All’Adriatico vince la noia. Un buon pareggio ma poche emozioni. Pescara – Bari 0-0

Alla fine, il bicchiere è mezzo pieno. Si torna dall’Adriatico solo con un punto ma è da considerare tutto sommato positivo per certi aspetti: di fronte c’era la squadra più in forma del campionato (13 punti nelle ultime 5) nonché miglior attacco del campionato e si è riusciti a mantenere la porta inviolata senza troppe difficoltà; non solo, il pareggio permette di mantenere a vista gli stessi abruzzesi lasciando quindi invariata la distanza da quella “maledetta” quanto desiderata zona playoff; infine, si è evitato di bissare la brutta figura di Avellino, merito di un atteggiamento mostrato in campo molto attendista ma non timoroso. Certo, vista anche la serata poco felice del Pescara, si poteva provare ad osare di più per portare a casa la posta massima per dare non solo un segnale forte a chi sta davanti, ma soprattutto una bella botta di autostima al gruppo e diventare finalmente “grandi”. Ma va bene così. Un pareggio fuori casa non è mai da buttar via.

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Dopo quasi 30 partite è tornata la divisa total black… ma ancora una volta niente gol © photo Giuseppe Corcelli

Molto confortante la prova difensiva. Ci è voluto un bel po’ di tempo ma a quanto pare è stato finalmente trovato l’assetto giusto. Anche col Pescara, Guarna è rimasto ai limiti del senza voto. La coppia tutta esperienza Contini-Rinaudo ha facilmente disinnescato il pericoloso tandem Sansovini-Melchiorri e non è mai andata in affanno se non in occasione del probabile calcio di rigore negato al Pescara a metà ripresa. C’è chi crede che le coincidenze non esistano… intanto, sarà anche un caso, ma i numeri parlano chiaro: col ritorno tra i pali di Guarna e il passaggio della difesa a 4, i due veterani centrali di difesa hanno giocato insieme cinque volte. Gol subiti? Solo due ed entrambi nella stessa partita. Questo vuol dire che per ben quattro volte non si sono subite reti, ma le occasioni concesse agli avversari si contano probabilmente sul palmo di una mano. A memoria infatti non si ricordano grossi pericoli creati da Lanciano, Modena, Varese e appunto Pescara.

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Contini, autentico leader della difesa per tutta la stagione © photo Giuseppe Corcelli

Aspetto sicuramente positivo e da non tralasciare questa solidità difensiva raggiunta, merito anche dei due terzini Sabelli e Calderoni, quest’ultimo apparso in crescita da quando tornato titolare. Peccato per il problema muscolare accusato dal numero 27 biancorosso nel finale di gara… la speranza è che non sia nulla di grave, considerato il lungo precedente stagionale che già lo ha tenuto fermo ai box per molto tempo. Col Pescara, fortunatamente Nicola ha pensato bene di sostituirlo con Defendi, con il conseguente arretramento di Schiattarella: bravo mister, Salviato lascialo li dove non può fare danni.

Discreto anche il lavoro offerto dal centrocampo. Romizi (pur considerato mezz’ala) ha degnamente sostituito e non ha fatto sentire troppo la mancanza di Donati. Ma questo si sapeva già. In ogni caso, mossa furba quella del tecnico Nicola che a scapito di qualche verticalizzazione per il tridente biancorosso, ha puntato più che altro sul dinamismo del numero 4 (ben diverso da quello di Donati) per sporcare e limitare le palle innescate per le punte abruzzesi. La qualità in questi casi avrebbe potuto e dovuta mettercela Bellomo, ma il ragazzo di Bari Vecchia deve ancora ritrovarsi e non riesce ancora a convincere come dovrebbe. Speriamo che la Pro Vercelli, prossimo avversario, lo ispiri come tre anni fa quando realizzò una doppietta pazzesca sul neutro di Andria.

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Mister Nicola prova a svegliare i suoi © photo LaPresse

La nota negativa della serata è invece rappresentata dall’attacco. Se per la difesa si possono tessere meritate lodi, non si può fare di certo la stessa cosa per la prova del tridente offensivo. Caputo confermato titolare a sorpresa ai danni del neopapà Ebagua, ha lottato e sgomitato generosamente, ma i palloni arrivati dalla sue parti non sono stati poi così tanti. Per lo meno, questa volta non ci sono stati errori da matita blu a referto per l’altamurano. Deludente (di nuovo) la prova di Boateng, giustamente sostituito da De Luca nella mezz’ora finale nella quale la zanzara non è riuscita a fare poi molto di più rispetto all’italo-ghanese. Galano è apparso il più vivo del tridente: prestazione non esaltante quella del numero 10, ma la conclusione più pericolosa di tutta la partita porta la sua firma, arrivata per di più a metà ripresa, sintomo di come fosse stata deludente la prova offensiva della squadra. Occore  magari essere più concreti e cinici in certe occasioni. Soprattutto se anche gli avversari dimostrano di non essere in serata e di accontentarsi del pareggio. Inoltre c’è anche un fattore scaramantico ad influire sulla sterilità della squadra… Dopo Perugia e Vicenza all’andata, il Bari è tornato a farsi bello di notte, indossando il vestito di gala nero ma anche stavolta… zero gol fatti. La cosa buona è che almeno non si è perso.

Il calendario offre ora un interessante tris di partite abbastanza favorevole sulla carta con Pro Vercelli, Ternana e Crotone. All’andata queste tre segnarono il punto più brutto della stagione con 0 punti e 0 gol fatti, prestazioni vergognose ed inevitabile esonero di Mangia. C’è molto quindi da “vendicare” o da farsi perdonare. Fare bottino pieno vorrebbe dire quota 50 e cos’altro? Ok, salvezza raggiunta… e poi?

N.I.

È andata come è andata. Curiosità, numeri e statistiche della prima metà di campionato.

PRESENZE

La rosa della Fc Bari 1908 è ufficialmente composta da 26 elementi. Sono scesi in campo almeno una volta in 22. Gli unici a non aver fatto alcuna presenza sono i portieri Guarna e Micai, il difensore Sall ed il giovane centrocampista offensivo Partipilo. Il solo ad aver disputato tutte e 21 le partite è ovviamente Donnarumma. A due lunghezze seguono Caputo, De Luca, Sciaudone e Romizi. Come si evince dal grafico, gli unici ad aver fatto tutte le proprie presenze da titolari sono Donnarumma, Caputo, Defendi e Sabelli. Opposto invece il caso di Rozzi che ha raccolto 10 presenze ma tutte subentrando dalla panchina. Da segnalare anche le presenze di Filippini e Gomelt, raccolte dai due tutte sotto la gestione di mister Nicola.

Presenze

Grafico relativo alla presenze

 SOSTITUZIONI

Per quanto riguarda le sostituzioni, è Romizi il giocatore più sostituito dell’intera rosa con ben 8 uscite dal campo anticipate, mentre come scritto poco sopra il record dei subentri spetta a Rozzi con i suoi 10 ingressi in campo. I soli a non essere mai stati sostituiti (Donnarumma escluso) quando impiegati, sono Contini, Gomelt (nella sua unica da titolare ha giocato tutti e 90 i minuti), Minala e ovviamente Rozzi. Curioso il caso di Stoian: il rumeno non ha mai giocato una partita intera nelle sue 8 presenze, in quanto 3 volte è stato sostituito e 5 è subentrato.

sostituzioni

GOL SUBITI: 29 (13 nel primo tempo e 16 nel secondo tempo) 

GOL FATTI: 21 (8 nel primo tempo e 13 nel secondo tempo)

Sono 9 i marcatori stagionali ad aver segnato almeno una rete in questo campionato. Il capocannoniere è capitan Ciccio Caputo con 7 gol, seguito dalla “zanzara” De Luca a quota 4 (di cui 3 di testa); sono 2 i gol su calcio di rigore, NESSUNO su calcio di punizione diretto e solo 3 da palla inattiva (calci d’angolo o di punizione), ossia quelli di testa di Sciaudone (con il Livorno), De Luca (con il Pescara) e Minala (con il Cittadella).

gol

Grafico relativo alle marcature

 ASSIST

Due terzi (14) sul totale delle reti sono arrivate grazie a passaggi vincenti. Comandano Sciaudone e Stevanovic a quota 4, seguiti dal terzetto Camporese, Calderoni e De Luca fermi a 2 (nel caso di De Luca, è conteggiato anche quello a Minala contro il Latina nonostante la decisiva deviazione finale del portiere)

assist

Grafico degli assist

RISULTATI 

Totale vittorie: 7 

Dei sette successi raccolti, 4 sono arrivati al San Nicola (due con Mangia e due con Nicola) e 3 in trasferta. In quattro occasioni la porta è rimasta inviolata. La serie più lunga di successi consecutivi è di massimo 2 gare, cosa accaduta due volte (Catania/Avellino e Cittadella/Latina). Il dettaglio nel seguente grafico

vittorie

Grafico che riassume le vittorie in campionato

Totale pareggi: 4

Sono solo 4 i pareggi raccolti dai biancorossi equamente divisi tra quelli in casa e trasferta. Sono arrivati con Devis Mangia alla guida e sono terminati curiosamente tutti per 1-1. Perfetta suddivisione relativamente alla modalità del raggiungimento del pareggio: in due casi (Frosinone e Modena) sono stati i biancorossi a passare in vantaggio, mentre De Luca ha tolto le castagne dal fuoco nelle restanti due gare con le abruzzesi Lanciano e Pescara.

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Grafico sulle partite pareggiate

Sconfitte: 10

Quasi il 50% delle partite del girone di andata hanno visto il Bari uscire sconfitto. In 8 occasioni su 10 non è nemmeno riuscito a segnare un gol agli avversari: la differenza tra gol fatti e subiti nelle gare perse vede un -18 con solo due reti fatte (entrambe in trasferta con Varese e Brescia). Quattro i k.o. al “San Nicola” con nessun gol all’attivo. In tre casi è arrivata una sconfitta per 3-0. La serie più lunga di ko consecutivi è di 3 gare (Pro Vercelli, Ternana e Crotone)

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Grafico analitico delle sconfitte

CLASSIFICA AL 90′: 25 PUNTI

CLASSIFICA AL 45′: 22 PUNTI

In ben occasioni la squadra è andata all’intervallo sul punteggio di 0-0 (due con Mangia e quattro con Nicola), pareggio mai mantenuto al risultato finale dove son maturate 3 vittorie (Entella, Cittadella e Latina) e 3 sconfitte (Vicenza, Carpi e Spezia). In totale, sulle 21 gare, 12 volte è stato confermato il risultato del 45′.

risultati

CALENDARIO

Tra anticipi, posticipi e turni infrasettimanali il Bari è sceso in campo in quasi tutti i giorni della settimana. Mancano all’appello il giovedì ed il venerdì, ma in quest’ultimo caso ancora per poco, considerato che la partita con il Frosinone valevole per la 3a giornata di ritorno si giocherà in anticipo proprio di venerdì 30 gennaio.  Da segnalare anche il fatto che i biancorossi dalla 4a  alla 17a giornata non sono mai scesi in campo due volte di fila nello stesso giorno o orario. In totale, quasi la metà (10) delle partite si è giocata di sabato, mentre di domenica si è addirittura giocato in 4 orari differenti.

calendario

Grafico relativo alle gare del calendario

ARBITRI

Sono 16 i direttori di gara che hanno arbitrato le gare del Bari in questo girone d’andata. In cinque hanno fatto la “doppietta”: biancorossi sfortunati con Mariani (2 ko con Bologna e Spezia, entrambe di domenica alle 12.30) e Pasqua (2 sconfitte con Perugia e Brescia). Il portafortuna è Candussio (2 vittorie con Catania e Latina), mentre “pareggio” con Baracani (vittoria con Entella e ko con  Crotone) e Minelli (successo con Livorno e sconfitta con Carpi).

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Grafico presenze arbitri

RIGORI

9 i rigori totali, 2 a favore e 7 contro. In tutti i casi, la percentuale di realizzazione è del 100%: Caputo infallibile contro Avellino e Trapani, mentre Donnarumma non è riuscito a respingere nessun tiro dagli undici metri. Sciaudone protagonista nel bene e nel male: è lui ad essersi procurato entrambi i calci di rigore a favore, ma ne ha anche causati 3 (il primo col Catania, col Trapani e l’ultimo con lo Spezia)

rigori

Grafico riepilogativo dei rigori

CARTELLINI: AMMONIZIONI ED ESPULSIONI

Dei 22 della rosa impiegati, TUTTI hanno ricevuto un’ammonizione ad eccezione di Gomelt, per un totale di 69. Il leader anche qui è Sciaudone con ben 9 cartellini gialli, seguito a due lunghezze da Romizi e Sabelli, il quale ha a carico anche due espulsioni (3 se si considera quella in Coppa Italia col Savona). Alla ripresa del campionato saranno 6 i diffidati: Romizi, De Luca, Caputo, Stoian, Contini e Calderoni. 5 le espulsioni totali, suddivise in 3 per doppia ammonizione (Defendi col Perugia, Sabelli col Carpi e Minala con lo Spezia) e 2 dirette (Caputo col Perugia e Sabelli col Varese).

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Grafico delle ammonizioni/espulsioni

Bari – Latina 1-0. Tabellino e pagelle

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BARI: Donnarumma; Salviato, Camporese, Filippini; Sabelli, Minala, Romizi (87′ Stoian), Sciaudone (63′ Gomelt), Defendi; Caputo, De Luca (73′ Rozzi). A disposizione: Guarna, Sall, Castrovilli, Partipilo, Galano. All. D.Nicola

LATINA:  Di Gennaro;  Almici, Brosco, Dellafiore, Bruscagin (70′ Petagna); Crimi, Viviani; Pettinari (62’st Doudou), Sbaffo, Rossi; Paolucci (78′ Sforzini). A disposizione: Farelli, Cottafava, Ashong, Milani, Valiani, Celli. All. R.Breda

Arbitro: Candussio di Cervignano

Marcatori: 64′ Minala (B)

Ammoniti: Romizi (B), Brosco (L), Filippini (B), Defendi (B), Sabelli (B), Petagna (L)

 

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La formazione che ha superato il Latina

Pagelle

DONNARUMMA 6: Altro pomeriggio tranquillo senza ricevere tiri. Alza plasticamente un facile colpo di testa di Pettinari. Sembra stia acquisendo più fiducia nelle uscite. INOPEROSO

SALVIATO 6,5: Conferma la buona prestazione di Padova. Sicuramente rende meglio da centrale in una difesa a tre che come terzino. Come col Cittadella, evita lo 0-1 con un salvataggio quasi sulla linea ad inizio ripresa. PROVVIDENZIALE

CAMPORESE 7: Praticamente perfetto. Ordinato in marcatura, preciso nelle chiusure e abile negli anticipi. Non sbaglia nulla e se la cava alla grande nonostante il reparto difensivo in emergenza. ELEGANTE

FILIPPINI 7: Chi se l’aspettava? Da centrale, regala una prestazione di grande sacrificio e dedizione. Non va mai in sofferenza, restando concentrato per tutto il match. Sfinito dai crampi, è da “libro cuore” la diagonale con chiusura in angolo al 93′. ESEMPLARE

SABELLI 6: Si riprende il posto sulla destra dopo la squalifica. Comincia a mille, proponendosi  sistematicamente in avanti ma va pian piano spegnendosi, rimediando anche una giusta ammonizione tattica. PUNTUALE

SCIAUDONE 5: Pomeriggio da dimenticare. Sbaglia tutto quello che poteva sbagliare e spreca tutte le ripartenze, mancando spesso l’ultimo passaggio. Non a caso è il primo ad essere sostituito nella ripresa. SELFIE SFOCATO

ROMIZI 6,5: Ammonito dopo 18 secondi per un vistoso ma non cattivo intervento. Lui è cosi… Condizionato dal giallo non fa comunque mai mancare le sua regia pulita e la sua rabbiosa interdizione. Esce sfinito come al solito. LEONE

MINALA 7,5: Non solo il secondo gol vittoria consecutivo. Prende anche un palo di testa e sfoggia lampi di classe che fanno esaltare il San Nicola. Strapotere fisico, personalità e classe al punto giusto. E’ il nuovo idolo dei tifosi. STRARIPANTE

DEFENDI 6: Quanto corre Marino. Fondamentale soprattutto nel finale di gara, con le sue discese ad allungare la squadra e allontanare la palla dalla metà campo barese. Sfiora il 2-0 ma Di Gennaro si supera da distanza ravvicinata. MARATONETA

CAPUTO 6: L’intesa con De Luca funziona e si era visto anche la settimana scorsa. Bene la protezione della palla, riesce anche concludere tre volte verso lo specchio, ma troppi stop sbagliati e anticipi subiti. Gli manca il gol su azione. COMBATTENTE

DE LUCA 7: Si capisce da subito che è in giornata. Sguscia via di continuo alla difesa del Latina, servendo assist e palloni pericolosi in mezzo all’area non sempre sfruttati come si deve. Il cross decisivo per Minala è suo. Conferma le buone sensazioni viste a Padova. RECUPERATO

GOMELT 6: Il ragazzino croato si sta dimostrando una bella sorpresa. Aiuta tanto in copertura nel finale e non fa nemmeno mancare un discreto apporto in fase offensivi con passaggi lunghi di notevole precisione. PREZIOSO

ROZZI 6: Torna ad assaggiare il campo dopo mesi. Troppo poco tempo per giudicarlo, ma aiuta a far salire la squadra quanto meno. Dopo Minala e Filippini, chissà che non torni utile anche lui. Grazie, Mangia… BENTORNATO

STOIAN S.V.

 

Riparato il debito in Latina. Grazie, professor Minala. Bari – Latina 1-0.

Thierry Henry e Antonio Cassano. In questa settimana pre-natalizia sono stati loro i protagonisti di molti post su Facebook e Twitter. Meritati e doverosi riconoscimenti per l’addio al calcio professionistico di uno dei numeri 14 più forti dell’ultimo ventennio, campione del Mondo e d’Europa con nazionale e squadra di club, e per chi invece quindici anni fa, non ancora maggiorenne, si presentava al calcio italiano con un incredibile gol all’Inter di Marcello Lippi.

Ma questa è stata anche la settimana di un altro numero 14, maggiorenne da solo quattro mesi (o forse più?) e che alla prima da titolare in campionato, ha punito anch’egli una squadra nerazzurra. Ecco, magari in futuro non diventerà un nuovo Henry (soprattutto per il ruolo diverso) e il Latina non è l’Inter, ma tanto basta per diventare il nuovo idolo di Bari: direttamente dal Camerun, Joseph Minala.

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La grinta di Joseph Minala © photo Giuseppe Corcelli

 

Due gol in una settimana. Entrambi da tre punti e importantissimi. Il primo perché arrivato al minuto 92 in uno scontro diretto in trasferta, il secondo perché ha permesso di battere il Latina e vendicare parzialmente lo scorso campionato: sugli spalti non ci sono sessantamila spettatori e in palio non c’è la finale playoff, ma il sogno serie A svanito da imbattuti e per colpa di decisioni arbitrali sfavorevoli, è ancora ben presente non solo nella mente dei tifosi ma anche di molti giocatori ancora presenti in rosa. Inoltre non va dimenticata anche la doppia sconfitta di misura durante la stagione regolare. Il tabù è stato quindi sfatato e stavolta a vincere 1-0 è il Bari, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal fatto che a punire i laziali, ci ha pensato un’ex laziale, seppur della Primavera.

Non solo il gol, ma anche un palo all’attivo per il camerunense. Il migliore in campo per distacco, risultato di una partita eccellente sotto il profilo tattico, ma soprattutto tecnico: giocate sopraffine e lampi di classe che in almeno due-tre occasioni hanno letteralmente fatto esaltare i tifosi del “San Nicola”. Sarò anche blasfemo, ma con le dovute proporzioni, Minala può essere il Pogba della serie B: qualità e strapotere fisico al servizio della squadra, con anche il vizietto del gol. E con un certo Romizi vicino, può solo migliorare e far divertire ancora.  Eppure secondo qualcuno non meritava di giocare perché non si allenava seriamente e non era un professionista. Sarà stato anche vero, ma uno così lo si fa giocare qualcosina in più di 12 minuti…

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Il gol vittoria di Minala © photo Angelo Piergiovanni

Sicuramente la migliore partita del Bari con la nuova gestione Nicola. Anche sotto il profilo della qualità di gioco, con il pallino del gioco sempre in mano e tante occasioni da gioco create ma non sfruttate vuoi per sfortuna o per poca precisione. Il Latina non è la stessa squadra dell’anno scorso: il portiere Iacobucci, il “fatal” Ristovski e Ghezzal sono andati a fare le “fortune” del Parma (ultimo in classifica in serie A), Jonathas è emigrato nella Liga spagnola, il picchiatore Bruno è squalificato.  Ad ogni modo, i ragazzi di Breda non si rendono mai pericolosi, dimostrandosi poca roba e confermando di meritare la posizione di classifica occupata. Donnarumma vive un altro pomeriggio di assoluta tranquillità. Buon per lui e soprattutto per i tifosi.

Dopo due sconfitte consecutive senza segnare, ecco due vittorie di fila con zero gol subiti. Non era mai successo in questo campionato. Questa è la dimostrazione di come cominci a vedersi il lavoro di mister Nicola sulla fase difensiva, nonostante le pesanti assenze che hanno condizionato non poco il reparto difensivo con le squalifiche di Contini, Donati, Ligi e l’ormai fuori rosa Rossini.  I chiamati in causa e giunti in soccorso all’ex allenatore del Livorno, Salviato e Filippini, nonostante fossero due terzini di ruolo adattati a centrali, hanno risposto alla grande con una prestazione di altissimo livello in quanto a concentrazione e disponibilità al sacrificio, elementi del tutto sconosciuti sotto la precedente gestione Mangia.

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L’abbraccio di Minala a mister Nicola © photo Lapresse

 

L’altra nota positiva di giornata è la partita disputata da De Luca. Segnali positivi erano arrivati già la scorsa settimana col Cittadella, quando il suo ingresso aveva portato scompiglio e freschezza in avanti. L’ex Atalanta si conferma anche questa volta, svariando continuamente sul fronte d’attacco, servendo tanti assist interessanti a centro area tra cui quello decisivo per Minala. La sensazione è che il tandem con Caputo funzioni meglio, rispetto alla coppia formata dall’altamurano e Galano.

Vincere aiuta vincere. Ne sappiamo qualcosa dalla scorsa stagione. La speranza, ora,  è di scartare a Brescia un bel regalo natalizio il 24 sotto l’albero ed il presepe biancorosso con “San Joseph” Minala e l’asinello Mangia in bella vista.

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Il solito raduno a fine partita © photo Giuseppe Corcelli

 

N.I.  

 

 

 

Varese – Bari 2-1. Tabellino e pagelle

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VARESE: Bastianoni; Luoni, Rea, Borghese, De Vito; Fiamozzi, Corti, Capezzi, Falcone (90′ Scapinello); Lupoli (53’ Petkovic), Neto Pereira (81′ Blasi). A disposizione: Perucchini, Simic, Dondoni, Tamas, Barberis, Miracoli. All. S.Bettinelli.

BARI: Donnarumma; Sabelli, Contini, Ligi, Calderoni (83′ Rozzi); Romizi (75′ Donati), Sciaudone, Defendi; Stevanovic (46′ Galano), Caputo, De Luca. A disposizione: Guarna, Filippini, Rossini, Salviato, Wolski, Stoian. All. D.Mangia.

Arbitro: Manganiello di Pinerolo.

Marcatori: 33′ Lupoli rig. (V), 65’ Sciaudone (B), 74’ Neto Pereira (V)

Ammoniti: Contini (B), Borghese (V), Rea (V), Sciaudone (B), Luoni (V), De Luca (B)

Espulso: Sabelli (B)

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La formazione che ha affrontato il Varese

Pagelle

DONNARUMMA 6: Spettatore per quasi tutta la partita. Sorpreso come tutti dalla lentezza di Ligi, è poco reattivo sul tiro di Neto Pereira. INOPEROSO

SABELLI 5: Primo tempo positivo. Secondo tempo da incubo, con Falcone che gli sfugge alle spalle tre volte di fila. Poi la macchia dell’espulsione nel recupero, la seconda stagionale. BRUTTA COPIA

CONTINI 6: Si conferma il “meno-peggio” del gruppo dei centrali. Ma alcune volte non va con la giusta cattiveria e si affida all’esperienza. COMPITINO

LIGI 4,5: Pomeriggio tranquillo, ma si fa anticipare in maniera elementare da Neto Pereira. E domenica scorsa toccò a Castaldo. Così non va. Posto a rischio. FRASTORNATO

CALDERONI 6: La panchina con l’Avellino gli ha forse fatto bene. Bellissima la sovrapposizione e l’assist per Sciaudone. Ma lascia troppo spazio a Fiamozzi sul cross decisivo. RITROVATO

ROMIZI 6: Recupera un’infinità di palloni. Ma oggi si vede di più in fase di interdizione che di impostazione del gioco. Ma era il migliore e non era lui quello da sostituire. GARANZIA

SCIAUDONE 6: Sufficienza solo per il gol. Pericoloso anche sul finale di primo tempo, ma la prestazione nel complesso non è stata tra le migliori. PROVVIDENZIALE

DEFENDI 5: Dopo Catania, causa un altro rigore per un intervento ingenuo e troppo irruento proprio sotto gli occhi dell’arbitro. Una sponda di petto per Caputo ma anche tanti passaggi sbagliati. Dovrebbe riposare un po’. SBADATO

DE LUCA 5,5: Non si vede quasi mai, ma dà sempre l’impressione di poter fare qualcosa quando ha la palla tra i piedi. Ha fatto prestazioni peggiori. SPUNTATO

CAPUTO 5,5: Imbrigliato dalla coppia Rea-Borghese, sbaglia quasi tutti gli appoggi. Ha la palla buona in due occasioni: sulla prima è bravo il portiere, sulla seconda poteva e doveva fare meglio. GIORNATA NO

STEVANOVIC 5,5: Pomeriggio da dimenticare per il serbo. Nessuno spunto dei suoi degno di nota, solo un assist per Sciaudone. Da come ci ha abituato, normale ci si aspetti di più. DELUSIONE

GALANO 5,5: Fa poco o niente per non far rimpiangere Stevanovic. Ha una ghiotta chance su punizione ma la spreca. Non ha dato l’aria di essere “incazzato”, anzi… SVOGLIATO

DONATI 6: Gettato nella mischia dopo lo svantaggio. Quindici minuti e poco più senza incidere. RECUPERATO

ROZZI S.V.

Poche pretese, se si perde a Varese. Lo dice il campo e lo sostiene (Neto) Pereira. Varese – Bari 2-1.

Nulla è perduto. Niente è compromesso. Il primo posto, classifica alla mano, è distante sempre tre punti. I risultati dagli altri campi e in generale la serie B di quest’anno, dimostrano come tutti possano vincere con tutti. Nessuna squadra “materasso”, nessuna squadra “ammazza-campionato”. Eppure quella costruita e messa a disposizione di Mangia è una rosa che potenzialmente, considerato l’organico, avrebbe tutte le carte in regola per dominarlo questo campionato. Ma i troppi errori individuali ed una fase difensiva ancora da registrare, rallentano più del dovuto gli ambiziosi progetti in casa biancorossa.

Alla fine dei conti, il risultato finale è solo un fastidioso passo falso contro un Varese mediocre quasi quanto il direttore di gara Manganiello. Ma molti, dopo la gara dell “Ossola” hanno avuto la sensazione di assistere ad un film già visto. La lezioni di Vicenza e Lanciano non sono servite: contro formazioni con poca qualità tecnica, l’approccio da grande squadra deve essere diverso e sempre di grande intensità. Mai sottovalutare l’avversario ed evitare cali di concentrazione, perché alla fine la beffa è sempre li in agguato pronta a colpire. Questa volta son bastati un rigore assai generoso ed una clamorosa disattenzione difensiva: perdere una partita e tornare a casa a mani vuote, con la prestazione di Donnarumma ai limiti del S.V. fa riflettere e soprattutto rosicare non poco.

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Il rammarico del grande ex di giornata Mangia © Giuseppe Corcelli

Vincere fa morale ma in particolar modo aiuta a vincere. Ci sono cinque diffidati e all’orizzonte il ravvicinato impegno infrasettimanale col Pescara. Turnover? Assolutamente no. L’unica novità è il ritorno di Calderoni nel suo posto a sinistra, mentre il recuperato Donati e lo scalpitante Galano devono accomodarsi ancora una volta in panchina. Le due vittorie consecutive con Catania ed Avellino, spingono dunque il grande ex Mangia (artefice sulla panchina varesina del doppio salto dall’Eccellenza alla vecchia C2), a continuare a puntare sulla formazione tipo per cercare di espugnare il campo del Varese, reduce da una settimana difficile (il ds Ambrosetti aggredito e cacciato dopo la sconfitta di Bologna) ma ancora imbattuto in questo campionato: la squadra di Bettinelli ha infatti conquistato otto dei suoi nove punti tra le mura amiche.

In più è un campo piuttosto fortunato quello di Varese. Dal ritorno in serie B nel 2011, gli ultimi tre precedenti hanno sempre visto il Bari uscire indenne: l’anno scorso il blitz fu firmato Defendi, mentre tre anni fa toccò a Caputo e Stoian decidere la partita. Pareggio quasi come una vittoria invece quello del 2012, con i pugliesi sotto 2-0 a cinque minuti dalla fine, bravi a riagguantare i padroni di casa con Caputo e Borghese, oggi ex di giornata insieme a Rivas e De Luca.

Il primo tempo è piuttosto bloccato e noioso. Il Varese prova a pungere soprattutto in avanti con la coppia Lupoli-Neto Pereira, ma la retroguardia barese sembra riuscire a contenere, nonostante il recente periodo poco brillante dell’intero pacchetto arretrato: due reti subite sia con Avellino, sia con il Catania seppur su calcio di rigore. Ed è di nuovo un penalty poco dopo la mezz’ora a sbloccare il risultato. Mazzone non aveva tutti i torti quando diceva “difensore scivoloso, difensore pericoloso”. L’intervento di Defendi su Falcone è molto simile a quello fatto dallo stesso numero 25 su Escalante in occasione del secondo rigore di Catania: contatto lieve, quasi inesistente, ma scomposto e rischioso, Manganiello è di manica larga e dal dischetto Lupoli non sbaglia.

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Il lieve contatto Defendi-Falcone. © Repubblica Bari

Caputo dà l’impressione di non essere in giornata, sbagliando quasi tutti gli appoggi (complice anche un pessimo terreno di gioco) e soffrendo molto la fisicità dei centrali varesini Borghese e Rea, due non proprio brevilinei. Occorrerebbe quindi allargare il gioco e sfruttare le fasce laterali, ma i due esterni offensivi Stevanovic e l’atteso ex De Luca, non trovano mai lo spunto giusto. La reazione allo svantaggio si materializza infatti solo in un tiro di Sciaudone deviato in angolo da Bastianoni.

Nell’intervallo, Stevanovic resta negli spogliatoi e lascia il posto a Galano. Il numero 10 appare quasi svogliato, non fa molto di più rispetto al serbo e si fa notare solo per un calcio di punizione alto da posizione favorevole. Sabelli soffre tantissimo nel secondo tempo, ma le discese dell’ex leccese Falcone non portano al colpo del k.o. del Varese, che rischia con un episodio molto dubbio nella propria area di rigore per fallo di Rea su De Luca. Dopo pochi minuti ci pensa Sciaudone a pareggiare con un piattone al volo, al termine di una azione molto bella sviluppatasi sulla sinistra con sovrapposizione e assist vincente di Calderoni.

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Il gol del momentaneo pareggio di Sciaudone © photo LaPresse

Donnarumma continua a non fare parate. I ritmi si abbassano, il pareggio sembra scritto, la partita si addormenta e la difesa pugliese pure: il gol vincente di Neto Pereira è imbarazzante, con Ligi che si fa anticipare dal brasiliano sul traversone lentissimo e leggibilissimo dalla destra di Fiamozzi. Anche oggi, due gol subiti “rivedibili”. Ci sarebbe ancora tempo per provare quantomeno a pareggiarla, ma stavolta il miracolo del 2012 non si ripete.

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Dopo Castaldo, Ligi si fa anticipare anche da Neto Pereira. E’ il gol del k.o. © photo LaPresse

Fortunatamente il calendario offre subito la possibilità del riscatto col turno infrasettimanale. Si deve vincere sui resti di un Pescara in piena crisi, sconfitto in casa da una “manita” dal Carpi. Il coro della curva nord dice che noi “c’eravamo, ci siamo e ci saremo”. Speriamo che il riferimento non valga anche per gli svarioni difensivi.

N.I.

Bari – Avellino 4-2. Tabellino e pagelle

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BARI: Donnarumma; Salviato, Contini, Ligi, Sabelli (76′ Calderoni); Romizi, Sciaudone, Defendi; Stevanovic (73′ Galano), Caputo, De Luca (89′ Rossini). A disposizione: Guarna, Filippini, Minala, Stoian, Woslki, Rozzi. All. D.Mangia.

AVELLINO:  Gomis; Pisacane, Ely, Chiosa; Bittante (56’Zito), Konè, Arini, Schiavon (68′ Soumarè), Visconti; Comi (70′ Pozzebon), Castaldo. A disposizione: Frattali, Arrighini, Regoli, Vergara, Angeli, Filkor. All. M.Rastelli.

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Marcatori: 8′ Romizi (B), 13′ Caputo (B), 26′ Comi (A), 50′ Sabelli (B), 70′ Castaldo (A), 94′ Caputo rig. (B)

Ammoniti: Caputo (B), Schiavon (A), Bittante (A), Romizi (B), Salviato (B), Arini (A), Konè (A), Pisacane (A)

 

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I giocatori di “poker” che hanno sbancato l’Avellino

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DONNARUMMA 7,5: Tra i pali si conferma un gatto. Quasi ci arriva sul gol di Comi. Straordinario riflessi su Konè, Comi e Soumarè nel finale. Dalle “insolite” uscite a centro area, si capisce che è in fiducia. PROVVIDENZIALE

SALVIATO 5,5: Non sfigura come in altre occasioni e si fa anche apprezzare con qualche discesa. E’ più difensore che terzino. Ma non sale in tempo e mantiene in gioco Comi in occasione del primo gol. APPREZZABILE

CONTINI 6,5: Nonostante le amnesie dell’intero reparto, si conferma il migliore della retroguardia. Gioca in sicurezza e con esperienza senza mai rischiare. VETERANO

LIGI 5,5: Sul secondo gol si fa anticipare nettamente da Castaldo. Di testa, pur con la sua altezza, arriva sempre un attimo in ritardo, soffrendo per tutta la partita. INCERTO

SABELLI 7: A sorpresa viene schierato a sinistra. Appare un po’ spaesato e non è efficace come in altre occasioni. Si perde Comi, ma si fa perdonare con il primo gol in carriera. Esce stremato. INESAURIBILE

ROMIZI 7,5: Il gol è una perla come al solito. Ma impressiona per l’intensità e la grinta con la quale va a contrastare tutto e tutti. E’ ovunque e non si ferma mai. Autentico leader . DURACELL

SCIAUDONE 7,5: Anche lui come Romizi, non ha un momento di pausa. Non segna, ma regala un altro assist a Caputo dopo quello di Catania e si procura furbescamente un rigore alla fine di una discesa…al 92’… 4 POLMONI

DEFENDI 6,5: Primo tempo di sostanza. Viene fuori nella ripresa, quando la sua corsa e la sua freschezza diventano fondamentali con Romizi e Sciaudone in leggero calo. Sbaglia qualche passaggio di troppo. DIESEL

STEVANOVIC 6,5: Teoricamente è l’esterno destro d’attacco, ma in molte occasioni si stacca e si mette tre le due linee di centrocampo e attacco come trequartista. Avvia l’azione del secondo gol. ISPIRATORE

CAPUTO 7,5: Il movimento sul primo palo in occasione del raddoppio è da grande attaccante. Nell’area piccola son tutte sue. Dopo quello in amichevole col Marsiglia, trasforma freddamente il primo rigore stagionale. IMPLACABILE

DE LUCA 6,5: Partita di enorme sacrificio per il folletto biancorosso. Non si vede tanto in zona offensiva se non in un’unica occasione…decisiva, con lo splendido assist per Sabelli.  SACRIFICATO

GALANO 6: Al rientro dopo l’infortunio di Vicenza. Ha la voglia di spaccare il mondo perché sa di dover sudare tanto per riprendersi il posto da titolare. Micidiale nelle ripartenze, sfiora il gol che poteva chiudere prima il match. SMANIOSO

CALDERONI SV

ROSSINI SV

Caputo, Sabelli e Romizi: Bari, ma con questo “poker” tu ci vizi. Bari – Avellino 4-2

E’ indubbio che giocare la domenica faccia sempre respirare quel pizzico d’aria di serie A. La stessa che, dopo oggi, è lecito sognare per merito di questo pubblico, questa rosa e queste prestazioni. Dopo il Catania, viene spazzato via non senza qualche sofferenza anche l’Avellino ex capolista e in striscia positiva da sei giornate. Agata Christie sosteneva “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”: non ci resta che aspettare sabato e la trasferta di Varese, ma per adesso il Bari risponde presente all’appello delle pretendenti alla promozione nella massima serie.

Vittoria importantissima, utile non solo a far crescere ancor di più il morale di tutto l’ambiente proprio come nella cavalcata finale dell’anno scorso, ma anche da un punto di vista tecnico, dando conferma che la vittoria di sette giorni fa in casa di un Catania disastrato e disastroso (sconfitto pesantemente sabato a La Spezia) non è arrivata per caso o per troppi demeriti dei siciliani.

Il mai domo Avellino di Rastelli, si dimostra squadra di ottimo livello, comprovando di meritare la posizione occupata in classifica: sull’esperienza dello scorso campionato, sono certo che questa volta gli irpini continueranno stabilmente a veleggiare nella zona playoff sino a fine campionato.

Squadra che vince, non si cambia. Mangia dà ragione in qualche modo alla teoria del compianto Boskov e dà fiducia in toto alla squadra vittoriosa in Sicilia, con la sola eccezione dell’ovvio ritorno tra i titolari del nazionale Sabelli. Ma a sorpresa, non nella sua posizione di destra al posto di Salviato, bensì sul lato opposto, facendo rifiatare e dando un giusto turno di riposo ad un Calderoni apparso poco brillante sino a questo momento. Ma la chiave di lettura, potrebbe essere anche un’altra, ossia che mister Mangia non vuole rischiare di dover perdere per squalifica entrambi i terzini, considerato il loro stato di diffida. Per il resto, tutto confermato. Strano a dirsi, ma è ancora panchina per Galano.

Come con il Catania, il Bari parte fortissimo e sblocca la partita nei primi dieci minuti. Primo gol al “San Nicola” per uno straordinario e sontuoso Romizi, bravo a trafiggere Gomis con un missile da fuori area come solo lui sa fare: le prodezze di Empoli, Carpi e Trapani sono infatti ancora presenti nella memoria di molti, soprattutto in quella del sottoscritto.

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Romizi colpisce dalla “sua mattonella” e sblocca il risultato © photo LaPresse

Grinta, voglia, determinazione e forma fisica straripante. Sono questi gli aspetti che emergono su tutti, soprattutto nel primo tempo e il raddoppio di Caputo ne è la evidente dimostrazione: azione da manuale con palla recuperata a centrocampo, ripartenza veloce con Stevanovic, inserimento di Sciaudone sulla destra premiato perfettamente dal serbo, cross sul primo palo e gol del capitano. Roba da far vedere nelle scuole calcio.

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Il raddoppio firmato da Ciccio Caputo © photo LaPresse

Ma calma. Non tutto è perfetto in questo Bari. Comprese la gare di coppa Italia, soltanto due volte la porta è rimasta inviolata: l’esordio vincente a Chiavari e, paradossalmente, contro quel Livorno che ultimamente sta relegando goleade un po’ a tutti. Le amnesie e le sofferenze sulla palle alte o su quelle inattive continuano. L’intero versante sinistro sembra meno vivace, con Sabelli forse spaesato e Defendi e De Luca attenti più in fase di copertura che offensiva. Il doppio vantaggio inevitabilmente fa rallentare il ritmo, ma con squadre come quella irpina la prima disattenzione la paghi caramente. Ed infatti, il “conte Dracula” Comi ne approfitta due volte in pochi minuti, ma fortuna vuole che nella seconda occasione la bandierina dell’assistente Fabbri è alzata. L’intervallo arriva nel momento giusto per i biancorossi.

L’inizio di ripresa è copia di quello del primo tempo. Partenza sprint e non è un caso che il terzo gol arrivi sempre nei primi minuti e proprio da quel lato sinistro apparso in difficoltà sino a quel momento. De Luca si accentra come a Catania, ma stavolta invece di calciare, serve un cioccolatino per Sabelli che non può sbagliare. Primo gol tra i professionisti per lui e per il futuro terzino della nazionale. Anche se il ct dell’Under 21 Di Biagio, pare non lo abbia ancora capito…

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Il primo gol in carriera di Sabelli © photo LaPresse

Per l’Avellino potrebbe essere il colpo del ko, invece reagisce quasi subito e si rende pericoloso con la solita terribile coppia Comi-Castaldo. E in che modo? Sempre con colpi di testa: sul primo è superlativa la risposta di Donnarumma, ma sul secondo purtroppo deve capitolare. Inevitabile da quel momento in poi la sofferenza finale, complice anche il calo fisico di alcuni elementi della squadra; diversi sprechi di preziose ripartenze a causa di passaggi sbagliati per evidente mancanza di lucidità. Ma nel recupero, l’inesauribile Sciaudone ha ancora la forza per un ultimo scatto, procurandosi il primo rigore stagionale, in maniera piuttosto furbesca. Ciccio non lo sbaglia. E con questo sono 5 in 7 partite. Fischio finale.

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Caputo trasforma il primo rigore stagionale del Bari. © photo LaPresse

Quarto risultato utile consecutivo. Cominciamo anche a divertirci. Che il trenino si sia rimesso sui binari giusti?

N.I.