Varese – Bari 2-1. Tabellino e pagelle

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VARESE: Bastianoni; Luoni, Rea, Borghese, De Vito; Fiamozzi, Corti, Capezzi, Falcone (90′ Scapinello); Lupoli (53’ Petkovic), Neto Pereira (81′ Blasi). A disposizione: Perucchini, Simic, Dondoni, Tamas, Barberis, Miracoli. All. S.Bettinelli.

BARI: Donnarumma; Sabelli, Contini, Ligi, Calderoni (83′ Rozzi); Romizi (75′ Donati), Sciaudone, Defendi; Stevanovic (46′ Galano), Caputo, De Luca. A disposizione: Guarna, Filippini, Rossini, Salviato, Wolski, Stoian. All. D.Mangia.

Arbitro: Manganiello di Pinerolo.

Marcatori: 33′ Lupoli rig. (V), 65’ Sciaudone (B), 74’ Neto Pereira (V)

Ammoniti: Contini (B), Borghese (V), Rea (V), Sciaudone (B), Luoni (V), De Luca (B)

Espulso: Sabelli (B)

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La formazione che ha affrontato il Varese

Pagelle

DONNARUMMA 6: Spettatore per quasi tutta la partita. Sorpreso come tutti dalla lentezza di Ligi, è poco reattivo sul tiro di Neto Pereira. INOPEROSO

SABELLI 5: Primo tempo positivo. Secondo tempo da incubo, con Falcone che gli sfugge alle spalle tre volte di fila. Poi la macchia dell’espulsione nel recupero, la seconda stagionale. BRUTTA COPIA

CONTINI 6: Si conferma il “meno-peggio” del gruppo dei centrali. Ma alcune volte non va con la giusta cattiveria e si affida all’esperienza. COMPITINO

LIGI 4,5: Pomeriggio tranquillo, ma si fa anticipare in maniera elementare da Neto Pereira. E domenica scorsa toccò a Castaldo. Così non va. Posto a rischio. FRASTORNATO

CALDERONI 6: La panchina con l’Avellino gli ha forse fatto bene. Bellissima la sovrapposizione e l’assist per Sciaudone. Ma lascia troppo spazio a Fiamozzi sul cross decisivo. RITROVATO

ROMIZI 6: Recupera un’infinità di palloni. Ma oggi si vede di più in fase di interdizione che di impostazione del gioco. Ma era il migliore e non era lui quello da sostituire. GARANZIA

SCIAUDONE 6: Sufficienza solo per il gol. Pericoloso anche sul finale di primo tempo, ma la prestazione nel complesso non è stata tra le migliori. PROVVIDENZIALE

DEFENDI 5: Dopo Catania, causa un altro rigore per un intervento ingenuo e troppo irruento proprio sotto gli occhi dell’arbitro. Una sponda di petto per Caputo ma anche tanti passaggi sbagliati. Dovrebbe riposare un po’. SBADATO

DE LUCA 5,5: Non si vede quasi mai, ma dà sempre l’impressione di poter fare qualcosa quando ha la palla tra i piedi. Ha fatto prestazioni peggiori. SPUNTATO

CAPUTO 5,5: Imbrigliato dalla coppia Rea-Borghese, sbaglia quasi tutti gli appoggi. Ha la palla buona in due occasioni: sulla prima è bravo il portiere, sulla seconda poteva e doveva fare meglio. GIORNATA NO

STEVANOVIC 5,5: Pomeriggio da dimenticare per il serbo. Nessuno spunto dei suoi degno di nota, solo un assist per Sciaudone. Da come ci ha abituato, normale ci si aspetti di più. DELUSIONE

GALANO 5,5: Fa poco o niente per non far rimpiangere Stevanovic. Ha una ghiotta chance su punizione ma la spreca. Non ha dato l’aria di essere “incazzato”, anzi… SVOGLIATO

DONATI 6: Gettato nella mischia dopo lo svantaggio. Quindici minuti e poco più senza incidere. RECUPERATO

ROZZI S.V.

Poche pretese, se si perde a Varese. Lo dice il campo e lo sostiene (Neto) Pereira. Varese – Bari 2-1.

Nulla è perduto. Niente è compromesso. Il primo posto, classifica alla mano, è distante sempre tre punti. I risultati dagli altri campi e in generale la serie B di quest’anno, dimostrano come tutti possano vincere con tutti. Nessuna squadra “materasso”, nessuna squadra “ammazza-campionato”. Eppure quella costruita e messa a disposizione di Mangia è una rosa che potenzialmente, considerato l’organico, avrebbe tutte le carte in regola per dominarlo questo campionato. Ma i troppi errori individuali ed una fase difensiva ancora da registrare, rallentano più del dovuto gli ambiziosi progetti in casa biancorossa.

Alla fine dei conti, il risultato finale è solo un fastidioso passo falso contro un Varese mediocre quasi quanto il direttore di gara Manganiello. Ma molti, dopo la gara dell “Ossola” hanno avuto la sensazione di assistere ad un film già visto. La lezioni di Vicenza e Lanciano non sono servite: contro formazioni con poca qualità tecnica, l’approccio da grande squadra deve essere diverso e sempre di grande intensità. Mai sottovalutare l’avversario ed evitare cali di concentrazione, perché alla fine la beffa è sempre li in agguato pronta a colpire. Questa volta son bastati un rigore assai generoso ed una clamorosa disattenzione difensiva: perdere una partita e tornare a casa a mani vuote, con la prestazione di Donnarumma ai limiti del S.V. fa riflettere e soprattutto rosicare non poco.

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Il rammarico del grande ex di giornata Mangia © Giuseppe Corcelli

Vincere fa morale ma in particolar modo aiuta a vincere. Ci sono cinque diffidati e all’orizzonte il ravvicinato impegno infrasettimanale col Pescara. Turnover? Assolutamente no. L’unica novità è il ritorno di Calderoni nel suo posto a sinistra, mentre il recuperato Donati e lo scalpitante Galano devono accomodarsi ancora una volta in panchina. Le due vittorie consecutive con Catania ed Avellino, spingono dunque il grande ex Mangia (artefice sulla panchina varesina del doppio salto dall’Eccellenza alla vecchia C2), a continuare a puntare sulla formazione tipo per cercare di espugnare il campo del Varese, reduce da una settimana difficile (il ds Ambrosetti aggredito e cacciato dopo la sconfitta di Bologna) ma ancora imbattuto in questo campionato: la squadra di Bettinelli ha infatti conquistato otto dei suoi nove punti tra le mura amiche.

In più è un campo piuttosto fortunato quello di Varese. Dal ritorno in serie B nel 2011, gli ultimi tre precedenti hanno sempre visto il Bari uscire indenne: l’anno scorso il blitz fu firmato Defendi, mentre tre anni fa toccò a Caputo e Stoian decidere la partita. Pareggio quasi come una vittoria invece quello del 2012, con i pugliesi sotto 2-0 a cinque minuti dalla fine, bravi a riagguantare i padroni di casa con Caputo e Borghese, oggi ex di giornata insieme a Rivas e De Luca.

Il primo tempo è piuttosto bloccato e noioso. Il Varese prova a pungere soprattutto in avanti con la coppia Lupoli-Neto Pereira, ma la retroguardia barese sembra riuscire a contenere, nonostante il recente periodo poco brillante dell’intero pacchetto arretrato: due reti subite sia con Avellino, sia con il Catania seppur su calcio di rigore. Ed è di nuovo un penalty poco dopo la mezz’ora a sbloccare il risultato. Mazzone non aveva tutti i torti quando diceva “difensore scivoloso, difensore pericoloso”. L’intervento di Defendi su Falcone è molto simile a quello fatto dallo stesso numero 25 su Escalante in occasione del secondo rigore di Catania: contatto lieve, quasi inesistente, ma scomposto e rischioso, Manganiello è di manica larga e dal dischetto Lupoli non sbaglia.

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Il lieve contatto Defendi-Falcone. © Repubblica Bari

Caputo dà l’impressione di non essere in giornata, sbagliando quasi tutti gli appoggi (complice anche un pessimo terreno di gioco) e soffrendo molto la fisicità dei centrali varesini Borghese e Rea, due non proprio brevilinei. Occorrerebbe quindi allargare il gioco e sfruttare le fasce laterali, ma i due esterni offensivi Stevanovic e l’atteso ex De Luca, non trovano mai lo spunto giusto. La reazione allo svantaggio si materializza infatti solo in un tiro di Sciaudone deviato in angolo da Bastianoni.

Nell’intervallo, Stevanovic resta negli spogliatoi e lascia il posto a Galano. Il numero 10 appare quasi svogliato, non fa molto di più rispetto al serbo e si fa notare solo per un calcio di punizione alto da posizione favorevole. Sabelli soffre tantissimo nel secondo tempo, ma le discese dell’ex leccese Falcone non portano al colpo del k.o. del Varese, che rischia con un episodio molto dubbio nella propria area di rigore per fallo di Rea su De Luca. Dopo pochi minuti ci pensa Sciaudone a pareggiare con un piattone al volo, al termine di una azione molto bella sviluppatasi sulla sinistra con sovrapposizione e assist vincente di Calderoni.

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Il gol del momentaneo pareggio di Sciaudone © photo LaPresse

Donnarumma continua a non fare parate. I ritmi si abbassano, il pareggio sembra scritto, la partita si addormenta e la difesa pugliese pure: il gol vincente di Neto Pereira è imbarazzante, con Ligi che si fa anticipare dal brasiliano sul traversone lentissimo e leggibilissimo dalla destra di Fiamozzi. Anche oggi, due gol subiti “rivedibili”. Ci sarebbe ancora tempo per provare quantomeno a pareggiarla, ma stavolta il miracolo del 2012 non si ripete.

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Dopo Castaldo, Ligi si fa anticipare anche da Neto Pereira. E’ il gol del k.o. © photo LaPresse

Fortunatamente il calendario offre subito la possibilità del riscatto col turno infrasettimanale. Si deve vincere sui resti di un Pescara in piena crisi, sconfitto in casa da una “manita” dal Carpi. Il coro della curva nord dice che noi “c’eravamo, ci siamo e ci saremo”. Speriamo che il riferimento non valga anche per gli svarioni difensivi.

N.I.

Bari – Avellino 4-2. Tabellino e pagelle

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BARI: Donnarumma; Salviato, Contini, Ligi, Sabelli (76′ Calderoni); Romizi, Sciaudone, Defendi; Stevanovic (73′ Galano), Caputo, De Luca (89′ Rossini). A disposizione: Guarna, Filippini, Minala, Stoian, Woslki, Rozzi. All. D.Mangia.

AVELLINO:  Gomis; Pisacane, Ely, Chiosa; Bittante (56’Zito), Konè, Arini, Schiavon (68′ Soumarè), Visconti; Comi (70′ Pozzebon), Castaldo. A disposizione: Frattali, Arrighini, Regoli, Vergara, Angeli, Filkor. All. M.Rastelli.

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Marcatori: 8′ Romizi (B), 13′ Caputo (B), 26′ Comi (A), 50′ Sabelli (B), 70′ Castaldo (A), 94′ Caputo rig. (B)

Ammoniti: Caputo (B), Schiavon (A), Bittante (A), Romizi (B), Salviato (B), Arini (A), Konè (A), Pisacane (A)

 

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I giocatori di “poker” che hanno sbancato l’Avellino

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DONNARUMMA 7,5: Tra i pali si conferma un gatto. Quasi ci arriva sul gol di Comi. Straordinario riflessi su Konè, Comi e Soumarè nel finale. Dalle “insolite” uscite a centro area, si capisce che è in fiducia. PROVVIDENZIALE

SALVIATO 5,5: Non sfigura come in altre occasioni e si fa anche apprezzare con qualche discesa. E’ più difensore che terzino. Ma non sale in tempo e mantiene in gioco Comi in occasione del primo gol. APPREZZABILE

CONTINI 6,5: Nonostante le amnesie dell’intero reparto, si conferma il migliore della retroguardia. Gioca in sicurezza e con esperienza senza mai rischiare. VETERANO

LIGI 5,5: Sul secondo gol si fa anticipare nettamente da Castaldo. Di testa, pur con la sua altezza, arriva sempre un attimo in ritardo, soffrendo per tutta la partita. INCERTO

SABELLI 7: A sorpresa viene schierato a sinistra. Appare un po’ spaesato e non è efficace come in altre occasioni. Si perde Comi, ma si fa perdonare con il primo gol in carriera. Esce stremato. INESAURIBILE

ROMIZI 7,5: Il gol è una perla come al solito. Ma impressiona per l’intensità e la grinta con la quale va a contrastare tutto e tutti. E’ ovunque e non si ferma mai. Autentico leader . DURACELL

SCIAUDONE 7,5: Anche lui come Romizi, non ha un momento di pausa. Non segna, ma regala un altro assist a Caputo dopo quello di Catania e si procura furbescamente un rigore alla fine di una discesa…al 92’… 4 POLMONI

DEFENDI 6,5: Primo tempo di sostanza. Viene fuori nella ripresa, quando la sua corsa e la sua freschezza diventano fondamentali con Romizi e Sciaudone in leggero calo. Sbaglia qualche passaggio di troppo. DIESEL

STEVANOVIC 6,5: Teoricamente è l’esterno destro d’attacco, ma in molte occasioni si stacca e si mette tre le due linee di centrocampo e attacco come trequartista. Avvia l’azione del secondo gol. ISPIRATORE

CAPUTO 7,5: Il movimento sul primo palo in occasione del raddoppio è da grande attaccante. Nell’area piccola son tutte sue. Dopo quello in amichevole col Marsiglia, trasforma freddamente il primo rigore stagionale. IMPLACABILE

DE LUCA 6,5: Partita di enorme sacrificio per il folletto biancorosso. Non si vede tanto in zona offensiva se non in un’unica occasione…decisiva, con lo splendido assist per Sabelli.  SACRIFICATO

GALANO 6: Al rientro dopo l’infortunio di Vicenza. Ha la voglia di spaccare il mondo perché sa di dover sudare tanto per riprendersi il posto da titolare. Micidiale nelle ripartenze, sfiora il gol che poteva chiudere prima il match. SMANIOSO

CALDERONI SV

ROSSINI SV

Caputo, Sabelli e Romizi: Bari, ma con questo “poker” tu ci vizi. Bari – Avellino 4-2

E’ indubbio che giocare la domenica faccia sempre respirare quel pizzico d’aria di serie A. La stessa che, dopo oggi, è lecito sognare per merito di questo pubblico, questa rosa e queste prestazioni. Dopo il Catania, viene spazzato via non senza qualche sofferenza anche l’Avellino ex capolista e in striscia positiva da sei giornate. Agata Christie sosteneva “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”: non ci resta che aspettare sabato e la trasferta di Varese, ma per adesso il Bari risponde presente all’appello delle pretendenti alla promozione nella massima serie.

Vittoria importantissima, utile non solo a far crescere ancor di più il morale di tutto l’ambiente proprio come nella cavalcata finale dell’anno scorso, ma anche da un punto di vista tecnico, dando conferma che la vittoria di sette giorni fa in casa di un Catania disastrato e disastroso (sconfitto pesantemente sabato a La Spezia) non è arrivata per caso o per troppi demeriti dei siciliani.

Il mai domo Avellino di Rastelli, si dimostra squadra di ottimo livello, comprovando di meritare la posizione occupata in classifica: sull’esperienza dello scorso campionato, sono certo che questa volta gli irpini continueranno stabilmente a veleggiare nella zona playoff sino a fine campionato.

Squadra che vince, non si cambia. Mangia dà ragione in qualche modo alla teoria del compianto Boskov e dà fiducia in toto alla squadra vittoriosa in Sicilia, con la sola eccezione dell’ovvio ritorno tra i titolari del nazionale Sabelli. Ma a sorpresa, non nella sua posizione di destra al posto di Salviato, bensì sul lato opposto, facendo rifiatare e dando un giusto turno di riposo ad un Calderoni apparso poco brillante sino a questo momento. Ma la chiave di lettura, potrebbe essere anche un’altra, ossia che mister Mangia non vuole rischiare di dover perdere per squalifica entrambi i terzini, considerato il loro stato di diffida. Per il resto, tutto confermato. Strano a dirsi, ma è ancora panchina per Galano.

Come con il Catania, il Bari parte fortissimo e sblocca la partita nei primi dieci minuti. Primo gol al “San Nicola” per uno straordinario e sontuoso Romizi, bravo a trafiggere Gomis con un missile da fuori area come solo lui sa fare: le prodezze di Empoli, Carpi e Trapani sono infatti ancora presenti nella memoria di molti, soprattutto in quella del sottoscritto.

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Romizi colpisce dalla “sua mattonella” e sblocca il risultato © photo LaPresse

Grinta, voglia, determinazione e forma fisica straripante. Sono questi gli aspetti che emergono su tutti, soprattutto nel primo tempo e il raddoppio di Caputo ne è la evidente dimostrazione: azione da manuale con palla recuperata a centrocampo, ripartenza veloce con Stevanovic, inserimento di Sciaudone sulla destra premiato perfettamente dal serbo, cross sul primo palo e gol del capitano. Roba da far vedere nelle scuole calcio.

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Il raddoppio firmato da Ciccio Caputo © photo LaPresse

Ma calma. Non tutto è perfetto in questo Bari. Comprese la gare di coppa Italia, soltanto due volte la porta è rimasta inviolata: l’esordio vincente a Chiavari e, paradossalmente, contro quel Livorno che ultimamente sta relegando goleade un po’ a tutti. Le amnesie e le sofferenze sulla palle alte o su quelle inattive continuano. L’intero versante sinistro sembra meno vivace, con Sabelli forse spaesato e Defendi e De Luca attenti più in fase di copertura che offensiva. Il doppio vantaggio inevitabilmente fa rallentare il ritmo, ma con squadre come quella irpina la prima disattenzione la paghi caramente. Ed infatti, il “conte Dracula” Comi ne approfitta due volte in pochi minuti, ma fortuna vuole che nella seconda occasione la bandierina dell’assistente Fabbri è alzata. L’intervallo arriva nel momento giusto per i biancorossi.

L’inizio di ripresa è copia di quello del primo tempo. Partenza sprint e non è un caso che il terzo gol arrivi sempre nei primi minuti e proprio da quel lato sinistro apparso in difficoltà sino a quel momento. De Luca si accentra come a Catania, ma stavolta invece di calciare, serve un cioccolatino per Sabelli che non può sbagliare. Primo gol tra i professionisti per lui e per il futuro terzino della nazionale. Anche se il ct dell’Under 21 Di Biagio, pare non lo abbia ancora capito…

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Il primo gol in carriera di Sabelli © photo LaPresse

Per l’Avellino potrebbe essere il colpo del ko, invece reagisce quasi subito e si rende pericoloso con la solita terribile coppia Comi-Castaldo. E in che modo? Sempre con colpi di testa: sul primo è superlativa la risposta di Donnarumma, ma sul secondo purtroppo deve capitolare. Inevitabile da quel momento in poi la sofferenza finale, complice anche il calo fisico di alcuni elementi della squadra; diversi sprechi di preziose ripartenze a causa di passaggi sbagliati per evidente mancanza di lucidità. Ma nel recupero, l’inesauribile Sciaudone ha ancora la forza per un ultimo scatto, procurandosi il primo rigore stagionale, in maniera piuttosto furbesca. Ciccio non lo sbaglia. E con questo sono 5 in 7 partite. Fischio finale.

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Caputo trasforma il primo rigore stagionale del Bari. © photo LaPresse

Quarto risultato utile consecutivo. Cominciamo anche a divertirci. Che il trenino si sia rimesso sui binari giusti?

N.I.