Bari – Pro Vercelli 1-0. Tabellino e pagelle

pagelle-2-770x331

 

BARI: Guarna; Schiattarella, Rinaudo, Contini, Calderoni; Donati, Romizi, Bellomo (85′ Boateng); Galano (70′ Caputo), Ebagua, De Luca (81′ Defendi). A disposizione: Donnarumma, Filippini, Benedetti, Rada, Salviato, Minala. All. D.Nicola.

PRO VERCELLI: Russo; Germano, Milesi, Cosenza, Scaglia; D’Alessandro (46′ Ardizzone), Musacci, Scavone (59′ Sprocati), Fabiano (74′ Luppi); Di Roberto, Marchi. A disposizione: Viotti, Bani, Liviero, Ferri, Emmanuello, Ronaldo.

Arbitro: Gavillucci di Latina

Marcatori: 54′ Bellomo (B)

Ammoniti: Scavone (PV), Bellomo (B), D’Alessandro (PV), Germano (PV), Contini (B), Schiattarella (B), Millesi (PV), Donati (B)

BARIPROV

La formazione che ha battuto in inferiorità numerica la Pro Vercelli

Pagelle

GUARNA 6,5: Se non fosse per i dieci minuti finali, saremmo qui a commentare un altro pomeriggio da senza voto. Reattivo due volte in pochi secondi su mischione in area mentre è fortunato in occasione del palo di Luppi. SEMPRE PRONTO

SCHIATTARELLA 6,5: Mette tutta la sua esperienza da esterno al servizio della squadra calandosi perfettamente nella parte del terzino. Non fa rimpiangere Sabelli, anzi fa quasi meglio. Corre, pressa e attacca la fascia in continuazione. PROMOSSO

RINAUDO 6,5: Ingaggia un duello tutto fisico col capocannoniere Marchi non facendogli vedere mai palla, umiliandolo e innervosendolo talvolta anche con dei dribbling. Si immola nel finale su una pericolosa conclusione. Diventa sempre più sicuro e convincente. SOLIDO

CONTINI 6,5: Lascia a Rinaudo i compiti di marcatura su Marchi, mentre lui si concede la libertà di impostazione, iniziando spesso l’azione o con lanci lunghi verso Galano e De Luca o con passaggi corti verso Donati. In ogni caso, la sua resta la solita prestazione attenta e senza sbavature. E’ COME IL VINO…

CALDERONI 6,5: Recupera in extremis dall’infortunio e si regala la miglior partita della stagione. Primo tempo quasi perfetto con tante sgroppate sulla fascia e cross precisi per De Luca ed Ebagua. Inoltre, si procura la punizione del gol. Era ora! BENTORNATO!

DONATI 7,5: Un leone in gabbia. “Affamato” di palloni da recuperare e da smistare. Uomo ovunque del centrocampo, pressa altissimo e gioca molto d’anticipo. Pericoloso anche in attacco, si vede negare due gol dal portiere ospite Russo. LEADER INVASATO

ROMIZI 6,5: Lui si ritiene regista ma come a Modena, dimostra che anche da mezzala ci sa fare bene ed anche tanto. Quanti palloni recuperati con scivolate, pressing e raddoppi sempre puntuali. Indispensabile per questa squadra. GARANZIA

BELLOMO 6,5: La splendida punizione della vittoria lo salva da una prestazione ancora una volta sufficiente ma un po’ troppo nervosa. Doppia fotografia in occasione del gol: prima al portiere ospite e poi un selfie celebrativo. Punisce ancora una volta la Pro Vercelli dopo la doppietta del 2012.  FOTOGRAFO

GALANO 5,5: L’ex esperto Scaglia riesce a tenerlo a bada con un’attenta marcatura. Non riesce a trovare lo spunto giusto, ma aiuta ad allungare la squadra rimasta in 10 grazie alla sua velocità nelle ripartenze. I gol se li conserva per la Ternana. SOTTOTONO

EBAGUA 5,5: Ha voglia di tornare al gol e di spaccare il mondo. Non appena ha la palla tra i piedi non ci pensa troppo nel concludere verso la porta in qualunque modo e da qualunque posizione. I due gialli lasciano molto a desiderare, ma se solo fosse meno imprudente quando cerca sempre la rovesciata, ora forse parleremmo d’altro. POLLO COMBINA (EBA)GUAI

DE LUCA 7: Le belle giornate e i primi caldi di stagione hanno risvegliato la zanzara. E’ il più pericoloso in avanti. Sfiora tre volte il gol (tutte e tre di testa!), lo fermano solo il palo e un super Russo. Rende onore al suo soprannome seminando il panico e dando fastidio all’intera difesa piemontese.  GA”ZZZZZ”ELLA

CAPUTO 6: Importante soprattutto nei minuti finali quando la sua abilità di protezione palla, facendo a sportellate o lotta greco romana con gli avversari, permette di guadagnare punizioni e rimesse laterali utili a far scorrere il cronometro e tenere gli avversari lontani dalla metà campo biancorossa. PREZIOSO

DEFENDI SV

BOATENG SV

Ehh giocano bene questi… tutto molto Bellomo! Bari – Pro Vercelli 1-0

Il miglior Bari della stagione. Nel momento più importante del campionato. Tempismo perfetto. La citazione “Pizzuliana” nel titolo ci sta tutta, visto che questa sulla Pro Vercelli è una vittoria figlia di una prestazione quasi perfetta da parte di tutta la squadra. Successo striminzito nel risultato a discapito dell’enorme mole di gioco e di occasioni prodotte, ma la colpa va suddivisa equamente tra un portiere avversario in stato di grazia e una direzione arbitrale di Gavillucci da Latina (solo un caso?) alquanto discutibile volendo usare un eufemismo. Poco male. La cosa più importante era portare a casa i tre punti e avvicinare ancor di più la zona playoff (ora a -3) soprattutto dopo i risultati favorevoli delle dirette avversarie maturati negli anticipi: distanza dall’ottavo posto dimezzata con una gara interpretata nel migliore dei modi dagli uomini di Nicola.

10952403_776466619127995_3404762516476302346_n

Accenno di “cappotta” a mister Nicola a fine gara © photo Giuseppe Corcelli

Un Bari convincente sul piano del gioco e convinto dei propri mezzi con giocate sulle fasce, idee e sovrapposizioni continue. Ma non solo….  La squadra ha mostrato caparbietà per oltre 70 minuti, sfoggiando una notevole condizione atletica che ha ben resistito (con qualche sofferenza solo nel finale) al primo caldo di stagione e all’inferiorità numerica per oltre un’ora di gioco.  Colpisce infine anche la continuità di grinta“fame” di punti pesanti, dimostrata non solo dall’ instancabile pressing alto dei mastini Romizi e Donati ma anche con la concentrazione difensiva sempre presente, soprattutto dopo l’espulsione di Ebagua.

Vittoria strameritata contro un’ inesistente Pro Vercelli, ma non poteva essere altrimenti considerato il livello qualitativo dei piemontesi e il brutto rapporto che la squadra di Scazzola ha con le trasferte: 13 sconfitte nelle precedenti 17 uscite lontane dal “Silvio Piola”. Eppure il rischio pareggio-beffa per i biancorossi stava per avverarsi nel finale di gara, ma fortunatamente gli dei del calcio hanno ben pensato di mandare la conclusione da fuori area di Luppi sul palo alla sinistra di Guarna: meno male che esiste una giustizia divina calcistica, perché il pareggio sarebbe stato il furto del secolo per quanto andato in scena al “San Nicola”. Il capocannoniere Mar-chiii?!, mattatore all’andata con una tripletta, non si è mai visto, finendo imbrigliato nella morsa della sempre più convincente coppia centrale Contini-Rinaudo.

172652659-305e0665-78e4-4992-bb29-f7657ab1fef1

La splendida punizione da tre punti di Bellomo © photo LaPresse

A decidere la sfida, una magia su punizione di Bellomo. Un colpo da tre punti degno del migliore Stephen Curry (vincitore della gara dei 3 punti al NBA All Star Game 2015, ndr). Un gol cercato e voluto dal buon Colino di Bari Vecchia, che a quanto pare ha  un conto aperto con i piemontesi, visto che già li affossò nel 2012 con una doppietta sul neutro di Andria, anche li con un gol su punizione e un missile da 30 metri. Se lo sentiva e lo aveva anche preannunciato in conferenza stampa alla vigilia. Ora che è finalmente il gol è arrivato, la speranza è che ora giochi tranquillo,non nervoso e cominci a far la differenza lì in mezzo al campo come ai vecchi tempi, per formare assieme agli imprescindibili Romizi e capitan Donati, quello che probabilmente sarebbe il centrocampo più forte della categoria.

De Luca a parte (il palo e il portiere Russo gli hanno negato una tripletta di testa!), continua il momento poco brillante dell’attacco con un Galano di nuovo sottotono come a Pescara e un Ebagua sciagurato quanto sfortunato in occasione dell’espulsione…. Peccato perché sino a quel momento il nigeriano era stato pericoloso e sempre ben presente in tutte le manovre offensive della squadra. Dovrebbe solo limitare i suoi ripetuti tentativi di rovesciate spettacolari (ne prova sempre una a partita) e giocare facile. Solo così arriveranno i gol, fermi ormai alla doppietta al Frosinone alla terza di ritorno. Nuovamente imbattuto Guarna: è la quinta volta (su otto gare) da quando è tornato titolare, la terza consecutiva. Non era mai successo in questo campionato.

10984614_776467182461272_2655037669212093427_n

Guarna mantiene inviolata la porta per la terza partita consecutiva © photo Giuseppe Corcelli

Confermato dunque il momento positivo che sta attraversando la gestione Nicola: un solo ko nelle ultime sette, con 14 punti fatti e quindi una media di due punti a partita. Il ritmo è quello giusto per poter credere in qualcosa di bello. Il calendario e l’esperienza dell’anno scorso devono essere due elementi da tenere bene a mente e da considerare in questo rush finale. La solidità difensiva ormai è praticamente certa, la maturità di gioco vista con la Pro Vercelli (se confermata) può solo portare effetti positivi. Infine, anche il gruppo forse forse si sta compattando e comincia a crederci. Il selfie di Bellomo subito dopo il gol potrebbe essere una piccola prova.

e6c77319-48d9-4650-93f2-7292a0085150

Il selfie di Bellomo subito dopo il gol scattato con la macchina fotografica di Repubblica © photo Nicola Bellomo / Michele Piscitelli

Prossimo appuntamento a Terni, con una Ternana in crisi ed attualmente in zona playout col Crotone (prossimo avversario al San Nicola): non vince da oltre un mese e mezzo, ha il peggior rendimento interno del campionato con 8 sconfitte in 16 partite…. I più scaramantici (compreso chi vi scrive) sono autorizzati nel dare inizio a gesti poco eleganti per esorcizzare la storica nomea di squadra “risolvi-crisi” che ci accompagna da sempre. Non resta che affidarci al Bari visto domenica e… al giovedì santo!

N.I.

 

 

 

 

 

Bari – Varese 3-0. Tabellino e pagelle

pagelle-2-770x331

 

BARI: Guarna; Sabelli, Rinaudo, Contini, Calderoni; Donati (69′ Romizi), Schiattarella (82′ Defendi), Bellomo; Galano, Caputo, Boateng (74′ De Luca). A disposizione: Donnarumma, Camporese, Filippini, Benedetti, Rada, Minala. All. D.Nicola.

VARESE: Perucchini; Fiamozzi, Borghese, Rea (46′ Simic), De Vito; Zecchin, Corti, Capezzi, Jakimovski (58′ Osuji); Barberis (46′ Capello); Miracoli. A disposizione: Birighitti, Luoni, Blasi, Cristiano, Falcone, Kurtisi. All. S.Bettinelli.

Arbitro: Chiffi di Padova

Marcatori: 34′ Galano (B), 48′ Boateng (B), 81′ Galano (B)

Ammoniti: Fiamozzi (V), Bellomo (B), Osuji (V), Rinaudo (B)

 

BARIVARESE

La formazione scesa in campo contro il Varese

 

Pagelle

GUARNA SV: Mai seriamente impegnato se non per alcune uscite sugli spioventi in area, risolte sempre con estrema sicurezza. SPETTATORE

SABELLI 6,5: Propositivo finalmente per quasi tutta la gara e non solo per un tempo come spesso accade. Pulito anche in fase difensiva, giocando molto d’anticipo. Ribadisce in rete la punizione di Galano, ma la palla era già entrata. STANTUFFO

RINAUDO 6: Pomeriggio tranquillo dovuto alla sterilità numerica (una sola punta) degli avversari, mai davvero pericolosi. Mantiene la giusta concentrazione per tutta la gara. CONCRETO

CONTINI 6,5: Stesso discorso di Rinaudo, ma la scivolata con la quale evita l’intervento di Rea e il possibile 0-1 è da applausi e soprattutto di fondamentale importanza. Sempre sul pezzo. DECISIVO

CALDERONI 6: Sta recuperando definitivamente la falcata dei bei tempi. Sfrutta nel migliore dei modi il pomeriggio di libertà concesso dagli avversari proponendosi spesso e volentieri. RITROVATO

DONATI 6: Poco appariscente a causa dei bassi ritmi che la gara impone, ma dirige con la solita personalità il centrocampo, affidandosi come sempre al cambio di gioco per gli esterni difensivi e non, quando si propongono in attacco. ORDINATO

SCHIATTARELLA 6,5: Prima mezz’ora anonima, nella quale tocca pochi palloni sbagliandoli in maniera confusionaria. Poi sale in cattedra impegnando il portiere ospite con una conclusione deviata in angolo e ispirando il 2-0. Stavolta è tra i migliori. GRINTOSO

BELLOMO 6: Ha le qualità per poter spaccare la partita e fare la differenza lì in mezzo, soprattutto considerati gli avversari abbordabili di sta giornata… ma si limita a svolgere il compitino con poche invenzioni e qualche errore per troppa confidenza. INSIPIDO

GALANO 7: Torna titolare dopo la panchina di Avellino. Come tutti, ci mette un po’ a carburare ma è l’unico che punta l’uomo e si rende pericoloso lì in avanti. Apre e chiude la partita con due mancini pregevoli. ESSENZIALE

CAPUTO 5,5: Prova a sfruttare l’occasione della maglia da titolare complice la squalifica di Ebagua ma fallisce anche questa prova. Garantisce più profondità, ma sbaglia clamorosamente l’unica occasione che gli capita. SCIUPONE

BOATENG 5,5: Il gol della tranquillità ad inizio ripresa gli fa alzare il voto di mezzo punto. Ma sino a quel momento era il peggiore in campo, completamente fuori dalla partita, sfasato, nullo e fermato sistematicamente senza difficoltà dagli avversari. IMBRIGLIATO

ROMIZI 6: La panchina gli sta stretta, ma anche da subentrante garantisce al solito grinta e qualità nelle giocate. PUNTUALE

DE LUCA 6,5: Ennesima conferma che quando entra dalla panchina rende di più. Stavolta niente gol, ma l’assist decisivo per il 3-0 di Galano. PREZIOSO

DEFENDI SV

 

Il Bari morde tre volte col suo Galano di razza. E per il Varese è notte fonda. Bari – Varese 3-0

Missione compiuta. Serviva ridare un sorriso ai tifosi e a tutto l’ambiente. Quando le cose non vanno bene, le vittorie sono la migliore medicina per alleviare il dolore momentaneo, ma per guarire definitivamente da una sindrome di “discontinuità di risultati” servirebbe solo un bel filotto di successi consecutivi. A cominciare dalla prossima gara di Pescara, attesa da tutti allo stesso modo di quella di quindici giorni fa nell’inferno avellinese.

La partita con il disastrato Varese reduce da tre sconfitte di fila, ultimo in classifica, in pieno caos societario (il tecnico Bettinelli richiamato in panchina dopo solo due partite di gestione Dionigi) e con diverse assenze pesanti in formazione, poteva nascondere delle insidie soprattutto se non affrontata col giusto atteggiamento rischiando magari di sottovalutare troppo un avversario venuto al “San Nicola” a difendersi ad oltranza per cercare di portare a casa almeno un punto. Un po’ come il Catania qualche turno fa. Inoltre gli strascichi mentali rimasti dopo Avellino potevano minare ancor di più la tranquillità e bloccare psicologicamente del tutto la squadra, specie se il risultato non si sarebbe sbloccato subito e con facilità.

11013567_766479190126738_4999625056351133841_n

La formazione scesa in campo contro il Varese © photo Giuseppe Corcelli

E invece, per fortuna, nulla di tutto questo. La formazione scesa in campo non è sembrata contratta o timorosa, ed è riuscita ad andare in vantaggio solo dopo la mezzora più per i meriti ospiti che per demeriti propri. Tre le novità rispetto alla trasferta in Campania e ben due si son dimostrate decisive, ossia Sabelli per Salviato e Galano per De Luca. Fallisce invece l’ennesima occasione capitan Caputo (al posto dello squalificato Ebagua): l’altamurano garantirà anche più profondità rispetto al nigeriano, ma la freddezza sottoporta quest’anno lascia veramente desiderare, come conferma la facile occasione (l’unica) sprecata nel secondo tempo.

185328356-2d5f94fc-5523-4772-bddf-b2a49b804876

La punizione nel “sette” con la quale Galano ha sbloccato la partita © photo Repubblica Bari

Ottima la prova e non solo per la doppietta, di Cristian Galano. Da titolare rende sicuramente di più rispetto a quando subentra dalla panchina. La punizione gioiello e il mancino di precisione con cui apre e chiude la partita, hanno ricordato a tutti il “Robben delle Puglie” della scorsa stagione. Discorso completamente opposto invece per la zanzara De Luca, che quando entra a partita in corso riesce sempre a trovare uno spunto vincente: stavolta niente gol, ma “solo” il bellissimo assist del 3-0 per Galano. In netta crescita Calderoni, mentre arriva finalmente una prova convincente come interno di centrocampo da parte di Schiattarella. Così e così invece Bellomo. Da lui ci si aspetta molto di più, ma la lunga inattività nei primi sei mesi al Chievo potrebbe averlo arrugginito sin troppo.

1508155_766479036793420_7920730830996029094_n

Galano chiude il match sul 3-0 servito splendidamente da De Luca © photo Giuseppe Corcelli

Il risultato secco finale è importante per morale e classifica (fa piacere leggere quota 40) e conferma il trend positivo di questo girone di ritorno delle gare al “San Nicola”: vittorie senza subire gol come già accaduto con Frosinone e Lanciano, pareggi con Entella e Catania e solo un ko col Vicenza. Ma va comunque presa con le molle, considerati gli avversari di turno, apparsi troppo arrendevoli e quasi rassegnati alla retrocessione. Però partite del genere spesso rappresentano una trappola (basti pensare a Roma- Parma ad esempio…) ed era comunque fondamentale portare a casa la posta piena, sbloccando la partita anche solo con una palla inattiva o una giocata su punizione…. Come poi è effettivamente successo.

image_gallery

Il raddoppio di Boateng © photo Lapresse

Quindici punti nelle prime dieci partite. Il ruolino è identico a quello dell’andata realizzato da Mangia, ma curiosamente arrivato con risultati tutti diversi tra loro ad eccezione dei ko col Vicenza.

Avellino è dimenticata, ma all’orizzonte è in arrivo una partita identica a quella con gli irpini: ambiente caldo per la storica rivalità con i baresi ma soprattutto euforico perché inoltre il Pescara trascinato da Sansovini, non solo è reduce dalla vittoria in casa della capolista Carpi ed è imbattuto da cinque partite (4 vittorie e un pareggio), ma un successo sul Bari li lancerebbe a quota 49 al terzo posto. Stesso copione di Avellino quindi… va assolutamente evitato.

Come? “Fuori le palle” e pieno affidamento a “Robben-Galano” (match winner l’anno scorso) perché quando segna lui, arrivano sempre tre punti. Chiedere ad Entella, Trapani, Lanciano e Varese.

10420135_766479086793415_1631611287096926830_n

Un messaggio eloquente della Curva per Pescara… © photo Giuseppe Corcelli

 

N.I.

Il Bari perde la faccia e l’Avellino non il vizio: sbranati nella tana dei lupi. Avellino – Bari 2-0

“Sappiamo benissimo che tipo di partita ci attende ad Avellino. Al Partenio sarà difficile per noi dal punto di vista ambientale anche perché certi trascorsi lasciano sempre degli strascichi. Loro sono molto aggressivi e fisici e sono in grado di esercitare una certa pressione fino al limite dell’area avversaria. Fanno un gioco maschio e saranno certamente arrembanti, quindi noi non potremo pensare di impensierirli giocando col fioretto.”

E meno male che son parole sue… queste di mister Nicola in conferenza stampa potevano in un certo modo lasciare intendere quale sarebbe stato il tipo di approccio e d’impostazione di gara da parte della sua squadra. E teoricamente il suo ragionamento poteva anche starci, considerato che comunque si andava a giocare in un campo storicamente ostico e si affrontava la terza in classifica evidentemente “caricata a pallettoni” dai suoi tifosi quasi fosse un derby, vista anche l’impossibilità di giocare quelli reali con Napoli e Salernitana: contenti loro…

Frustrazioni avversarie a parte e tornando sulle parole di Nicola, la realtà dei fatti ha dimostrato ben altro: il Bari non solo non è andato in Campania a giocare armato di fioretto, ma è praticamente sceso in campo impaurito e disarmato. In un’atmosfera ed un clima (non solo meteo) infernale e del tutto surreale, è mancato solo che capitan Donati sventolasse un’arrendevole bandiera bianca non appena scesi in campo.

11045312_762517263856264_5317933638480110453_n

La delusione a fine gara dei biancorossi © photo Giuseppe Corcelli

Servivano undici uomini… undici gladiatori pronti a lottare su ogni pallone e rispondere ad ogni tipo di provocazione spicciola dei bianco verdi, ma alla fine dei 95 minuti, davvero in pochi si sono dimostrati tali. E la colpa per buona parte è anche dell’allenatore. Certo, la terza partita in sette giorni e diversi acciacchi fisici di alcuni giocatori, avranno avuto il loro peso su alcune scelte ma per quanto si è visto in campo, viene facile pensare che le valutazioni di formazione fatte dall’ex tecnico del Livorno per una partita cosi “maschia” e fisica, siano state completamente sbagliate.

Si è permesso a tale gente di nome Pisacane, Zito, Castaldo e D’Angelo, di fare i fenomeni dentro e soprattutto fuori dal campo e solo perché dall’altro lato hanno trovato semplici agnellini biancorossi pronti ad essere sacrificati e sbranati dai lupi bianco verdi. Aggrediti con cattiveria sin dal primo minuto (anzi, dal riscaldamento) e andati in svantaggio, non è arrivato un minimo e concreto accenno di reazione (se non qualcosina nel secondo tempo), senza mai dare l’impressione di poter o voler recuperare. Una squadra spenta e passiva che si è lasciata sopraffare da un avversario tutt’altro che tecnico.

image_gallery

D’Angelo sblocca la partita proprio come un anno fa © photo LaPresse

 

A salvarsi da questa umiliante trasferta di Avellino, sono davvero in pochi e quasi sempre i soliti, ossia Donati, Contini ed Ebagua…guarda caso quelli con più esperienza alle spalle ed i più abituati a certi tipi di partite, anche se il nigeriano dovrebbe pensare più a giocare piuttosto che legarsi ed aggiustarsi i capelli… ma non è solo colpa sua se viene poco servito dal resto della squadra, compagni d’attacco in primis. Disastrosi, per usare un eufemismo, tutti gli altri ma creano imbarazzo le prestazioni in particolar modo di uno spaesato Schiattarella, assolutamente inadatto in quel ruolo, di un invisibile De Luca che da titolare non rende come da subentrato e infine di un Salviato sempre più inadeguato a giocare a questi livelli e che mi auguro personalmente di non vedere più in campo d’ora in avanti in assenza di Sabelli. Si adattino a destra Defendi, Schiattarella, Filippini o si promuova dalla primavera il promettente Scalera… ma per carità, basta con Salviato.

Col senno di poi è sempre facile parlare, ma sono chiare le responsabilità di Nicola nell’aver scelto certi giocatori per affrontare questo tipo di partita: ma siamo davvero sicuri che non serviva gente come il “cagnaccio” Romizi con la sua aggressività, Defendi con il suo dinamismo o Minala con la sua “fame” ed il suo fisico? Restano tanti ma tanti dubbi a riguardo…

Da non trascurare, ma oramai non è più una novità, la sterilità degli schemi offensivi apportati da Nicola e che lasciano molte perplessità: insistere col lancio lungo per Ebagua (per di più, per un tempo con il vento a sfavore) e affidarsi alle conclusioni da fuori area o alle fiammate dei singoli, ma quali effetti potrà portare alla lunga?

11010965_1024407754253645_2437425635724522042_n

Il celebre terzino Zito, si diverte così a fine gara.

E’ vero che è inutile pensare al passato, però mai come questa volta, quanto sarebbero serviti un Polenta o un Gennaro Delvecchio nella corrida avellinese… perché quando manca la tecnica (e l’Avellino ne è la prova evidente) è giusto giocarsela senza paura sul piano fisico e rissoso… magari avremmo perso ugualmente e forse anche finito in inferiorità numerica, ma di sicuro non si sarebbe permesso agli avellinesi di alzare la cresta…Quello avremmo dovuto farlo noi. I galletti siamo noi.

Tra quindici giorni altra partita calda e delicata in quel di Pescara… per evitare un altro scempio (memore soprattutto della gara di andata) come quello andato in scena ad Avellino, sarebbe opportuno ricordare ad allenatore e giocatori di onorare la maglia che indossano e a tirare fuori i cosiddetti già dalla prossima in casa. Aldilà degli evidenti risultati negativi (13 sconfitte!) e della deludente classifica, l’aspetto più brutto è proprio questo, ossia di vedere dopo trenta giornate, una squadra senz’anima, senza la giusta fame e con nessuna voglia di provare a lottare per un obiettivo: occorre svegliarsi e darsi una regolata, perché qui nessuno ha voglia di rivedere il trenino fatto da Sansovini, Memushaj e compagnia sotto la curva pescarese…

1505490_966597790041018_7941998242264219289_n

Il trenino avellinese capeggiato dal gallo Zito…

N.I.

 

 

 

Avellino – Bari 2-0. Tabellino e pagelle

pagelle-2-770x331

 

 

AVELLINO: Frattali; Pisacane, Ely, Fabbro; Bittante (90′ Regoli), Arini, D’Angelo (76′ Almici), Sbaffo, Zito (71′ Schiavon); Castaldo, Trotta. A disposizione: Gomis, Comi, Soumarè, Kone, Angeli, Mokulu. All. M.Rastelli.

BARI: Guarna; Salviato, Rinaudo, Contini, Calderoni; Donati (83′ Romizi), Schiattarella (56′ Galano), Bellomo; De Luca (74′ Caputo), Ebagua, Boateng. A disposizione: Donnarumma, Camporese, Filippini, Rada, Benedetti, Defendi. All. D.Nicola.

Arbitro: Pasqua di Tivoli

Marcatori: 24′ D’Angelo (A), 84′ Trotta (A)

Ammoniti: Sbaffo (A), Ebagua (B), Contini (B), Trotta (B)

 

IMMA

L’undici sceso in campo e sconfitto ad Avellino

 

 

Pagelle

GUARNA 5,5: Si fa sorprendere sulla punizione di Zito. Riesce a respingere ma non è cosi reattivo nel rialzarsi tempestivamente prima che D’Angelo lo trafigga. Sempre attento nelle altre conclusioni. STATICO

SALVIATO 4,5: Fa diventare fenomeno chiunque gli giochi contro, persino tale Zito, il quale passa una bella serata saltandolo sistematicamente. Lento, impacciato e goffo quando invece prova a proporsi in avanti. INGUARDABILE

RINAUDO 5,5: Capigliatura e faccia da duro non possono bastare per uscire vincitore dalla battaglia con Castaldo & co. Non commette gravi errori, ma regala sempre qualche brivido in ogni suo intervento. TUTTO FUMO

CONTINI 6: Come già accaduto tante volte quest’anno, è l’unico che lotta col coltello tra i denti lì dietro. Non perde mai la bussola e respinge come e quando può gli attacchi campani. Lui non ha paura. CAZZUTO

CALDERONI 5,5: Meglio di Salviato, non soffre in marcatura le discese di Bittante e prova a spingere più del solito mettendo qualche cross. Nel finale tiene in gioco Castaldo lanciandolo a rete, ma fortunatamente il numero 10 sbaglia. IMPALPABILE

DONATI 6: Il capitano accetta la sfida e non si fa sovrastare dalla coppia D’Angelo-Arini. Poco aiutato da Bellomo e Schiattarella, non riesce ad inventare lo spunto decisivo, ma almeno ci prova e si rende pericoloso con i tiri da fuori. ABBANDONATO

BELLOMO 5: Mai concretamente in partita. Perde stupidamente palla a centrocampo e rimedia con un fallo dalla quale poi nascerà l’1-0. Di positivo solo una palla di prima per Caputo. La punizione dal limite spedita in curva è l’emblema della sua serata tutt’altro che felice. ANONIMO

SCHIATTARELLA 4,5: Chi l’ha visto? Riesce a non farsi ammonire nonostante il clima da corrida in campo. Non può giocare in quella posizione ma Nicola pare non lo voglia capire. Sarebbe più utile come terzino di fascia al posto di Salviato. INVISIBILE

DE LUCA 5: E’ il meno pericoloso del trio d’attacco. Mai uno spunto o un’iniziativa pericolosa. Zero conclusioni verso la porta. Si nota di più nei ripiegamenti difensivi. INCONCLUDENTE

EBAGUA 6: Lotta e sgomita come al suo solito. Pensa più a sistemarsi i capelli e cade nelle provocazioni, rimediando un giallo che gli costerà la gara con il “suo” Varese. Ma è sua l’unica conclusione pericolosa verso lo specchio. ISOLATO

BOATENG 5,5: Nel primo tempo non si vede quasi mai in attacco, anche perchè gioca più da terzino che da esterno offensivo. Nella ripresa si vivacizza un po’ ma non basta per lasciare il segno.  SACRIFICATO

GALANO 5,5: Entra per la mezzora finale, ma non riesce praticamente mai a rendersi pericoloso, anche perchè gioca nella posizione ricoperta ad inizio stagione con Mangia.  Il suo  ingresso in campo però fa alzare il baricentro della squadra.  SBIADITO

CAPUTO 5,5:  Bello il movimento smarcante su assist di Bellomo ma avrebbe potuto provare a calciare di prima anzichè stoppare e saltare il portiere in corsa da posizione defilata. Per il resto, niente di che. SPUNTATO

ROMIZI SV

Perugia – Bari 1-1. Tabellino e pagelle

pagelle-2-770x331

 

 

PERUGIA: Provedel; Crescenzi, Goldaniga, Giacomazzi, Vinicius (76′ Perea); Taddei (64′ Verre), Fossati, Nicco; Parigini (60′ Lanzafame), Falcinelli, Fabinho. A disposizione: Koprivec, Rossi, Lignani, Zebli, Lo Porto, Mendez. All. A.Camplone

BARI: Donnarumma; Salviato, Camporese, Rada; Schiattarella, Donati, Minala, Defendi; Galano (71′ Rinaudo), De Luca (62′ Filippini), Ebagua. A disposizione: Guarna, Micai, Calderoni, Caputo, Boateng

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Marcatori: 12′ De Luca (B), 69′ Giacomazzi (P)

Ammoniti: Giacomazzi (P), Rada (B), Goldaniga (P), Schiattarella (B), Defendi (B), Fabinho (P)

Espulso : Rada (B) per doppia ammonizione

 

perbar

La formazione scesa in campo al “Renato Curi”

 

Pagelle

DONNARUMMA 6,5: Straordinario su Lanzafame, non può nulla sul bolide di Giacomazzi. Più convinto in qualche uscita. REATTIVO

SALVIATO 6: Svolge egregiamente il suo compitino senza strafare e senza errori, anche se è lui ad essere anticipato sul gol annullato… Ma quanto è sconcertante vederlo battere le punizioni. VIGILE

CAMPORESE 6,5: Ingaggia un bel duello con Falcinelli, uscendone spesso vincitore. Respinge gli assalti ora di testa, ora immolandosi su conclusioni da fuori. Pericoloso in attacco sui calci d’angolo. SEMPRE SUL PEZZO

RADA 5: E’stato preso per portare un po’ di esperienza in difesa dall’alto dei suoi 32 anni e delle sue presenze europee: giustamente, da ammonito, decide di stoppare con la mano una palla a centrocampo, facendosi cacciare e rovinando una partita discreta sino a quel momento. SCIAGURATO

SCHIATTARELLA 6,5: Esterno nel centrocampo a 4, ma dà l’impressione di essere più terzino per quanto si sacrifica ad aiutare in difesa, soprattutto quando la squadra resta in 10. Tecnicamente non si discute e va via sempre in dribbling quando parte palla al piede. SGUSCIANTE

DONATI 6: Più lento di Romizi, non lo fa rimpiangere dirigendo il centrocampo con intelligenza ed esperienza, non disdegnando mai sventagliate e aperture precise quando possibile. Cala come sempre nella ripresa. RIFERIMENTO

MINALA 6,5: Primo tempo di altissimo livello. Domina a centrocampo, sbeffeggiando quando può gli avversari che non possono fare altro che metterlo giù. Impressiona per la personalità che mette in campo. Nel secondo tempo aiuta in copertura e si vede meno in avanti. TALENTO

DEFENDI 5,5: Ritrova la sua fascia da capitano, ma non basta a farlo tornare quello dell’anno scorso. Sbaglia ancora troppi appoggi facili e dà pochissimo aiuto a De Luca in fase offensiva. SMARRITO

GALANO 5,5: Da avere le valigie in mano, si ritrova addirittura titolare. Il foggiano si impegna e prova a creare qualche pericolo, ma paga sempre la troppa sufficienza. Ha l’occasione buona per raddoppiare, sprecandola con un tiro centrale. INVOLUTO

DE LUCA 6,5: Torna titolare e ripaga la fiducia di Nicola con un gran gol a termine di un taglio centrale da vero attaccante. Semina il panico sulla sinistra facendo soffrire non poco un cliente ostico come Crescenzi. Lascia il campo a causa dell’espulsione di Rada. SPIETATO

EBAGUA 6,5: Si vede che non è al 100% della forma, eppure lotta per tutti e 90′ minuti, facendo a sportellate per far salire la squadra e conquistare punizioni. Ammirabile nella ripresa quando si ritrova solo contro tutta la difesa perugina. L’assist per De Luca è un gioiello “alla Iniesta”. INDOMITO

FILIPPINI 6: Non aveva mai fatto male quando impiegato in difesa, eppure Nicola gli preferisce l’ultimo arrivato Rada. Entra in campo per risistemare la difesa e la squadra rimasta in 10, facendosi trovare pronto. DETERMINATO

RINAUDO 6: Mandato in campo solo a rinfoltire il bunker difensivo per resistere agli assalti perugini e difendere il punto da portare a casa. SOLIDO

 

Andamento lento. Un punto prezioso, ma per quale obiettivo? Perugia – Bari 1-1

Come è strano il calcio. Da quando siede sulla panchina biancorossa, il tecnico Nicola non aveva mai pareggiato in sette partite. L’anno nuovo e l’inizio del girone di ritorno, registrano invece l’inversione (lenta) di rotta, con i suoi primi personali due pareggi consecutivi: all’immeritata X casalinga di sette giorni fa con l’Entella, ecco arrivare l’importante quanto giusto punticino strappato via dal “Curi” di Perugia.

Di sicuro, c’è del rammarico per non esser riusciti a portare a casa l’intero bottino con un pizzico di cinismo e fortuna in più visto anche il vantaggio iniziale. Ma considerato il momento di “passaggio” dettato dal viavai di mercato, il gol ingiustamente annullato ai padroni di casa e l’inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo, bisogna accontentarsi e cercare di pensare positivamente sul prosieguo della stagione.

image_gallery (1)

La solita riunione di fine gara. Servirà a fare gruppo? © photo Lapresse

La classifica si muove e la si “scala” seppur a passo d’uomo. Il paradiso dei playoff è lontano solo 4 punti, mentre l’inferno dei playout dista addirittura tre lunghezze: la squadra si trova quindi esattamente nel limbo ed è dunque di fondamentale importanza il prossimo mese per capire di per cosa si dovrà lottare, considerate le tre gare al “San Nicola” su quattro.

Vincere a tutti costi il più possibile, a cominciare dall’anticipo di venerdì sera con il Frosinone, soprattutto per dare un senso a questi due pareggi di inizio di ritorno. Questione anche scaramantica, perché nel girone di andata ai due pareggi consecutivi (Lanciano e Modena) arrivarono altrettante vittorie con Catania e Avellino. Chissà che la cosa non si ripeta.

image_gallery (3)

La festa dopo il vantaggio di De Luca su assist al “bacio perugino” di Ebagua © photo Lapresse

I numeri non sono dalla parte del tecnico Nicola. 11 punti in 9 partite sono una miseria. La svolta auguratasi e voluta da tutti, soprattutto a livello di risultati, non è arrivata.  Ma ci sta, perchè prendere una squadra in corsa, da subentrante non è mai facile per un allenatore soprattutto quando si prende in mano un gruppo (non creato da te) allo sbando.

Il gioco purtroppo ancora latita, ma qualcosa di positivo si intravede. Sicuramente sotto l’aspetto mentale, la squadra non appare più smarrita e comincia a crescere anche in personalità, lottando e sapendo soffrire nella gestione del risultato anche nei momenti di difficoltà. Il pareggio di Perugia in inferiorità numerica ne è la dimostrazione: in altre occasioni (vedi Brescia) il rischio di rovinare tutto e tornare a casa a mani vuote era prassi assai diffusa.

Inoltre, alcuni giocatori stanno acquisendo più sicurezza nei propri mezzi (Camporese e Filippini ad esempio) e se associati alla crescita di Minala e De Luca, alla saggezza tattica di Schiattarella ed Ebagua, ecco arrivare i piccoli miglioramenti negli automatismi della squadra. Ma è evidente che non ci si può accontentare e il lavoro da fare è ancora tantissimo.

image_gallery (2)

La zanzara De Luca festeggia il suo 5o centro stagionale © photo Lapresse

Infatti ci sono ancora diversi limiti tecnici e mentali che continuano a presentarsi che pregiudicano i risultati e non agevolano il processo di crescita emotiva della squadra. Prendendo in esame la gara del “Curi”, penso ad esempio all’espulsione del nuovo arrivato Rada (e meno male che doveva portare esperienza… guarda caso stesso numero di maglia e città di nascita del dannoso Stoian finito a Crotone…) o dell’errore sotto porta che sarebbe potuto valere lo 0-2 da parte di un Galano apparso non così voglioso di ripagare la fiducia datagli da Nicola con la maglia da titolare. Da segnalare anche la prima panchina stagionale di Caputo: chissà che non gli faccia bene.

Prendiamoci sto punto e andiamo avanti, sperando arrivi qualche bella notizia in quest’ultima settimana di calcio mercato, perché è evidente che manca ancora qualcosa a questa rosa. Possibilmente gente pronta e che conosce il campionato di serie B…

Per concludere, un’ultima riflessione, prettamente personale: ma tra tanti giocatori (l’eterno Taddei, gli ex Crescenzi, Fossati e Lanzafame, il bomber Falcinelli), doveva pareggiare proprio lui?

image_gallery (4)

Dopo Vucinic, Miccoli, Tiribocchi e Bojinov… mancava solo lui a punirci … © photo Lapresse

N.I.

 

 

 

Bari – Latina 1-0. Tabellino e pagelle

pagelle-2-770x331

 

BARI: Donnarumma; Salviato, Camporese, Filippini; Sabelli, Minala, Romizi (87′ Stoian), Sciaudone (63′ Gomelt), Defendi; Caputo, De Luca (73′ Rozzi). A disposizione: Guarna, Sall, Castrovilli, Partipilo, Galano. All. D.Nicola

LATINA:  Di Gennaro;  Almici, Brosco, Dellafiore, Bruscagin (70′ Petagna); Crimi, Viviani; Pettinari (62’st Doudou), Sbaffo, Rossi; Paolucci (78′ Sforzini). A disposizione: Farelli, Cottafava, Ashong, Milani, Valiani, Celli. All. R.Breda

Arbitro: Candussio di Cervignano

Marcatori: 64′ Minala (B)

Ammoniti: Romizi (B), Brosco (L), Filippini (B), Defendi (B), Sabelli (B), Petagna (L)

 

CropperCapture[79]

La formazione che ha superato il Latina

Pagelle

DONNARUMMA 6: Altro pomeriggio tranquillo senza ricevere tiri. Alza plasticamente un facile colpo di testa di Pettinari. Sembra stia acquisendo più fiducia nelle uscite. INOPEROSO

SALVIATO 6,5: Conferma la buona prestazione di Padova. Sicuramente rende meglio da centrale in una difesa a tre che come terzino. Come col Cittadella, evita lo 0-1 con un salvataggio quasi sulla linea ad inizio ripresa. PROVVIDENZIALE

CAMPORESE 7: Praticamente perfetto. Ordinato in marcatura, preciso nelle chiusure e abile negli anticipi. Non sbaglia nulla e se la cava alla grande nonostante il reparto difensivo in emergenza. ELEGANTE

FILIPPINI 7: Chi se l’aspettava? Da centrale, regala una prestazione di grande sacrificio e dedizione. Non va mai in sofferenza, restando concentrato per tutto il match. Sfinito dai crampi, è da “libro cuore” la diagonale con chiusura in angolo al 93′. ESEMPLARE

SABELLI 6: Si riprende il posto sulla destra dopo la squalifica. Comincia a mille, proponendosi  sistematicamente in avanti ma va pian piano spegnendosi, rimediando anche una giusta ammonizione tattica. PUNTUALE

SCIAUDONE 5: Pomeriggio da dimenticare. Sbaglia tutto quello che poteva sbagliare e spreca tutte le ripartenze, mancando spesso l’ultimo passaggio. Non a caso è il primo ad essere sostituito nella ripresa. SELFIE SFOCATO

ROMIZI 6,5: Ammonito dopo 18 secondi per un vistoso ma non cattivo intervento. Lui è cosi… Condizionato dal giallo non fa comunque mai mancare le sua regia pulita e la sua rabbiosa interdizione. Esce sfinito come al solito. LEONE

MINALA 7,5: Non solo il secondo gol vittoria consecutivo. Prende anche un palo di testa e sfoggia lampi di classe che fanno esaltare il San Nicola. Strapotere fisico, personalità e classe al punto giusto. E’ il nuovo idolo dei tifosi. STRARIPANTE

DEFENDI 6: Quanto corre Marino. Fondamentale soprattutto nel finale di gara, con le sue discese ad allungare la squadra e allontanare la palla dalla metà campo barese. Sfiora il 2-0 ma Di Gennaro si supera da distanza ravvicinata. MARATONETA

CAPUTO 6: L’intesa con De Luca funziona e si era visto anche la settimana scorsa. Bene la protezione della palla, riesce anche concludere tre volte verso lo specchio, ma troppi stop sbagliati e anticipi subiti. Gli manca il gol su azione. COMBATTENTE

DE LUCA 7: Si capisce da subito che è in giornata. Sguscia via di continuo alla difesa del Latina, servendo assist e palloni pericolosi in mezzo all’area non sempre sfruttati come si deve. Il cross decisivo per Minala è suo. Conferma le buone sensazioni viste a Padova. RECUPERATO

GOMELT 6: Il ragazzino croato si sta dimostrando una bella sorpresa. Aiuta tanto in copertura nel finale e non fa nemmeno mancare un discreto apporto in fase offensivi con passaggi lunghi di notevole precisione. PREZIOSO

ROZZI 6: Torna ad assaggiare il campo dopo mesi. Troppo poco tempo per giudicarlo, ma aiuta a far salire la squadra quanto meno. Dopo Minala e Filippini, chissà che non torni utile anche lui. Grazie, Mangia… BENTORNATO

STOIAN S.V.

 

Riparato il debito in Latina. Grazie, professor Minala. Bari – Latina 1-0.

Thierry Henry e Antonio Cassano. In questa settimana pre-natalizia sono stati loro i protagonisti di molti post su Facebook e Twitter. Meritati e doverosi riconoscimenti per l’addio al calcio professionistico di uno dei numeri 14 più forti dell’ultimo ventennio, campione del Mondo e d’Europa con nazionale e squadra di club, e per chi invece quindici anni fa, non ancora maggiorenne, si presentava al calcio italiano con un incredibile gol all’Inter di Marcello Lippi.

Ma questa è stata anche la settimana di un altro numero 14, maggiorenne da solo quattro mesi (o forse più?) e che alla prima da titolare in campionato, ha punito anch’egli una squadra nerazzurra. Ecco, magari in futuro non diventerà un nuovo Henry (soprattutto per il ruolo diverso) e il Latina non è l’Inter, ma tanto basta per diventare il nuovo idolo di Bari: direttamente dal Camerun, Joseph Minala.

10150549_718541984920459_1362458110946240744_n

La grinta di Joseph Minala © photo Giuseppe Corcelli

 

Due gol in una settimana. Entrambi da tre punti e importantissimi. Il primo perché arrivato al minuto 92 in uno scontro diretto in trasferta, il secondo perché ha permesso di battere il Latina e vendicare parzialmente lo scorso campionato: sugli spalti non ci sono sessantamila spettatori e in palio non c’è la finale playoff, ma il sogno serie A svanito da imbattuti e per colpa di decisioni arbitrali sfavorevoli, è ancora ben presente non solo nella mente dei tifosi ma anche di molti giocatori ancora presenti in rosa. Inoltre non va dimenticata anche la doppia sconfitta di misura durante la stagione regolare. Il tabù è stato quindi sfatato e stavolta a vincere 1-0 è il Bari, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal fatto che a punire i laziali, ci ha pensato un’ex laziale, seppur della Primavera.

Non solo il gol, ma anche un palo all’attivo per il camerunense. Il migliore in campo per distacco, risultato di una partita eccellente sotto il profilo tattico, ma soprattutto tecnico: giocate sopraffine e lampi di classe che in almeno due-tre occasioni hanno letteralmente fatto esaltare i tifosi del “San Nicola”. Sarò anche blasfemo, ma con le dovute proporzioni, Minala può essere il Pogba della serie B: qualità e strapotere fisico al servizio della squadra, con anche il vizietto del gol. E con un certo Romizi vicino, può solo migliorare e far divertire ancora.  Eppure secondo qualcuno non meritava di giocare perché non si allenava seriamente e non era un professionista. Sarà stato anche vero, ma uno così lo si fa giocare qualcosina in più di 12 minuti…

min

Il gol vittoria di Minala © photo Angelo Piergiovanni

Sicuramente la migliore partita del Bari con la nuova gestione Nicola. Anche sotto il profilo della qualità di gioco, con il pallino del gioco sempre in mano e tante occasioni da gioco create ma non sfruttate vuoi per sfortuna o per poca precisione. Il Latina non è la stessa squadra dell’anno scorso: il portiere Iacobucci, il “fatal” Ristovski e Ghezzal sono andati a fare le “fortune” del Parma (ultimo in classifica in serie A), Jonathas è emigrato nella Liga spagnola, il picchiatore Bruno è squalificato.  Ad ogni modo, i ragazzi di Breda non si rendono mai pericolosi, dimostrandosi poca roba e confermando di meritare la posizione di classifica occupata. Donnarumma vive un altro pomeriggio di assoluta tranquillità. Buon per lui e soprattutto per i tifosi.

Dopo due sconfitte consecutive senza segnare, ecco due vittorie di fila con zero gol subiti. Non era mai successo in questo campionato. Questa è la dimostrazione di come cominci a vedersi il lavoro di mister Nicola sulla fase difensiva, nonostante le pesanti assenze che hanno condizionato non poco il reparto difensivo con le squalifiche di Contini, Donati, Ligi e l’ormai fuori rosa Rossini.  I chiamati in causa e giunti in soccorso all’ex allenatore del Livorno, Salviato e Filippini, nonostante fossero due terzini di ruolo adattati a centrali, hanno risposto alla grande con una prestazione di altissimo livello in quanto a concentrazione e disponibilità al sacrificio, elementi del tutto sconosciuti sotto la precedente gestione Mangia.

image_gallery (1)

L’abbraccio di Minala a mister Nicola © photo Lapresse

 

L’altra nota positiva di giornata è la partita disputata da De Luca. Segnali positivi erano arrivati già la scorsa settimana col Cittadella, quando il suo ingresso aveva portato scompiglio e freschezza in avanti. L’ex Atalanta si conferma anche questa volta, svariando continuamente sul fronte d’attacco, servendo tanti assist interessanti a centro area tra cui quello decisivo per Minala. La sensazione è che il tandem con Caputo funzioni meglio, rispetto alla coppia formata dall’altamurano e Galano.

Vincere aiuta vincere. Ne sappiamo qualcosa dalla scorsa stagione. La speranza, ora,  è di scartare a Brescia un bel regalo natalizio il 24 sotto l’albero ed il presepe biancorosso con “San Joseph” Minala e l’asinello Mangia in bella vista.

10801922_718541684920489_354966439920580082_n

Il solito raduno a fine partita © photo Giuseppe Corcelli

 

N.I.