Bari – Pro Vercelli 1-0. Tabellino e pagelle

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BARI: Guarna; Schiattarella, Rinaudo, Contini, Calderoni; Donati, Romizi, Bellomo (85′ Boateng); Galano (70′ Caputo), Ebagua, De Luca (81′ Defendi). A disposizione: Donnarumma, Filippini, Benedetti, Rada, Salviato, Minala. All. D.Nicola.

PRO VERCELLI: Russo; Germano, Milesi, Cosenza, Scaglia; D’Alessandro (46′ Ardizzone), Musacci, Scavone (59′ Sprocati), Fabiano (74′ Luppi); Di Roberto, Marchi. A disposizione: Viotti, Bani, Liviero, Ferri, Emmanuello, Ronaldo.

Arbitro: Gavillucci di Latina

Marcatori: 54′ Bellomo (B)

Ammoniti: Scavone (PV), Bellomo (B), D’Alessandro (PV), Germano (PV), Contini (B), Schiattarella (B), Millesi (PV), Donati (B)

BARIPROV

La formazione che ha battuto in inferiorità numerica la Pro Vercelli

Pagelle

GUARNA 6,5: Se non fosse per i dieci minuti finali, saremmo qui a commentare un altro pomeriggio da senza voto. Reattivo due volte in pochi secondi su mischione in area mentre è fortunato in occasione del palo di Luppi. SEMPRE PRONTO

SCHIATTARELLA 6,5: Mette tutta la sua esperienza da esterno al servizio della squadra calandosi perfettamente nella parte del terzino. Non fa rimpiangere Sabelli, anzi fa quasi meglio. Corre, pressa e attacca la fascia in continuazione. PROMOSSO

RINAUDO 6,5: Ingaggia un duello tutto fisico col capocannoniere Marchi non facendogli vedere mai palla, umiliandolo e innervosendolo talvolta anche con dei dribbling. Si immola nel finale su una pericolosa conclusione. Diventa sempre più sicuro e convincente. SOLIDO

CONTINI 6,5: Lascia a Rinaudo i compiti di marcatura su Marchi, mentre lui si concede la libertà di impostazione, iniziando spesso l’azione o con lanci lunghi verso Galano e De Luca o con passaggi corti verso Donati. In ogni caso, la sua resta la solita prestazione attenta e senza sbavature. E’ COME IL VINO…

CALDERONI 6,5: Recupera in extremis dall’infortunio e si regala la miglior partita della stagione. Primo tempo quasi perfetto con tante sgroppate sulla fascia e cross precisi per De Luca ed Ebagua. Inoltre, si procura la punizione del gol. Era ora! BENTORNATO!

DONATI 7,5: Un leone in gabbia. “Affamato” di palloni da recuperare e da smistare. Uomo ovunque del centrocampo, pressa altissimo e gioca molto d’anticipo. Pericoloso anche in attacco, si vede negare due gol dal portiere ospite Russo. LEADER INVASATO

ROMIZI 6,5: Lui si ritiene regista ma come a Modena, dimostra che anche da mezzala ci sa fare bene ed anche tanto. Quanti palloni recuperati con scivolate, pressing e raddoppi sempre puntuali. Indispensabile per questa squadra. GARANZIA

BELLOMO 6,5: La splendida punizione della vittoria lo salva da una prestazione ancora una volta sufficiente ma un po’ troppo nervosa. Doppia fotografia in occasione del gol: prima al portiere ospite e poi un selfie celebrativo. Punisce ancora una volta la Pro Vercelli dopo la doppietta del 2012.  FOTOGRAFO

GALANO 5,5: L’ex esperto Scaglia riesce a tenerlo a bada con un’attenta marcatura. Non riesce a trovare lo spunto giusto, ma aiuta ad allungare la squadra rimasta in 10 grazie alla sua velocità nelle ripartenze. I gol se li conserva per la Ternana. SOTTOTONO

EBAGUA 5,5: Ha voglia di tornare al gol e di spaccare il mondo. Non appena ha la palla tra i piedi non ci pensa troppo nel concludere verso la porta in qualunque modo e da qualunque posizione. I due gialli lasciano molto a desiderare, ma se solo fosse meno imprudente quando cerca sempre la rovesciata, ora forse parleremmo d’altro. POLLO COMBINA (EBA)GUAI

DE LUCA 7: Le belle giornate e i primi caldi di stagione hanno risvegliato la zanzara. E’ il più pericoloso in avanti. Sfiora tre volte il gol (tutte e tre di testa!), lo fermano solo il palo e un super Russo. Rende onore al suo soprannome seminando il panico e dando fastidio all’intera difesa piemontese.  GA”ZZZZZ”ELLA

CAPUTO 6: Importante soprattutto nei minuti finali quando la sua abilità di protezione palla, facendo a sportellate o lotta greco romana con gli avversari, permette di guadagnare punizioni e rimesse laterali utili a far scorrere il cronometro e tenere gli avversari lontani dalla metà campo biancorossa. PREZIOSO

DEFENDI SV

BOATENG SV

Ehh giocano bene questi… tutto molto Bellomo! Bari – Pro Vercelli 1-0

Il miglior Bari della stagione. Nel momento più importante del campionato. Tempismo perfetto. La citazione “Pizzuliana” nel titolo ci sta tutta, visto che questa sulla Pro Vercelli è una vittoria figlia di una prestazione quasi perfetta da parte di tutta la squadra. Successo striminzito nel risultato a discapito dell’enorme mole di gioco e di occasioni prodotte, ma la colpa va suddivisa equamente tra un portiere avversario in stato di grazia e una direzione arbitrale di Gavillucci da Latina (solo un caso?) alquanto discutibile volendo usare un eufemismo. Poco male. La cosa più importante era portare a casa i tre punti e avvicinare ancor di più la zona playoff (ora a -3) soprattutto dopo i risultati favorevoli delle dirette avversarie maturati negli anticipi: distanza dall’ottavo posto dimezzata con una gara interpretata nel migliore dei modi dagli uomini di Nicola.

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Accenno di “cappotta” a mister Nicola a fine gara © photo Giuseppe Corcelli

Un Bari convincente sul piano del gioco e convinto dei propri mezzi con giocate sulle fasce, idee e sovrapposizioni continue. Ma non solo….  La squadra ha mostrato caparbietà per oltre 70 minuti, sfoggiando una notevole condizione atletica che ha ben resistito (con qualche sofferenza solo nel finale) al primo caldo di stagione e all’inferiorità numerica per oltre un’ora di gioco.  Colpisce infine anche la continuità di grinta“fame” di punti pesanti, dimostrata non solo dall’ instancabile pressing alto dei mastini Romizi e Donati ma anche con la concentrazione difensiva sempre presente, soprattutto dopo l’espulsione di Ebagua.

Vittoria strameritata contro un’ inesistente Pro Vercelli, ma non poteva essere altrimenti considerato il livello qualitativo dei piemontesi e il brutto rapporto che la squadra di Scazzola ha con le trasferte: 13 sconfitte nelle precedenti 17 uscite lontane dal “Silvio Piola”. Eppure il rischio pareggio-beffa per i biancorossi stava per avverarsi nel finale di gara, ma fortunatamente gli dei del calcio hanno ben pensato di mandare la conclusione da fuori area di Luppi sul palo alla sinistra di Guarna: meno male che esiste una giustizia divina calcistica, perché il pareggio sarebbe stato il furto del secolo per quanto andato in scena al “San Nicola”. Il capocannoniere Mar-chiii?!, mattatore all’andata con una tripletta, non si è mai visto, finendo imbrigliato nella morsa della sempre più convincente coppia centrale Contini-Rinaudo.

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La splendida punizione da tre punti di Bellomo © photo LaPresse

A decidere la sfida, una magia su punizione di Bellomo. Un colpo da tre punti degno del migliore Stephen Curry (vincitore della gara dei 3 punti al NBA All Star Game 2015, ndr). Un gol cercato e voluto dal buon Colino di Bari Vecchia, che a quanto pare ha  un conto aperto con i piemontesi, visto che già li affossò nel 2012 con una doppietta sul neutro di Andria, anche li con un gol su punizione e un missile da 30 metri. Se lo sentiva e lo aveva anche preannunciato in conferenza stampa alla vigilia. Ora che è finalmente il gol è arrivato, la speranza è che ora giochi tranquillo,non nervoso e cominci a far la differenza lì in mezzo al campo come ai vecchi tempi, per formare assieme agli imprescindibili Romizi e capitan Donati, quello che probabilmente sarebbe il centrocampo più forte della categoria.

De Luca a parte (il palo e il portiere Russo gli hanno negato una tripletta di testa!), continua il momento poco brillante dell’attacco con un Galano di nuovo sottotono come a Pescara e un Ebagua sciagurato quanto sfortunato in occasione dell’espulsione…. Peccato perché sino a quel momento il nigeriano era stato pericoloso e sempre ben presente in tutte le manovre offensive della squadra. Dovrebbe solo limitare i suoi ripetuti tentativi di rovesciate spettacolari (ne prova sempre una a partita) e giocare facile. Solo così arriveranno i gol, fermi ormai alla doppietta al Frosinone alla terza di ritorno. Nuovamente imbattuto Guarna: è la quinta volta (su otto gare) da quando è tornato titolare, la terza consecutiva. Non era mai successo in questo campionato.

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Guarna mantiene inviolata la porta per la terza partita consecutiva © photo Giuseppe Corcelli

Confermato dunque il momento positivo che sta attraversando la gestione Nicola: un solo ko nelle ultime sette, con 14 punti fatti e quindi una media di due punti a partita. Il ritmo è quello giusto per poter credere in qualcosa di bello. Il calendario e l’esperienza dell’anno scorso devono essere due elementi da tenere bene a mente e da considerare in questo rush finale. La solidità difensiva ormai è praticamente certa, la maturità di gioco vista con la Pro Vercelli (se confermata) può solo portare effetti positivi. Infine, anche il gruppo forse forse si sta compattando e comincia a crederci. Il selfie di Bellomo subito dopo il gol potrebbe essere una piccola prova.

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Il selfie di Bellomo subito dopo il gol scattato con la macchina fotografica di Repubblica © photo Nicola Bellomo / Michele Piscitelli

Prossimo appuntamento a Terni, con una Ternana in crisi ed attualmente in zona playout col Crotone (prossimo avversario al San Nicola): non vince da oltre un mese e mezzo, ha il peggior rendimento interno del campionato con 8 sconfitte in 16 partite…. I più scaramantici (compreso chi vi scrive) sono autorizzati nel dare inizio a gesti poco eleganti per esorcizzare la storica nomea di squadra “risolvi-crisi” che ci accompagna da sempre. Non resta che affidarci al Bari visto domenica e… al giovedì santo!

N.I.

 

 

 

 

 

Pescara – Bari 0-0. Tabellino e pagelle

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PESCARA: Fiorillo; Pucino, Salamon, Zuparic, Rossi; Pasquato (62′ Caprari), Memushaj, Brugman, Bjarnason; Melchiorri, Sansovini (80′ Pettinari). A disposizione: Aresti, Fornasier, Andres, Venuti, Vrdoljak, Torreia, Paolucci.

BARI: Guarna; Sabelli, Rinaudo, Contini, Calderoni (67′ Defendi); Romizi, Schiattarella, Bellomo; Galano, Caputo (78′ Ebagua), Boateng (64′ De Luca). A disposizione: Donnarumma, Salviato, Filippini, Benedetti, Rada, Donati. All. D.Nicola.

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Ammoniti: Sabelli (B), Romizi (B), Melchiorri (P), Bjarnason (P), Guarna (B)

PESBARI

La formazione uscita imbattuta dall’Adriatico di Pescara

Pagelle

GUARNA 6: Come quasi sempre accaduto da quando è tornato tra i pali biancorossi, non deve mai fare gli straordinari. Si fa trovare pronto nell’unica occasione di Bjarnason nel finale. ATTENTO

SABELLI 5,5: Zito questa volta non c’è, ma entra in campo nervosissimo. Stende due volte Bjarnason in dieci minuti, rimediando un giallo e regalando una pericolosa punizione dal limite. Non sempre preciso sui cross. CONDIZIONATO

RINAUDO 6: Con Contini ormai si intende ad occhi chiusi. Altra prestazione senza sbavature. Ordinato e pulito negli interventi, tiene botta senza soffrire contro il miglior attacco del campionato. CONCRETO

CONTINI 6: Come al solito è sempre lui a spiccare li dietro. Annulla Sansovini ed è sempre efficace. Mezzo voto in meno per il rischioso intervento su Melchiorri che poteva costare il rigore. E’ sempre lui a far partire l’azione. Il migliore della stagione per senso della posizione. HIGHLANDER

CALDERONI 5,5: Nè carne nè pesce. Non dispiace nemmeno stasera, ma si dimostra due volte distratto nell’azione incriminata del rigore chiesto dal Pescara, prima lasciando scorrere la palla e poi facendosi saltare facilmente da Melchiorri. POLLO

ROMIZI 6,5: Pur considerandolo mezz’ala, Nicola lo schiera al posto di Donati affidandogli soprattutto il compito di sporcare i rifornimenti agli attaccanti avversari. Ovviamente lo fa nel migliore dei modi (nonostante l’ammonizione dopo dieci minuti) garantendo anche una buona regia. INAMOVIBILE

SCHIATTARELLA 6: Ci mette cuore e grinta per tutta la gara, sia da mezz’ala sia quando si sacrifica come terzino sinistro al posto di Calderoni. Un coast to coast nel finale con conseguenti crampi ne è la prova. La prestazione di Avellino è pienamente riscattata. LOTTATORE

BELLOMO 5,5: Tre anni fa proprio qui all’Adriatico si inventò un gol da 40 metri. Certo non gli si poteva chiedere di bissare una giocata del genere, ma comunque non riesce ad incidere come vorrebbe. Si limita più ad interdire che ad offendere. DELUDENTE

BOATENG 5: Il gol col Varese lo salvò da una grave e meritata insufficienza. Qualche buono spunto nella prima parte di gara, poi sparisce completamente senza mai cercare una combinazione con i compagni o senza mettere in difficoltà la difesa avversaria. INVISIBILE

CAPUTO 5,5: Il solito Ciccio non dispiace soprattutto nel primo tempo, quando si rende più o meno pericoloso con due spunti. Fa la solita lotta greco romana con i difensori. Stavolta non sbaglia nulla di clamoroso anche perché son davvero pochi i palloni giocabili dalle sue parti. OPACO

GALANO 6: Si guadagna la sufficienza con la sua classica giocata ad inizio ripresa che sfiora di poco la traversa. E’ dunque sua l’unica occasione pericolosa della partita. Nel primo tempo viene anticipato di un soffio sul tiro cross di Caputo. SPUNTATO

DE LUCA 5,5: Mezz’ora al posto di Boateng. Ma non fa niente di più o niente di meno rispetto al ghanese. Vivacità fine a se stessa. La sua freschezza dovrebbe fare la differenza nel finale… dovrebbe…  IMPALPABILE

DEFENDI 6: Entrando al posto di Calderoni si pensava ad un suo impiego da terzino, invece Nicola lo mette come mezz’ala. Niente di che, ma dà un prezioso aiuto soprattutto in copertura. Potrebbe tornare utile nello sprint finale. SENTINELLA

EBAGUA SV 

All’Adriatico vince la noia. Un buon pareggio ma poche emozioni. Pescara – Bari 0-0

Alla fine, il bicchiere è mezzo pieno. Si torna dall’Adriatico solo con un punto ma è da considerare tutto sommato positivo per certi aspetti: di fronte c’era la squadra più in forma del campionato (13 punti nelle ultime 5) nonché miglior attacco del campionato e si è riusciti a mantenere la porta inviolata senza troppe difficoltà; non solo, il pareggio permette di mantenere a vista gli stessi abruzzesi lasciando quindi invariata la distanza da quella “maledetta” quanto desiderata zona playoff; infine, si è evitato di bissare la brutta figura di Avellino, merito di un atteggiamento mostrato in campo molto attendista ma non timoroso. Certo, vista anche la serata poco felice del Pescara, si poteva provare ad osare di più per portare a casa la posta massima per dare non solo un segnale forte a chi sta davanti, ma soprattutto una bella botta di autostima al gruppo e diventare finalmente “grandi”. Ma va bene così. Un pareggio fuori casa non è mai da buttar via.

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Dopo quasi 30 partite è tornata la divisa total black… ma ancora una volta niente gol © photo Giuseppe Corcelli

Molto confortante la prova difensiva. Ci è voluto un bel po’ di tempo ma a quanto pare è stato finalmente trovato l’assetto giusto. Anche col Pescara, Guarna è rimasto ai limiti del senza voto. La coppia tutta esperienza Contini-Rinaudo ha facilmente disinnescato il pericoloso tandem Sansovini-Melchiorri e non è mai andata in affanno se non in occasione del probabile calcio di rigore negato al Pescara a metà ripresa. C’è chi crede che le coincidenze non esistano… intanto, sarà anche un caso, ma i numeri parlano chiaro: col ritorno tra i pali di Guarna e il passaggio della difesa a 4, i due veterani centrali di difesa hanno giocato insieme cinque volte. Gol subiti? Solo due ed entrambi nella stessa partita. Questo vuol dire che per ben quattro volte non si sono subite reti, ma le occasioni concesse agli avversari si contano probabilmente sul palmo di una mano. A memoria infatti non si ricordano grossi pericoli creati da Lanciano, Modena, Varese e appunto Pescara.

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Contini, autentico leader della difesa per tutta la stagione © photo Giuseppe Corcelli

Aspetto sicuramente positivo e da non tralasciare questa solidità difensiva raggiunta, merito anche dei due terzini Sabelli e Calderoni, quest’ultimo apparso in crescita da quando tornato titolare. Peccato per il problema muscolare accusato dal numero 27 biancorosso nel finale di gara… la speranza è che non sia nulla di grave, considerato il lungo precedente stagionale che già lo ha tenuto fermo ai box per molto tempo. Col Pescara, fortunatamente Nicola ha pensato bene di sostituirlo con Defendi, con il conseguente arretramento di Schiattarella: bravo mister, Salviato lascialo li dove non può fare danni.

Discreto anche il lavoro offerto dal centrocampo. Romizi (pur considerato mezz’ala) ha degnamente sostituito e non ha fatto sentire troppo la mancanza di Donati. Ma questo si sapeva già. In ogni caso, mossa furba quella del tecnico Nicola che a scapito di qualche verticalizzazione per il tridente biancorosso, ha puntato più che altro sul dinamismo del numero 4 (ben diverso da quello di Donati) per sporcare e limitare le palle innescate per le punte abruzzesi. La qualità in questi casi avrebbe potuto e dovuta mettercela Bellomo, ma il ragazzo di Bari Vecchia deve ancora ritrovarsi e non riesce ancora a convincere come dovrebbe. Speriamo che la Pro Vercelli, prossimo avversario, lo ispiri come tre anni fa quando realizzò una doppietta pazzesca sul neutro di Andria.

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Mister Nicola prova a svegliare i suoi © photo LaPresse

La nota negativa della serata è invece rappresentata dall’attacco. Se per la difesa si possono tessere meritate lodi, non si può fare di certo la stessa cosa per la prova del tridente offensivo. Caputo confermato titolare a sorpresa ai danni del neopapà Ebagua, ha lottato e sgomitato generosamente, ma i palloni arrivati dalla sue parti non sono stati poi così tanti. Per lo meno, questa volta non ci sono stati errori da matita blu a referto per l’altamurano. Deludente (di nuovo) la prova di Boateng, giustamente sostituito da De Luca nella mezz’ora finale nella quale la zanzara non è riuscita a fare poi molto di più rispetto all’italo-ghanese. Galano è apparso il più vivo del tridente: prestazione non esaltante quella del numero 10, ma la conclusione più pericolosa di tutta la partita porta la sua firma, arrivata per di più a metà ripresa, sintomo di come fosse stata deludente la prova offensiva della squadra. Occore  magari essere più concreti e cinici in certe occasioni. Soprattutto se anche gli avversari dimostrano di non essere in serata e di accontentarsi del pareggio. Inoltre c’è anche un fattore scaramantico ad influire sulla sterilità della squadra… Dopo Perugia e Vicenza all’andata, il Bari è tornato a farsi bello di notte, indossando il vestito di gala nero ma anche stavolta… zero gol fatti. La cosa buona è che almeno non si è perso.

Il calendario offre ora un interessante tris di partite abbastanza favorevole sulla carta con Pro Vercelli, Ternana e Crotone. All’andata queste tre segnarono il punto più brutto della stagione con 0 punti e 0 gol fatti, prestazioni vergognose ed inevitabile esonero di Mangia. C’è molto quindi da “vendicare” o da farsi perdonare. Fare bottino pieno vorrebbe dire quota 50 e cos’altro? Ok, salvezza raggiunta… e poi?

N.I.

Bari – Varese 3-0. Tabellino e pagelle

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BARI: Guarna; Sabelli, Rinaudo, Contini, Calderoni; Donati (69′ Romizi), Schiattarella (82′ Defendi), Bellomo; Galano, Caputo, Boateng (74′ De Luca). A disposizione: Donnarumma, Camporese, Filippini, Benedetti, Rada, Minala. All. D.Nicola.

VARESE: Perucchini; Fiamozzi, Borghese, Rea (46′ Simic), De Vito; Zecchin, Corti, Capezzi, Jakimovski (58′ Osuji); Barberis (46′ Capello); Miracoli. A disposizione: Birighitti, Luoni, Blasi, Cristiano, Falcone, Kurtisi. All. S.Bettinelli.

Arbitro: Chiffi di Padova

Marcatori: 34′ Galano (B), 48′ Boateng (B), 81′ Galano (B)

Ammoniti: Fiamozzi (V), Bellomo (B), Osuji (V), Rinaudo (B)

 

BARIVARESE

La formazione scesa in campo contro il Varese

 

Pagelle

GUARNA SV: Mai seriamente impegnato se non per alcune uscite sugli spioventi in area, risolte sempre con estrema sicurezza. SPETTATORE

SABELLI 6,5: Propositivo finalmente per quasi tutta la gara e non solo per un tempo come spesso accade. Pulito anche in fase difensiva, giocando molto d’anticipo. Ribadisce in rete la punizione di Galano, ma la palla era già entrata. STANTUFFO

RINAUDO 6: Pomeriggio tranquillo dovuto alla sterilità numerica (una sola punta) degli avversari, mai davvero pericolosi. Mantiene la giusta concentrazione per tutta la gara. CONCRETO

CONTINI 6,5: Stesso discorso di Rinaudo, ma la scivolata con la quale evita l’intervento di Rea e il possibile 0-1 è da applausi e soprattutto di fondamentale importanza. Sempre sul pezzo. DECISIVO

CALDERONI 6: Sta recuperando definitivamente la falcata dei bei tempi. Sfrutta nel migliore dei modi il pomeriggio di libertà concesso dagli avversari proponendosi spesso e volentieri. RITROVATO

DONATI 6: Poco appariscente a causa dei bassi ritmi che la gara impone, ma dirige con la solita personalità il centrocampo, affidandosi come sempre al cambio di gioco per gli esterni difensivi e non, quando si propongono in attacco. ORDINATO

SCHIATTARELLA 6,5: Prima mezz’ora anonima, nella quale tocca pochi palloni sbagliandoli in maniera confusionaria. Poi sale in cattedra impegnando il portiere ospite con una conclusione deviata in angolo e ispirando il 2-0. Stavolta è tra i migliori. GRINTOSO

BELLOMO 6: Ha le qualità per poter spaccare la partita e fare la differenza lì in mezzo, soprattutto considerati gli avversari abbordabili di sta giornata… ma si limita a svolgere il compitino con poche invenzioni e qualche errore per troppa confidenza. INSIPIDO

GALANO 7: Torna titolare dopo la panchina di Avellino. Come tutti, ci mette un po’ a carburare ma è l’unico che punta l’uomo e si rende pericoloso lì in avanti. Apre e chiude la partita con due mancini pregevoli. ESSENZIALE

CAPUTO 5,5: Prova a sfruttare l’occasione della maglia da titolare complice la squalifica di Ebagua ma fallisce anche questa prova. Garantisce più profondità, ma sbaglia clamorosamente l’unica occasione che gli capita. SCIUPONE

BOATENG 5,5: Il gol della tranquillità ad inizio ripresa gli fa alzare il voto di mezzo punto. Ma sino a quel momento era il peggiore in campo, completamente fuori dalla partita, sfasato, nullo e fermato sistematicamente senza difficoltà dagli avversari. IMBRIGLIATO

ROMIZI 6: La panchina gli sta stretta, ma anche da subentrante garantisce al solito grinta e qualità nelle giocate. PUNTUALE

DE LUCA 6,5: Ennesima conferma che quando entra dalla panchina rende di più. Stavolta niente gol, ma l’assist decisivo per il 3-0 di Galano. PREZIOSO

DEFENDI SV

 

Il Bari morde tre volte col suo Galano di razza. E per il Varese è notte fonda. Bari – Varese 3-0

Missione compiuta. Serviva ridare un sorriso ai tifosi e a tutto l’ambiente. Quando le cose non vanno bene, le vittorie sono la migliore medicina per alleviare il dolore momentaneo, ma per guarire definitivamente da una sindrome di “discontinuità di risultati” servirebbe solo un bel filotto di successi consecutivi. A cominciare dalla prossima gara di Pescara, attesa da tutti allo stesso modo di quella di quindici giorni fa nell’inferno avellinese.

La partita con il disastrato Varese reduce da tre sconfitte di fila, ultimo in classifica, in pieno caos societario (il tecnico Bettinelli richiamato in panchina dopo solo due partite di gestione Dionigi) e con diverse assenze pesanti in formazione, poteva nascondere delle insidie soprattutto se non affrontata col giusto atteggiamento rischiando magari di sottovalutare troppo un avversario venuto al “San Nicola” a difendersi ad oltranza per cercare di portare a casa almeno un punto. Un po’ come il Catania qualche turno fa. Inoltre gli strascichi mentali rimasti dopo Avellino potevano minare ancor di più la tranquillità e bloccare psicologicamente del tutto la squadra, specie se il risultato non si sarebbe sbloccato subito e con facilità.

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La formazione scesa in campo contro il Varese © photo Giuseppe Corcelli

E invece, per fortuna, nulla di tutto questo. La formazione scesa in campo non è sembrata contratta o timorosa, ed è riuscita ad andare in vantaggio solo dopo la mezzora più per i meriti ospiti che per demeriti propri. Tre le novità rispetto alla trasferta in Campania e ben due si son dimostrate decisive, ossia Sabelli per Salviato e Galano per De Luca. Fallisce invece l’ennesima occasione capitan Caputo (al posto dello squalificato Ebagua): l’altamurano garantirà anche più profondità rispetto al nigeriano, ma la freddezza sottoporta quest’anno lascia veramente desiderare, come conferma la facile occasione (l’unica) sprecata nel secondo tempo.

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La punizione nel “sette” con la quale Galano ha sbloccato la partita © photo Repubblica Bari

Ottima la prova e non solo per la doppietta, di Cristian Galano. Da titolare rende sicuramente di più rispetto a quando subentra dalla panchina. La punizione gioiello e il mancino di precisione con cui apre e chiude la partita, hanno ricordato a tutti il “Robben delle Puglie” della scorsa stagione. Discorso completamente opposto invece per la zanzara De Luca, che quando entra a partita in corso riesce sempre a trovare uno spunto vincente: stavolta niente gol, ma “solo” il bellissimo assist del 3-0 per Galano. In netta crescita Calderoni, mentre arriva finalmente una prova convincente come interno di centrocampo da parte di Schiattarella. Così e così invece Bellomo. Da lui ci si aspetta molto di più, ma la lunga inattività nei primi sei mesi al Chievo potrebbe averlo arrugginito sin troppo.

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Galano chiude il match sul 3-0 servito splendidamente da De Luca © photo Giuseppe Corcelli

Il risultato secco finale è importante per morale e classifica (fa piacere leggere quota 40) e conferma il trend positivo di questo girone di ritorno delle gare al “San Nicola”: vittorie senza subire gol come già accaduto con Frosinone e Lanciano, pareggi con Entella e Catania e solo un ko col Vicenza. Ma va comunque presa con le molle, considerati gli avversari di turno, apparsi troppo arrendevoli e quasi rassegnati alla retrocessione. Però partite del genere spesso rappresentano una trappola (basti pensare a Roma- Parma ad esempio…) ed era comunque fondamentale portare a casa la posta piena, sbloccando la partita anche solo con una palla inattiva o una giocata su punizione…. Come poi è effettivamente successo.

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Il raddoppio di Boateng © photo Lapresse

Quindici punti nelle prime dieci partite. Il ruolino è identico a quello dell’andata realizzato da Mangia, ma curiosamente arrivato con risultati tutti diversi tra loro ad eccezione dei ko col Vicenza.

Avellino è dimenticata, ma all’orizzonte è in arrivo una partita identica a quella con gli irpini: ambiente caldo per la storica rivalità con i baresi ma soprattutto euforico perché inoltre il Pescara trascinato da Sansovini, non solo è reduce dalla vittoria in casa della capolista Carpi ed è imbattuto da cinque partite (4 vittorie e un pareggio), ma un successo sul Bari li lancerebbe a quota 49 al terzo posto. Stesso copione di Avellino quindi… va assolutamente evitato.

Come? “Fuori le palle” e pieno affidamento a “Robben-Galano” (match winner l’anno scorso) perché quando segna lui, arrivano sempre tre punti. Chiedere ad Entella, Trapani, Lanciano e Varese.

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Un messaggio eloquente della Curva per Pescara… © photo Giuseppe Corcelli

 

N.I.

Il Bari perde la faccia e l’Avellino non il vizio: sbranati nella tana dei lupi. Avellino – Bari 2-0

“Sappiamo benissimo che tipo di partita ci attende ad Avellino. Al Partenio sarà difficile per noi dal punto di vista ambientale anche perché certi trascorsi lasciano sempre degli strascichi. Loro sono molto aggressivi e fisici e sono in grado di esercitare una certa pressione fino al limite dell’area avversaria. Fanno un gioco maschio e saranno certamente arrembanti, quindi noi non potremo pensare di impensierirli giocando col fioretto.”

E meno male che son parole sue… queste di mister Nicola in conferenza stampa potevano in un certo modo lasciare intendere quale sarebbe stato il tipo di approccio e d’impostazione di gara da parte della sua squadra. E teoricamente il suo ragionamento poteva anche starci, considerato che comunque si andava a giocare in un campo storicamente ostico e si affrontava la terza in classifica evidentemente “caricata a pallettoni” dai suoi tifosi quasi fosse un derby, vista anche l’impossibilità di giocare quelli reali con Napoli e Salernitana: contenti loro…

Frustrazioni avversarie a parte e tornando sulle parole di Nicola, la realtà dei fatti ha dimostrato ben altro: il Bari non solo non è andato in Campania a giocare armato di fioretto, ma è praticamente sceso in campo impaurito e disarmato. In un’atmosfera ed un clima (non solo meteo) infernale e del tutto surreale, è mancato solo che capitan Donati sventolasse un’arrendevole bandiera bianca non appena scesi in campo.

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La delusione a fine gara dei biancorossi © photo Giuseppe Corcelli

Servivano undici uomini… undici gladiatori pronti a lottare su ogni pallone e rispondere ad ogni tipo di provocazione spicciola dei bianco verdi, ma alla fine dei 95 minuti, davvero in pochi si sono dimostrati tali. E la colpa per buona parte è anche dell’allenatore. Certo, la terza partita in sette giorni e diversi acciacchi fisici di alcuni giocatori, avranno avuto il loro peso su alcune scelte ma per quanto si è visto in campo, viene facile pensare che le valutazioni di formazione fatte dall’ex tecnico del Livorno per una partita cosi “maschia” e fisica, siano state completamente sbagliate.

Si è permesso a tale gente di nome Pisacane, Zito, Castaldo e D’Angelo, di fare i fenomeni dentro e soprattutto fuori dal campo e solo perché dall’altro lato hanno trovato semplici agnellini biancorossi pronti ad essere sacrificati e sbranati dai lupi bianco verdi. Aggrediti con cattiveria sin dal primo minuto (anzi, dal riscaldamento) e andati in svantaggio, non è arrivato un minimo e concreto accenno di reazione (se non qualcosina nel secondo tempo), senza mai dare l’impressione di poter o voler recuperare. Una squadra spenta e passiva che si è lasciata sopraffare da un avversario tutt’altro che tecnico.

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D’Angelo sblocca la partita proprio come un anno fa © photo LaPresse

 

A salvarsi da questa umiliante trasferta di Avellino, sono davvero in pochi e quasi sempre i soliti, ossia Donati, Contini ed Ebagua…guarda caso quelli con più esperienza alle spalle ed i più abituati a certi tipi di partite, anche se il nigeriano dovrebbe pensare più a giocare piuttosto che legarsi ed aggiustarsi i capelli… ma non è solo colpa sua se viene poco servito dal resto della squadra, compagni d’attacco in primis. Disastrosi, per usare un eufemismo, tutti gli altri ma creano imbarazzo le prestazioni in particolar modo di uno spaesato Schiattarella, assolutamente inadatto in quel ruolo, di un invisibile De Luca che da titolare non rende come da subentrato e infine di un Salviato sempre più inadeguato a giocare a questi livelli e che mi auguro personalmente di non vedere più in campo d’ora in avanti in assenza di Sabelli. Si adattino a destra Defendi, Schiattarella, Filippini o si promuova dalla primavera il promettente Scalera… ma per carità, basta con Salviato.

Col senno di poi è sempre facile parlare, ma sono chiare le responsabilità di Nicola nell’aver scelto certi giocatori per affrontare questo tipo di partita: ma siamo davvero sicuri che non serviva gente come il “cagnaccio” Romizi con la sua aggressività, Defendi con il suo dinamismo o Minala con la sua “fame” ed il suo fisico? Restano tanti ma tanti dubbi a riguardo…

Da non trascurare, ma oramai non è più una novità, la sterilità degli schemi offensivi apportati da Nicola e che lasciano molte perplessità: insistere col lancio lungo per Ebagua (per di più, per un tempo con il vento a sfavore) e affidarsi alle conclusioni da fuori area o alle fiammate dei singoli, ma quali effetti potrà portare alla lunga?

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Il celebre terzino Zito, si diverte così a fine gara.

E’ vero che è inutile pensare al passato, però mai come questa volta, quanto sarebbero serviti un Polenta o un Gennaro Delvecchio nella corrida avellinese… perché quando manca la tecnica (e l’Avellino ne è la prova evidente) è giusto giocarsela senza paura sul piano fisico e rissoso… magari avremmo perso ugualmente e forse anche finito in inferiorità numerica, ma di sicuro non si sarebbe permesso agli avellinesi di alzare la cresta…Quello avremmo dovuto farlo noi. I galletti siamo noi.

Tra quindici giorni altra partita calda e delicata in quel di Pescara… per evitare un altro scempio (memore soprattutto della gara di andata) come quello andato in scena ad Avellino, sarebbe opportuno ricordare ad allenatore e giocatori di onorare la maglia che indossano e a tirare fuori i cosiddetti già dalla prossima in casa. Aldilà degli evidenti risultati negativi (13 sconfitte!) e della deludente classifica, l’aspetto più brutto è proprio questo, ossia di vedere dopo trenta giornate, una squadra senz’anima, senza la giusta fame e con nessuna voglia di provare a lottare per un obiettivo: occorre svegliarsi e darsi una regolata, perché qui nessuno ha voglia di rivedere il trenino fatto da Sansovini, Memushaj e compagnia sotto la curva pescarese…

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Il trenino avellinese capeggiato dal gallo Zito…

N.I.

 

 

 

Avellino – Bari 2-0. Tabellino e pagelle

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AVELLINO: Frattali; Pisacane, Ely, Fabbro; Bittante (90′ Regoli), Arini, D’Angelo (76′ Almici), Sbaffo, Zito (71′ Schiavon); Castaldo, Trotta. A disposizione: Gomis, Comi, Soumarè, Kone, Angeli, Mokulu. All. M.Rastelli.

BARI: Guarna; Salviato, Rinaudo, Contini, Calderoni; Donati (83′ Romizi), Schiattarella (56′ Galano), Bellomo; De Luca (74′ Caputo), Ebagua, Boateng. A disposizione: Donnarumma, Camporese, Filippini, Rada, Benedetti, Defendi. All. D.Nicola.

Arbitro: Pasqua di Tivoli

Marcatori: 24′ D’Angelo (A), 84′ Trotta (A)

Ammoniti: Sbaffo (A), Ebagua (B), Contini (B), Trotta (B)

 

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L’undici sceso in campo e sconfitto ad Avellino

 

 

Pagelle

GUARNA 5,5: Si fa sorprendere sulla punizione di Zito. Riesce a respingere ma non è cosi reattivo nel rialzarsi tempestivamente prima che D’Angelo lo trafigga. Sempre attento nelle altre conclusioni. STATICO

SALVIATO 4,5: Fa diventare fenomeno chiunque gli giochi contro, persino tale Zito, il quale passa una bella serata saltandolo sistematicamente. Lento, impacciato e goffo quando invece prova a proporsi in avanti. INGUARDABILE

RINAUDO 5,5: Capigliatura e faccia da duro non possono bastare per uscire vincitore dalla battaglia con Castaldo & co. Non commette gravi errori, ma regala sempre qualche brivido in ogni suo intervento. TUTTO FUMO

CONTINI 6: Come già accaduto tante volte quest’anno, è l’unico che lotta col coltello tra i denti lì dietro. Non perde mai la bussola e respinge come e quando può gli attacchi campani. Lui non ha paura. CAZZUTO

CALDERONI 5,5: Meglio di Salviato, non soffre in marcatura le discese di Bittante e prova a spingere più del solito mettendo qualche cross. Nel finale tiene in gioco Castaldo lanciandolo a rete, ma fortunatamente il numero 10 sbaglia. IMPALPABILE

DONATI 6: Il capitano accetta la sfida e non si fa sovrastare dalla coppia D’Angelo-Arini. Poco aiutato da Bellomo e Schiattarella, non riesce ad inventare lo spunto decisivo, ma almeno ci prova e si rende pericoloso con i tiri da fuori. ABBANDONATO

BELLOMO 5: Mai concretamente in partita. Perde stupidamente palla a centrocampo e rimedia con un fallo dalla quale poi nascerà l’1-0. Di positivo solo una palla di prima per Caputo. La punizione dal limite spedita in curva è l’emblema della sua serata tutt’altro che felice. ANONIMO

SCHIATTARELLA 4,5: Chi l’ha visto? Riesce a non farsi ammonire nonostante il clima da corrida in campo. Non può giocare in quella posizione ma Nicola pare non lo voglia capire. Sarebbe più utile come terzino di fascia al posto di Salviato. INVISIBILE

DE LUCA 5: E’ il meno pericoloso del trio d’attacco. Mai uno spunto o un’iniziativa pericolosa. Zero conclusioni verso la porta. Si nota di più nei ripiegamenti difensivi. INCONCLUDENTE

EBAGUA 6: Lotta e sgomita come al suo solito. Pensa più a sistemarsi i capelli e cade nelle provocazioni, rimediando un giallo che gli costerà la gara con il “suo” Varese. Ma è sua l’unica conclusione pericolosa verso lo specchio. ISOLATO

BOATENG 5,5: Nel primo tempo non si vede quasi mai in attacco, anche perchè gioca più da terzino che da esterno offensivo. Nella ripresa si vivacizza un po’ ma non basta per lasciare il segno.  SACRIFICATO

GALANO 5,5: Entra per la mezzora finale, ma non riesce praticamente mai a rendersi pericoloso, anche perchè gioca nella posizione ricoperta ad inizio stagione con Mangia.  Il suo  ingresso in campo però fa alzare il baricentro della squadra.  SBIADITO

CAPUTO 5,5:  Bello il movimento smarcante su assist di Bellomo ma avrebbe potuto provare a calciare di prima anzichè stoppare e saltare il portiere in corsa da posizione defilata. Per il resto, niente di che. SPUNTATO

ROMIZI SV

Bari – Catania 1-1. Tabellino e pagelle

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BARI: Guarna; Sabelli (85′ Caputo), Benedetti, Rada, Calderoni; Donati, Schiattarella, Bellomo; Galano (92′ Salviato), Ebagua, Boateng (57′ De Luca). A disposizione: Donnarumma, Camporese, Filippini, Romizi, Minala, Defendi. All. D.Nicola.

CATANIA: Gillet; Ceccarelli, Sauro, Capuano; Sciaudone, Chrapek (74′ Rossetti), Odjer, Rinaudo, Mazzotta; Rosina (93′ Barisic), Castro. A disposizione: Terracciano, Lovric, Parisi, Del Prete, Di Grazia, Jankovic, Piermarteri. All. D.Marcolin.

Arbitro: Candussio di Cervignano

Marcatori: 83′ Rossetti (C), 90′ De Luca (B)

Ammoniti: Boateng (B), Schiattarella (B), Benedetti (B), Castro (C)

 

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La formazione che ha affrontato il Catania e mancato la terza vittoria di fila

 

Pagelle

GUARNA 6: Dubbi sul gol subito. Uscito troppo tardi dai pali o non doveva uscire proprio? Per il resto, altra gara da spettatore non pagante. INCOLPEVOLE

SABELLI 5,5: Va poche volte sul fondo, correndo tanto ma quasi sempre in maniera confusionaria. Troppi cross sbagliati, soprattutto inutili se fatti dalla tre quarti di campo.. Cani e Joao Silva non ci sono più… ARRUFFONE

BENEDETTI 6: Ogni due interventi buoni, regala in omaggio un errore. Non il massimo in quanto a sicurezza, tiene a bada Castro con qualche difficoltà e quando superato in velocità se la cava con un fallo d’ammonizione. INSICURO

RADA 5,5: Nel complesso non sfigura, ma è responsabile nelle uniche due occasioni catanesi: è lui infatti a tenere in gioco Rosina nella clamorosa occasione dopo 6 minuti ed è sempre lui ad essere fuori posizione sul gol di Rossetti. DISTRATTO

CALDERONI 5,5: Prezioso soprattutto in copertura. Una sua perfetta diagonale nell’area piccola evita il gol di Rossetti sullo 0-0 ma in fase offensiva deve credere di più nelle proprie qualità e proporsi più spesso. SFIDUCIATO

SCHIATTARELLA 5,5: Buoni i primi venti minuti, poi cala alla distanza. E’ sempre nel vivo dell’azione ma non incide come potrebbe, penalizzato forse dalla posizione dettata dal nuovo modulo. Rimedia come al solito un’ammonizione. Andava cambiato. SOTTOTONO

DONATI 7: Conferma le recenti ottime prestazioni in cabina di regia. Smista palloni di prima facendo sempre la cosa giusta e stavolta non commette i suoi soliti errori da “eccesso di sicurezza”. Intensità e qualità al servizio della squadra: l’assist per De Luca al 90′ ne è la prova. DIRETTORE D’ORCHESTRA

BELLOMO 5,5: Un passo indietro rispetto a Modena. Meno appariscente e poco coinvolto. Sente il peso della maglia che indossa, carica e sgrida i compagni pur essendo l’ultimo arrivato. Un po’ impreciso nella battuta dei calci piazzati. IMPOTENTE

BOATENG 5,5: Non riesce a replicare le ottime partite con Lanciano (assist) e Modena (gol). Qualche buono spunto nel primo tempo, ma soffre la marcatura quasi ad uomo di Sciaudone. Giusto il cambio con De Luca, anche perchè ammonito. VOLENTEROSO

EBAGUA 6: Se non prova una rovesciata a partita non è contento. Lo strapotere fisico e l’impegno non si discutono, ma servirebbero anche i suoi gol e più qualità nelle giocate. Ci prova non appena ha la possibilità, ma è sfortunato nelle due azioni nell’area piccola nel primo tempo. COMBATTENTE

GALANO 5,5: Parte bene ma finisce con l’imbrigliarsi da solo, diventando egoista in alcune occasioni. Prova a sfondare nell’uno contro uno ma la difesa catanese è chiusa a riccio, sempre pronta a raddoppiarlo o triplicarlo in marcatura. OPACO

DE LUCA 6,5: Entra e segna il gol del pareggio al 90′, ripetendo pari pari il copione della gara con il Pescara all’andata. Aiutato da Sciaudone, ma il gol (il terzo al Catania) è di classe: stop d’esterno e finta che manda al bar due difensori. Per il resto non si era visto molto. DECISIVO

CAPUTO SV

SALVIATO SV 

 

La zanzara punge all’ultimo respiro. De Luca evita la beffa in salsa siciliana. Bari – Catania 1-1

Niente da fare. Queste tre vittorie di fila proprio non vogliono arrivare. Si sperava di dover utilizzare il classico detto “non c’è due senza tre” per indicare appunto il tris di successi consecutivi, ma purtroppo si è qui a raccontare come tre sono le volte in cui è fallita la “tripletta” di vittorie. Provando a vedere il bicchiere mezzo pieno, un piccolo passo in avanti c’è stato, poiché questa volta è arrivato un pareggio ad allungare la mini serie positiva, mentre nelle precedenti due occasioni erano sempre stati due k.o. in terra lombarda a spegnere sul nascere l’idea di un’eventuale inizio di cavalcata trionfale (a Varese post Catania/Avellino e a Brescia post Cittadella/Latina).

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L’esultanza degli ospiti, dopo il gol del vantaggio firmato dal baby Rossetti © photo LaPresse

Un pareggio sicuramente importante per come è maturato e che dà comunque un piccola continuità di risultati, fattore che mai come quest’anno in Serie B è assolutamente necessario per poter cercare di ambire ad un buon piazzamento per i playoff. Ma è normale che alla fine ci sia del rammarico (per dirla alla Ventura) per la ghiotta occasione sprecata, considerato che il Catania (altra grande delusione di campionato) era venuto al San Nicola in piena emergenza e col morale a pezzi, dettato soprattutto dall’ultimo posto in classifica, dalle pesanti assenze di Maniero e Calaiò su tutti e da una striscia di risultati negativa che aveva prodotto un solo punto nelle ultime tre partite.

Non a caso Marcolin aveva preparato la partita dando un’impostazione “operaia” alla squadra ed un atteggiamento prettamente difensivista chiudendosi a riccio in difesa, facendo solo gioco di interdizione e sperare in qualche ripartenza veloce grazie all’abilità della coppia Rosina – Castro: la conferma si è avuta guardando lo schieramento ed il 5-3-2 con il quale gli etnei sono scesi in campo davanti al fischiatissimo ex Gillet (così tanti non ne aveva forse presi nemmeno Miccoli), con l’ altro ex  Sciaudone (lui invece applaudito dalla curva) terzino destro (!) a uomo su Boateng… e poco ci è mancato che il tecnico catanese riuscisse nello sgambetto e nell’impresa di portare via l’intera posta per merito del classe ‘96 della primavera Rossetti, bravo a beffare Guarna a sette minuti dal 90° su splendida verticalizzazione di Rosina.

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Rossetti beffa Guarna al minuto 83

Per fortuna, dopo la doppietta dell’andata, a rovinare i piani dei siciliani e a raddrizzare una partita che si era messa male, ci ha pensato ancora una volta la zanzara De Luca (con la collaborazione di Sciaudone…), con quella che ormai sta diventando la specialità della casa, ossia siglare il gol del pareggio subentrando dalla panchina, meglio se all’ultimo minuto: era infatti già accaduto durante il girone di andata con le abruzzesi Lanciano e Pescara e proprio con i biancazzurri al San Nicola, arrivò il gol del pari ad un minuto dal 90°.

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De Luca con una finta manda al bar Sciaudone e si prepara al destro vincente © photo Giuseppe Corcelli

 

La gara con i catanesi, ha confermato però ancora una volta, come la squadra di Nicola vada in grossa difficoltà quando si trova costretta a dover far la partita, soprattutto con squadre che si difendono in 7-8 dietro la linea della palla. Nonostante un Donati in una splendida condizione fisica e mentale (l’assist per De Luca ma non solo… la fascia sul braccio forse gli sta facendo vivere una seconda giovinezza), si soffre troppo nella costruzione del gioco, lenta e prevedibile e che non può affidarsi solo sulle saltuarie invenzioni di Galano e Boateng, che se non in serata come con i siciliani, finiscono per essere dannosi e sterili per la manovra. In più il lancio lungo per Ebagua non può essere l’unica alternativa. Servirebbe in questi casi ulteriore qualità a centrocampo, che potrebbe arrivare solo con l’utilizzo di Romizi o Minala, tenuti in questo caso inspiegabilmente in panchina per tutta la gara. Soprattutto nel secondo tempo è sembrato di rivivere le serate horror delle partite con Vicenza, Ternana e Pescara: a volte per portare a casa questo tipo di partite, basterebbe un pizzico di cinismo, un classico delle grandi squadre. Ma evidentemente, non lo siamo ancora.

Per come si erano messe le cose, pareggiare alla fine una partita così strana è comunque un segnale positivo e fa ben sperare per il futuro prossimo, anche se, calendario alla mano, paradossalmente potrebbero essere più “facili” le trasferte di Avellino e Pescara piuttosto che le due interne con Varese e Pro Vercelli. Ma è meglio pensare partita dopo partita.

Dopo otto gare, il confronto girone d’andata/ritorno parla di perfetta parità con 12 punti. Al giro di boa si arrivò con altri 13 in 13 partite… stavolta ne serviranno almeno il doppio per sperare in qualcosa che tutti noi vogliamo e MERITIAMO.

N.I.