All’Adriatico vince la noia. Un buon pareggio ma poche emozioni. Pescara – Bari 0-0

Alla fine, il bicchiere è mezzo pieno. Si torna dall’Adriatico solo con un punto ma è da considerare tutto sommato positivo per certi aspetti: di fronte c’era la squadra più in forma del campionato (13 punti nelle ultime 5) nonché miglior attacco del campionato e si è riusciti a mantenere la porta inviolata senza troppe difficoltà; non solo, il pareggio permette di mantenere a vista gli stessi abruzzesi lasciando quindi invariata la distanza da quella “maledetta” quanto desiderata zona playoff; infine, si è evitato di bissare la brutta figura di Avellino, merito di un atteggiamento mostrato in campo molto attendista ma non timoroso. Certo, vista anche la serata poco felice del Pescara, si poteva provare ad osare di più per portare a casa la posta massima per dare non solo un segnale forte a chi sta davanti, ma soprattutto una bella botta di autostima al gruppo e diventare finalmente “grandi”. Ma va bene così. Un pareggio fuori casa non è mai da buttar via.

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Dopo quasi 30 partite è tornata la divisa total black… ma ancora una volta niente gol © photo Giuseppe Corcelli

Molto confortante la prova difensiva. Ci è voluto un bel po’ di tempo ma a quanto pare è stato finalmente trovato l’assetto giusto. Anche col Pescara, Guarna è rimasto ai limiti del senza voto. La coppia tutta esperienza Contini-Rinaudo ha facilmente disinnescato il pericoloso tandem Sansovini-Melchiorri e non è mai andata in affanno se non in occasione del probabile calcio di rigore negato al Pescara a metà ripresa. C’è chi crede che le coincidenze non esistano… intanto, sarà anche un caso, ma i numeri parlano chiaro: col ritorno tra i pali di Guarna e il passaggio della difesa a 4, i due veterani centrali di difesa hanno giocato insieme cinque volte. Gol subiti? Solo due ed entrambi nella stessa partita. Questo vuol dire che per ben quattro volte non si sono subite reti, ma le occasioni concesse agli avversari si contano probabilmente sul palmo di una mano. A memoria infatti non si ricordano grossi pericoli creati da Lanciano, Modena, Varese e appunto Pescara.

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Contini, autentico leader della difesa per tutta la stagione © photo Giuseppe Corcelli

Aspetto sicuramente positivo e da non tralasciare questa solidità difensiva raggiunta, merito anche dei due terzini Sabelli e Calderoni, quest’ultimo apparso in crescita da quando tornato titolare. Peccato per il problema muscolare accusato dal numero 27 biancorosso nel finale di gara… la speranza è che non sia nulla di grave, considerato il lungo precedente stagionale che già lo ha tenuto fermo ai box per molto tempo. Col Pescara, fortunatamente Nicola ha pensato bene di sostituirlo con Defendi, con il conseguente arretramento di Schiattarella: bravo mister, Salviato lascialo li dove non può fare danni.

Discreto anche il lavoro offerto dal centrocampo. Romizi (pur considerato mezz’ala) ha degnamente sostituito e non ha fatto sentire troppo la mancanza di Donati. Ma questo si sapeva già. In ogni caso, mossa furba quella del tecnico Nicola che a scapito di qualche verticalizzazione per il tridente biancorosso, ha puntato più che altro sul dinamismo del numero 4 (ben diverso da quello di Donati) per sporcare e limitare le palle innescate per le punte abruzzesi. La qualità in questi casi avrebbe potuto e dovuta mettercela Bellomo, ma il ragazzo di Bari Vecchia deve ancora ritrovarsi e non riesce ancora a convincere come dovrebbe. Speriamo che la Pro Vercelli, prossimo avversario, lo ispiri come tre anni fa quando realizzò una doppietta pazzesca sul neutro di Andria.

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Mister Nicola prova a svegliare i suoi © photo LaPresse

La nota negativa della serata è invece rappresentata dall’attacco. Se per la difesa si possono tessere meritate lodi, non si può fare di certo la stessa cosa per la prova del tridente offensivo. Caputo confermato titolare a sorpresa ai danni del neopapà Ebagua, ha lottato e sgomitato generosamente, ma i palloni arrivati dalla sue parti non sono stati poi così tanti. Per lo meno, questa volta non ci sono stati errori da matita blu a referto per l’altamurano. Deludente (di nuovo) la prova di Boateng, giustamente sostituito da De Luca nella mezz’ora finale nella quale la zanzara non è riuscita a fare poi molto di più rispetto all’italo-ghanese. Galano è apparso il più vivo del tridente: prestazione non esaltante quella del numero 10, ma la conclusione più pericolosa di tutta la partita porta la sua firma, arrivata per di più a metà ripresa, sintomo di come fosse stata deludente la prova offensiva della squadra. Occore  magari essere più concreti e cinici in certe occasioni. Soprattutto se anche gli avversari dimostrano di non essere in serata e di accontentarsi del pareggio. Inoltre c’è anche un fattore scaramantico ad influire sulla sterilità della squadra… Dopo Perugia e Vicenza all’andata, il Bari è tornato a farsi bello di notte, indossando il vestito di gala nero ma anche stavolta… zero gol fatti. La cosa buona è che almeno non si è perso.

Il calendario offre ora un interessante tris di partite abbastanza favorevole sulla carta con Pro Vercelli, Ternana e Crotone. All’andata queste tre segnarono il punto più brutto della stagione con 0 punti e 0 gol fatti, prestazioni vergognose ed inevitabile esonero di Mangia. C’è molto quindi da “vendicare” o da farsi perdonare. Fare bottino pieno vorrebbe dire quota 50 e cos’altro? Ok, salvezza raggiunta… e poi?

N.I.

Bari – Catania 1-1. Tabellino e pagelle

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BARI: Guarna; Sabelli (85′ Caputo), Benedetti, Rada, Calderoni; Donati, Schiattarella, Bellomo; Galano (92′ Salviato), Ebagua, Boateng (57′ De Luca). A disposizione: Donnarumma, Camporese, Filippini, Romizi, Minala, Defendi. All. D.Nicola.

CATANIA: Gillet; Ceccarelli, Sauro, Capuano; Sciaudone, Chrapek (74′ Rossetti), Odjer, Rinaudo, Mazzotta; Rosina (93′ Barisic), Castro. A disposizione: Terracciano, Lovric, Parisi, Del Prete, Di Grazia, Jankovic, Piermarteri. All. D.Marcolin.

Arbitro: Candussio di Cervignano

Marcatori: 83′ Rossetti (C), 90′ De Luca (B)

Ammoniti: Boateng (B), Schiattarella (B), Benedetti (B), Castro (C)

 

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La formazione che ha affrontato il Catania e mancato la terza vittoria di fila

 

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GUARNA 6: Dubbi sul gol subito. Uscito troppo tardi dai pali o non doveva uscire proprio? Per il resto, altra gara da spettatore non pagante. INCOLPEVOLE

SABELLI 5,5: Va poche volte sul fondo, correndo tanto ma quasi sempre in maniera confusionaria. Troppi cross sbagliati, soprattutto inutili se fatti dalla tre quarti di campo.. Cani e Joao Silva non ci sono più… ARRUFFONE

BENEDETTI 6: Ogni due interventi buoni, regala in omaggio un errore. Non il massimo in quanto a sicurezza, tiene a bada Castro con qualche difficoltà e quando superato in velocità se la cava con un fallo d’ammonizione. INSICURO

RADA 5,5: Nel complesso non sfigura, ma è responsabile nelle uniche due occasioni catanesi: è lui infatti a tenere in gioco Rosina nella clamorosa occasione dopo 6 minuti ed è sempre lui ad essere fuori posizione sul gol di Rossetti. DISTRATTO

CALDERONI 5,5: Prezioso soprattutto in copertura. Una sua perfetta diagonale nell’area piccola evita il gol di Rossetti sullo 0-0 ma in fase offensiva deve credere di più nelle proprie qualità e proporsi più spesso. SFIDUCIATO

SCHIATTARELLA 5,5: Buoni i primi venti minuti, poi cala alla distanza. E’ sempre nel vivo dell’azione ma non incide come potrebbe, penalizzato forse dalla posizione dettata dal nuovo modulo. Rimedia come al solito un’ammonizione. Andava cambiato. SOTTOTONO

DONATI 7: Conferma le recenti ottime prestazioni in cabina di regia. Smista palloni di prima facendo sempre la cosa giusta e stavolta non commette i suoi soliti errori da “eccesso di sicurezza”. Intensità e qualità al servizio della squadra: l’assist per De Luca al 90′ ne è la prova. DIRETTORE D’ORCHESTRA

BELLOMO 5,5: Un passo indietro rispetto a Modena. Meno appariscente e poco coinvolto. Sente il peso della maglia che indossa, carica e sgrida i compagni pur essendo l’ultimo arrivato. Un po’ impreciso nella battuta dei calci piazzati. IMPOTENTE

BOATENG 5,5: Non riesce a replicare le ottime partite con Lanciano (assist) e Modena (gol). Qualche buono spunto nel primo tempo, ma soffre la marcatura quasi ad uomo di Sciaudone. Giusto il cambio con De Luca, anche perchè ammonito. VOLENTEROSO

EBAGUA 6: Se non prova una rovesciata a partita non è contento. Lo strapotere fisico e l’impegno non si discutono, ma servirebbero anche i suoi gol e più qualità nelle giocate. Ci prova non appena ha la possibilità, ma è sfortunato nelle due azioni nell’area piccola nel primo tempo. COMBATTENTE

GALANO 5,5: Parte bene ma finisce con l’imbrigliarsi da solo, diventando egoista in alcune occasioni. Prova a sfondare nell’uno contro uno ma la difesa catanese è chiusa a riccio, sempre pronta a raddoppiarlo o triplicarlo in marcatura. OPACO

DE LUCA 6,5: Entra e segna il gol del pareggio al 90′, ripetendo pari pari il copione della gara con il Pescara all’andata. Aiutato da Sciaudone, ma il gol (il terzo al Catania) è di classe: stop d’esterno e finta che manda al bar due difensori. Per il resto non si era visto molto. DECISIVO

CAPUTO SV

SALVIATO SV 

 

La zanzara punge all’ultimo respiro. De Luca evita la beffa in salsa siciliana. Bari – Catania 1-1

Niente da fare. Queste tre vittorie di fila proprio non vogliono arrivare. Si sperava di dover utilizzare il classico detto “non c’è due senza tre” per indicare appunto il tris di successi consecutivi, ma purtroppo si è qui a raccontare come tre sono le volte in cui è fallita la “tripletta” di vittorie. Provando a vedere il bicchiere mezzo pieno, un piccolo passo in avanti c’è stato, poiché questa volta è arrivato un pareggio ad allungare la mini serie positiva, mentre nelle precedenti due occasioni erano sempre stati due k.o. in terra lombarda a spegnere sul nascere l’idea di un’eventuale inizio di cavalcata trionfale (a Varese post Catania/Avellino e a Brescia post Cittadella/Latina).

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L’esultanza degli ospiti, dopo il gol del vantaggio firmato dal baby Rossetti © photo LaPresse

Un pareggio sicuramente importante per come è maturato e che dà comunque un piccola continuità di risultati, fattore che mai come quest’anno in Serie B è assolutamente necessario per poter cercare di ambire ad un buon piazzamento per i playoff. Ma è normale che alla fine ci sia del rammarico (per dirla alla Ventura) per la ghiotta occasione sprecata, considerato che il Catania (altra grande delusione di campionato) era venuto al San Nicola in piena emergenza e col morale a pezzi, dettato soprattutto dall’ultimo posto in classifica, dalle pesanti assenze di Maniero e Calaiò su tutti e da una striscia di risultati negativa che aveva prodotto un solo punto nelle ultime tre partite.

Non a caso Marcolin aveva preparato la partita dando un’impostazione “operaia” alla squadra ed un atteggiamento prettamente difensivista chiudendosi a riccio in difesa, facendo solo gioco di interdizione e sperare in qualche ripartenza veloce grazie all’abilità della coppia Rosina – Castro: la conferma si è avuta guardando lo schieramento ed il 5-3-2 con il quale gli etnei sono scesi in campo davanti al fischiatissimo ex Gillet (così tanti non ne aveva forse presi nemmeno Miccoli), con l’ altro ex  Sciaudone (lui invece applaudito dalla curva) terzino destro (!) a uomo su Boateng… e poco ci è mancato che il tecnico catanese riuscisse nello sgambetto e nell’impresa di portare via l’intera posta per merito del classe ‘96 della primavera Rossetti, bravo a beffare Guarna a sette minuti dal 90° su splendida verticalizzazione di Rosina.

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Rossetti beffa Guarna al minuto 83

Per fortuna, dopo la doppietta dell’andata, a rovinare i piani dei siciliani e a raddrizzare una partita che si era messa male, ci ha pensato ancora una volta la zanzara De Luca (con la collaborazione di Sciaudone…), con quella che ormai sta diventando la specialità della casa, ossia siglare il gol del pareggio subentrando dalla panchina, meglio se all’ultimo minuto: era infatti già accaduto durante il girone di andata con le abruzzesi Lanciano e Pescara e proprio con i biancazzurri al San Nicola, arrivò il gol del pari ad un minuto dal 90°.

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De Luca con una finta manda al bar Sciaudone e si prepara al destro vincente © photo Giuseppe Corcelli

 

La gara con i catanesi, ha confermato però ancora una volta, come la squadra di Nicola vada in grossa difficoltà quando si trova costretta a dover far la partita, soprattutto con squadre che si difendono in 7-8 dietro la linea della palla. Nonostante un Donati in una splendida condizione fisica e mentale (l’assist per De Luca ma non solo… la fascia sul braccio forse gli sta facendo vivere una seconda giovinezza), si soffre troppo nella costruzione del gioco, lenta e prevedibile e che non può affidarsi solo sulle saltuarie invenzioni di Galano e Boateng, che se non in serata come con i siciliani, finiscono per essere dannosi e sterili per la manovra. In più il lancio lungo per Ebagua non può essere l’unica alternativa. Servirebbe in questi casi ulteriore qualità a centrocampo, che potrebbe arrivare solo con l’utilizzo di Romizi o Minala, tenuti in questo caso inspiegabilmente in panchina per tutta la gara. Soprattutto nel secondo tempo è sembrato di rivivere le serate horror delle partite con Vicenza, Ternana e Pescara: a volte per portare a casa questo tipo di partite, basterebbe un pizzico di cinismo, un classico delle grandi squadre. Ma evidentemente, non lo siamo ancora.

Per come si erano messe le cose, pareggiare alla fine una partita così strana è comunque un segnale positivo e fa ben sperare per il futuro prossimo, anche se, calendario alla mano, paradossalmente potrebbero essere più “facili” le trasferte di Avellino e Pescara piuttosto che le due interne con Varese e Pro Vercelli. Ma è meglio pensare partita dopo partita.

Dopo otto gare, il confronto girone d’andata/ritorno parla di perfetta parità con 12 punti. Al giro di boa si arrivò con altri 13 in 13 partite… stavolta ne serviranno almeno il doppio per sperare in qualcosa che tutti noi vogliamo e MERITIAMO.

N.I.

 

 

 

 

Modena – Bari 0-1. Tabellino e pagelle

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MODENA: Pinsoglio; Calapai, Gozzi, Zoboli, Rubin (54′ Acosty); Nizzetto, Salifu, Signori (67′ Garritano), Fedato (46′ Schiavone); Granoche, Ferrari. A disposizione: Manfredini, Zucchini, Martinelli, Marsura, Guidiala, Beltrame. All. W.Novellino

BARI: Guarna; Sabelli, Rinaudo, Contini, Calderoni; Romizi, Donati, Bellomo (87′ Minala); Galano, Ebagua, Boateng (70′ De Luca). A disposizione: Donnarumma, Salviato, Benedetti, Rada, Filippini, Defendi, Caputo. All. D.Nicola

Arbitro: Di Paolo di Avezzano

Marcatori: 24′ Boateng (B)

Ammoniti: Salifu (M), Nizzetto (M), Contini (B), Rinaudo (B), Minala (B)

Espulso: Nizzetto (M) per doppia ammonizione

 

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La formazione che ha espugnato il “Braglia” di Modena

 

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GUARNA 6: Altro pomeriggio da spettatore. Attento a respingere una palla bassa di Ferrari ed un colpo di testa di Zoboli nel finale. E lui, rischia sempre l’uscita. VIGILE

SABELLI 6: Prezioso più in difesa che in fase offensiva. Sempre attento a stringere la posizione chiudendo sempre con diagonali puntuali, in più annulla Fedato. Qualche imprecisione nei passaggi. CONCENTRATO

RINAUDO 6: Altra prestazione convincente. Di testa sono tutte sue ed è insuperabile. Mezzo voto in meno per la sciocchezza che lancia Ferrari nel primo tempo e per la stupida ammonizione che gli costerà il Catania. ROCCIOSO

CONTINI 6,5: Si conferma il leader difensivo di questa difesa. Sarà anche un caso, ma tornato titolare ecco due vittorie e 0 gol subiti. Gli interventi non saranno sempre così puliti ma sono tremendamente efficaci. Peccato per il giallo: anche lui non ci sarà col Catania. MURO

CALDERONI 6: Soffre la vivacità di Nizzetto, soprattutto nel primo tempo. Quasi tutte le iniziative del Modena arrivano dal suo lato, ma riesce comunque a cavarsela, soprattutto guadagnandosi con esperienza tante punizioni nel finale. GENEROSO

DONATI 6: Con Romizi al suo fianco ha meno compiti di interdizione. Si limita a far girare la palla con calma, lanciando e cambiando gioco non appena ha la possibilità. Sui rilanci avversari, son tutte sue. GUARDIANO

ROMIZI 7: Corre dal primo all’ultimo minuto, contrastando e pressando qualsiasi giocatore del Modena con la palla tra i piedi. E’ dappertutto e stavolta da mezz’ala, riesce anche ad inserirsi in fase offensiva. Speriamo resti a lungo… INDOMABILE 

BELLOMO 7: Attenzione, sta tornando il Bellomo che tutti conoscevamo. Partita di sostanza ma soprattutto di qualità. Cerca sempre la giocata attraverso assist geniali e precisi, come quello vincente a Boateng. SUGGERITORE SUBLIME

GALANO 6,5: Stessa discorso di Bellomo. Pian piano sta diventando il Galano devastante dello scorso anno. Sempre pericoloso nelle ripartenze palla al piede, positivo anche come suggeritore. Ma sul suo voto pesa molto il gol sbagliato che avrebbe chiuso di fatto la partita. DETERMINATO

BOATENG 7: Primo gol in Italia. Ma poteva anche portarsi il pallone a casa se non avesse sprecato due ghiotte occasioni (una per tempo). Facilità di corsa ed inserimento impressionanti. Utile anche come suggeritore. Sarà dura per De Luca riprendersi il posto. IMPRENDIBILE

EBAGUA 6: Riesce a concludere solo una volta verso la porta. Ma si fa notare come al solito per l’enorme mole di lavoro sporco. Conquista tante punizioni ed è utile in difesa sui calci piazzati avversari. Tornerà al gol molto presto. GARANZIA

DE LUCA 6: Venti minuti finali nella posizione di Boateng. Mandato in campo per sfruttare la sua freschezza e la sua rapidità nelle ripartenze, con il Modena ridotto in 10.  UTILE

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Altra vittoria col 4-3-3. Il Boa colpisce e soffoca i canarini. Modena – Bari 0-1

Quarta vittoria esterna stagionale dopo oltre due mesi dall’ultima affermazione lontano dal San Nicola. Bissato il successo con il Lanciano e nuovamente senza subire reti. Non poteva iniziare nel modo migliore la miniserie di tre partite in sette giorni che vedrà i biancorossi impegnati in casa martedì con il Catania (ultimo!) degli attesissimi ex Gillet e Sciaudone e il lanciatissimo Avellino di Rastelli.

Ma non è ancora il tempo di esaltarsi o entusiasmarsi.  Vero, la classifica comincia ad assumere un aspetto più interessante e dopo un lungo inseguimento finalmente si riesce a leggere “Bari” nella parte sinistra della classifica. Ma è prematuro affermare di aver dato una svolta definitiva al senso di questo campionato. Anche perché due successi consecutivi si erano già registrati sia con Mangia (Catania/Avellino) sia con lo stesso Nicola prima di Natale (Cittadella/Latina) e rappresentano paradossalmente una sorta di tabù negativo da sfatare: mai una vittoria nelle quattro partite successive alle “doppiette”, con un solo punto per l’ex ct dell Under 21 (pareggio interno col Pescara) e due per l’attuale tecnico biancorosso (le X con Entella e Perugia).

Per questo ed altri motivi è importante uscire indenni e con più punti possibili dalla doppia sfida di questo “caldissimo” inizio marzo, prima di parlare di effettiva continuità di risultati raggiunta e soprattutto per capire quale sarà il vero ruolo del Bari in questo campionato.

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La gioia dei biancorossi a fine partita © photo Giuseppe Corcelli

Non tutti credono alle coincidenze, ma i dati parlano chiaro: con l’abbandono della difesa a tre ed il ritorno all’amato 4-3-3, son arrivati due successi con 0 gol al passivo. Sarebbe riduttivo pensare che sia bastato il fatto di esser tornati al vecchio modulo per giustificare questa momentanea solidità difensiva e questi risultati positivi. Ma è evidente come il passaggio della difesa a 4, giovi all’intera squadra.

Per quanto riguarda la difesa, il reintegro di Contini e il ritorno di Guarna tra i pali hanno dato la giusta tranquillità ed esperienza all’intero reparto; gli esterni Sabelli e Calderoni sono molto più a loro agio e si vede; infine nessun componente gioca fuori ruolo (Salviato e Filippini per quanto positivi in alcune apparizioni, non avevano mai giocato in carriera come centrali di una difesa a tre).

Si è dovuto quindi ricredere mister Nicola, che era convinto di non poter applicare la difesa a 4 per mancanza di giocatori adatti… in realtà li ha sempre avuti. Meglio tardi che mai. La prossima gara col Catania sarà importantissima per vedere se anche le alternative agli squalificati Contini e Rinaudo saranno all’altezza della situazione. Fortunatamente non ci saranno i due capocannonieri del campionato Maniero e Calaiò…

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Nicola ed il suo staff esultano a fine gara © photo Giuseppe Corcelli

Al “Braglia”  di Modena sono scesi in campo gli stessi ragazzi che avevano sconfitto senza rischiare il Lanciano, con la sola differenza di Romizi al posto dello squalificato Schiattarella. D’altronde, squadra che vince non si cambia. Alla fine, la vittoria è striminzita solo nel risultato finale, ma per quanto visto in campo, poteva essere molto più netta se Galano e Boateng fossero stati più cattivi e precisi a tu per tu col portiere Pinsoglio. Per fortuna l’espulsione di Nizzetto a metà secondo tempo ha reso ancora più sterile un Modena già di per sè mai pericoloso e scacciato via brutti pensieri, considerato che il minimo vantaggio è sempre un risultato rischioso da difendere e la beffa è sempre dietro l’angolo. Chiedere al Catania ad esempio, sconfitto a Pescara in 11 contro 10…

Non era facile portare via tre punti dall’Emilia, soprattutto da un punto di vista “scaramantico”. Si sa che il Bari è storicamente una squadra che risolve le crisi altrui ed i “canarini” di Novellino, prima di sabato, erano ancora a secco di vittorie nel girone di ritorno, venivano da due sconfitte consecutive con Perugia e Spezia ed inoltre in casa si erano sempre ben comportati, perdendo soltanto una volta… anche per questo motivo il successo acquista maggior valore.

Prestazione convincente, compatta, ordinata e risultato mai in discussione. Le note positive non arrivano solo dalla difesa: Bellomo migliora gara dopo gara (assist decisivo), Boateng (al primo gol tra i professionisti in Italia) si conferma autentica e piacevole scoperta e adesso per De Luca non sarà così facile riprendersi il posto. Galano, infine, sta tornando quello devastante della scorsa stagione.

Le solite certezze son rappresentate al solito da Romizi (giocatore straordinario e l’unico davvero intoccabile di questa rosa) e dagli immensi tifosi biancorossi, che con il loro incessante sostegno per 90 minuti (compreso quello di chi vi scrive) hanno trasformato il Braglia nel San Nicola.

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Boateng brucia Gozzi e firma il suo primo gol in Italia

I primi due indizi, Lanciano e Modena, sono stati raccolti. Manca il terzo per provare definitivamente che questa squadra possa concretamente lottare per un posto nei playoff. Martedi l’esame col Catania in crisi… Occasione ghiotta e che va superata a pieni voti.

N.I.

 

 

 

Bari – Virtus Lanciano 2-0. Tabellino e pagelle

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BARI: Guarna; Sabelli, Rinaudo, Contini, Calderoni; Donati (85′ Minala), Schiattarella, Bellomo; Galano (76′ Romizi), Ebagua, Boateng (86′ Caputo). A disposizione: Donnarumma, Salviato, Rada, Camporese, Benedetti, Filippini. All. D.Nicola.

VIRTUS LANCIANO: Aridità; Aquilanti, Troest, Amenta, Mammarella; Vastola (70′ Grossi), Bacinovic, Di Cecco (81′ Turchi); Monachello (62′ Cerri), Thiam, Gatto.
A disposizione: Petrachi, De Silvestro, Ferrario, Paghera, Nunzella. All. R.D’Aversa.

Arbitro: Gavillucci di Latina

Marcatori: 32′ Galano (B), 37′ Donati (B)

Ammoniti: Schiattarella (B), Thiam (VL), Bacinovic (VL), Grossi (VL)

Espulsi: Grossi (VL) e Schiattarella (B) entrambi per doppia ammonizione

 

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Il primo 4-3-3 schierato da Mister Nicola

 

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GUARNA 6: Impegnato seriamente nel recupero dalla botta centrale di Turchi. Per il resto serata di ordinaria amministrazione. Si becca un’ovazione ad ogni uscita in presa alta. Come mai? SICUREZZA

SABELLI 6: Primo tempo guardingo, secondo tempo di tutta corsa. Non è ancora il vecchio treno Sabelli, ma lui per primo si sente più sicuro e rende di più in una difesa a 4 che in un centrocampo a 5. PRESENTE

RINAUDO 6,5: Attento e concentrato dal primo all’ultimo minuto. Dimostra di trovarsi a suo agio con Contini. Fa sentire il fisico quando serve e lascia i compiti di impostazione al suo compagno di reparto. POSITIVO

CONTINI 7: Dopo la lunga assenza, era elevato il rischio di trovarlo arrugginito. Invece riprende da dove aveva interrotto… prestazione pulita ed efficace in ogni intervento. Si conferma il miglior difensore di quest’anno. BENTORNATO

CALDERONI 6: Fisicamente è ancora in ritardo di condizione. Ma rispetto alle ultime uscite è apparso più convinto e sicuro nelle sovrapposizioni. Qualche piccolo miglioramento anche nei cross. Ma può e deve fare di più. IN CRESCITA

DONATI 6,5: Il gran gol (secondo stagionale) fa lievitare il voto in pagella. Fa valere tutta la sua esperienza lì in mezzo al campo, ma deve temporeggiare meno con la palla tra i piedi nella propria metà campo… per fortuna le tre palle perse stavolta non son costate caro… SENATORE

BELLOMO 6,5: Torna a centrocampo nella posizione che occupava con Torrente. Preziosissimo in fase di interdizione e puntuale nei raddoppi. Deve migliorare ancora qualcosa in fase offensiva e sulle battute degli angoli. DETERMINATO

SCHIATTARELLA 5,5: Come mezz’ala di centrocampo perde in pericolosità, ma sfrutta la sua esperienza e si cala abbastanza bene nel ruolo. Si becca con Mammarella innervosendosi, si fa cacciare con due gialli evitabili a pochi secondi dall’intervallo e dal triplice fischio. INGENUO

GALANO 7: Quando gioca nella sua posizione di esterno d’attacco è il bimbo più felice del mondo… a tratti imprendibile per gli avversari ed egoista quando parte palla al piede. Il gol è una gemma chirurgica. FURETTO

EBAGUA 6,5: Poco pericoloso in fase offensiva. L’unico tiro è la punizione al minuto 1 che spara sulla barriera. Ma fa un lavoro sporco eccellente, sgomitando, facendo a sportellate con i difensori e favorendo gli inserimenti di Galano e Boateng. Molto merito del primo gol è suo. LEONE

BOATENG 7: Alla prima da titolare non sfigura. Assist vincente per Galano e tanta corsa che fa ammattire i difensori avversari che non lo prendono mai. E’ ovunque e non disdegna di aiutare e pressare anche a centrocampo. IMPRENDIBILE

ROMIZI 6: Porta una fondamentale freschezza di idee e sostanza nei venti minuti finali. Difficile lasciarlo in panchina… GRINTOSO

MINALA SV

CAPUTO SV

Al Bari girano i “cinque minuti”… Galano e Donati ri-Lanciano i biancorossi. Bari – Virtus Lanciano 2-0

Un piacevole ritorno al passato. Sarà anche un caso, ma quando la squadra torna a schierarsi con il tanto amato 4-3-3, arriva sempre una vittoria scacciafantasmi. Era già successo con Mangia nella gara di andata col Livorno, battuto con un 2-0 firmato dalla doppia S di Sciaudone e Stevanovic. Si è ripetuto anche questa volta con Nicola, con i biancorossi bravi a sbarazzarsi della Virtus Lanciano col medesimo classico risultato all’inglese, grazie all’ uno-due micidiale in pochi minuti ad opera di Galano e Donati e arrivato poco dopo una scialba mezz’ora di gioco.

L’anno scorso la gara con gli abruzzesi fu la prima partita post fallimento e senza i Matarrese alla guida. La zuccata vincente di Ceppitelli nel giorno della festa della donna diede inizio alla lunga ed emozionante cavalcata verso la zona playoff. Non possiamo sapere se la cosa si ripeterà anche in questo campionato, ma un piccolo elemento in comune con la partita del marzo scorso e che fa esaltare i più scaramantici, c’è… ed è rappresentato dal direttore di gara, il signor Gavillucci della sezione arbitrale di Latina, lo stesso appunto di un anno fa e che tra l’altro ha pensato bene di replicare l’espulsione di “Hannibal” Nadarevic con la cacciata dal campo al 90’ di Schiattarella, al rientro con il Lanciano proprio dopo aver scontato un turno di squalifica.

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Il chirurgico sinistro di Galano che sblocca la partita © photo Repubblica Bari

Scaramanzia a parte, è davvero difficile quanto prematuro credere che questa decisione di Nicola di abbandonare anch’egli il proprio credo tattico e arrendersi definitivamente al 4-3-3, porterà gli effetti sperati. Anche perché, come scritto poco sopra, con Mangia è accaduta la stessa cosa ma poi sappiamo tutti come è andata a finire.

In attesa di verificare eventuali conferme già dalla prossima trasferta di Modena, è stato comunque di fondamentale importanza reagire sul campo all’indigesta e indecente partita giocata con il Vicenza. Battere il Lanciano e portare a casa tre punti pesantissimi significava non solo accorciare le distanze dall’ultimo posto playoff disponibile (per chi ancora ci crede) occupato dagli stessi abruzzesi ma soprattutto allontanarsi dalla zona calda di classifica, diventata sempre più corta e complicata con il susseguirsi di alcuni risultati positivi delle inseguitrici: missione momentaneamente compiuta.

Vittoria importante anche da un punto di vista morale per il gruppo e l’intero ambiente biancorosso, ultimamente sin troppo avvelenato, sconfortato e a tratti polemico con qualche “gufetto” di troppo… Di sicuro, va dato atto a mister Nicola di aver voluto rischiare in un momento così delicato, provando a dare una svolta al momento di crisi con l’utilizzo di un modulo a lui non tanto congeniale.

Non a caso, nel farlo si è affidato a tutta l’esperienza possibile e schierabile nel saper affrontare una situazione simile, ispirato forse dalla gran prestazione del vicentino Manfredini su Ebagua sette giorni fa: reparto difensivo formato da due esterni che conoscono a memoria i meccanismi del 4-3-3 come Sabelli e Calderoni e coppia di centrali composta da Rinaudo e dal reintegrato Contini (65 anni in due). Stesso discorso a centrocampo, formato da un trio non proprio di “sprovveduti”, ossia Schiattarella, Donati (preferito al mastino Romizi) e Bellomo, con quest’ultimo che torna nella sua vecchia posizione di centrocampo occupata ai tempi di Torrente e che lo fece scoprire al grande calcio. In avanti a far compagnia ad Ebagua, complice anche l’assenza di De Luca, ci sono Galano nella sua posizione favorita e il debuttante da titolare Boateng.

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La botta da fuori di Donati si stampa sul palo e finisce in rete per il 2-0 © photo Repubblica Bari

Va detto che sino al gol del vantaggio non è stato un bel Bari e non è mancato molto che si ripetesse il brutto pomeriggio col Vicenza. Ad ogni modo, il risultato parla chiaro e dà ragione al tecnico Nicola: 2-0 e Lanciano mai pericoloso, merito anche di una prestazione attenta e sopra le righe dei due centrali, in particolar modo di Contini, bravi ad annullare senza troppe difficoltà le rare sortite offensive di Monachello prima e del gigante Cerri poi. Nota di merito per Bellomo (soprattutto in fase di interdizione) e Galano, autore di un grandissimo gol di precisione e di alcune sue discese “Robbeniane”, ma la vera sorpresa della serata è rappresentata sicuramente dal ghanese Kingsley Boateng: non solo l’assist decisivo a Galano nel primo tempo, ma tantissime giocate a tutta velocità che hanno fatto capire ben poco all’intera retroguardia rossonera, costretta ad inseguirlo ovunque, vista l’abilità dell’ex Milan di svariare da una fascia all’altra. Molti lo hanno già ribattezzato il nuovo Kamatà… Come velocità ci potrebbe anche stare, ma forse il ghanese è più dotato tecnicamente. Staremo a vedere. Di sicuro, si candida ad essere una valida alternativa a De Luca nel tridente d’attacco.

Si perché il tridente (con Galano esterno e non seconda punta) è l’unica certezza alla quale questa squadra può e deve aggrapparsi per il futuro. E non lo dice solo quest’ultima partita, ma la storia degli ultimi tre anni.

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La “freccianera” Boateng, autentico mattatore della serata © photo Giuseppe Corcelli


 N.I.

 

Bari – Frosinone 4-0. Tabellino e pagelle

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BARI: Donnarumma; Salviato, Camporese, Filippini; Schiattarella (78′ Calderoni), Minala, Donati, Defendi; Galano (66′ Bellomo), De Luca (81′ Caputo); Ebagua. A disposizione: Guarna, Micai, Castrovilli, Boateng.  All. D.Nicola.

FROSINONE: Pigliacelli, Zanon (71′ Curiale), Russo, Blanchard, Crivello; Paganini (71′ Carlini), Gori (57′ Frara), Gucher, Soddimo; D.Ciofani, Dionisi. A disposizione: Zappino, Pamic, M.Ciofani, Sammarco, Cosic, Masucci. All. R. Stellone.

Arbitro: Manganiello di Pinerolo

Marcatori: 2′ De Luca (B), 46′ pt aut. Zanon (F), 52′ Ebagua (B), 82′ Ebagua (B)

Ammoniti: Minala (B), Gori (F), Russo (F), Donati (B), Dionisi (F), Paganini (F)

Espulso: Dionisi (F) per proteste

 

BARFRO

La formazione scesa in campo nell’anticipo col Frosinone

 

Pagelle

DONNARUMMA 6,5: Conferma il suo momento positivo con almeno tre interventi efficaci tra primo e secondo tempo. Sta acquisendo più fiducia in sè stesso e lo si vede anche in campo. PUNTUALE

SALVIATO 6,5: L’assist dell’1-0 su punizione e il salvataggio sulla linea dell’eventuale 3-1 sono le ciliegine su una prestazione difensiva affannosa ma comunque positiva. RIVALUTATO

CAMPORESE 6,5: Stilisticamente non sarà il massimo ma è preciso in tutti i suoi interventi. Balla pericolosamente insieme a tutta la retroguardia all’inizio, ma alla distanza ne esce alla grande tenendo a bada con l’esperienza un cliente come Ciofani. SICUREZZA

FILIPPINI 7: partita perfetta la sua. Sempre più a suo agio in quel ruolo. Corre come un forsennato e cerca sempre l’anticipo, annullando di fatto Paganini. Dimostra di essere all’altezza della situazione. Sarà un caso ma con lui titolare nei tre di difesa, zero gol subiti (Latina, Entella e Frosinone). Un ciaone a Mangia. COMBATTENTE

SCHIATTARELLA 6,5: E’ dappertutto. Fa su e giù per la fascia, facendosi trovare sempre al posto giusto sia in fase difensiva che in quella offensiva. Acquisto azzeccato e perfetto per questo modulo. Esce sfinito tra gli applausi. FRECCIAROSSA

MINALA 7: Domina la scena in mezzo al campo. Giocate di fino e leziosismi che spaccano in due e fanno ammattire il Frosinone. Ammonito, stavolta riesce a controllarsi negli interventi successivi. SONTUOSO

DONATI 6: Esperienza al servizio della squadra, soprattutto quando si tratta di lottare su palle sporche arrivate in area o appena fuori. Deve solo limitare di più i troppi errori nei passaggi. Sono sempre almeno 3-4 a partita. GUARDIANO

DEFENDI 6: Partita onesta la sua. Non sfigura e aiuta a controllare in difesa le iniziative ospiti. Stavolta niente errori, anzi si propone anche in attacco con due discese personali che meritavano maggior fortuna. CAPITANO RITROVATO

GALANO 6: Avrebbe voglia di spaccare il mondo. Quando parte palla al piede è imprendibile, ma perde sempre l’attimo giusto. Spreca due occasioni, una per tempo, tardando prima e schiacciando troppo poi, le sue conclusioni. GENEROSO

DE LUCA 7: E’ un altro giocatore. Si vedeva già prima di Natale che la zanzara stava tornando ad essere quella ammirata a Bergamo. Secondo gol consecutivo, sesto in stagione e quarto di testa. Il folletto è tornato imprendibile. TROTTOLA IMPAZZITA

EBAGUA 8: Sfortunato con l’Entella, assist man col Perugia, ecco finalmente i primi gol in maglia biancorossa. Picchiato dal primo minuto dagli avversari, risponde propiziando l’autorete con una mezza girata su autosponda, un cucchiaino dolce su rigore ed una progressione in contropiede al minuto 82. MOSTRUOSO

BELLOMO 6: Torna al “San Nicola” tra gli applausi. Fisicamente non al top, Nicola, a risultato ormai acquisito, gli concede poco meno di mezzora soprattutto per fargli mettere un po’ di minuti nelle gambe. Tornerà utile di sicuro. BENTORNATO A CASA

CALDERONI SV

CAPUTO 5: Fischi forse evitabili al suo ingresso in campo, ma dimostra di meritarseli, non festeggiando con la squadra il 4-0 e al fischio finale, correndo dritto negli spogliatoi senza fermarsi col resto del gruppo per il consueto discorso del mister. Dai Ciccio che a Catania ci sono Gillet, Belmonte ed Almiron che ti aspettano. CIAO CIAO

Ebagua e De Luca show. Al “San Nicola” si gioca a poker. Bari – Frosinone 4-0

Il forte vento freddo soffiato su Bari per tutta la giornata di venerdì, ha provato in qualche modo a rovinare i piani della serata portandosi via l’ennesimo petalo della copertura di un “San Nicola” sempre più nudo e aggravando di fatto l’agibilità dello stadio. La fortuna (insieme ai vigili del fuoco) ha invece fatto si che l’importantissimo anticipo col Frosinone si giocasse regolarmente. E meno male, oserei dire. Perché nonostante il clima invernale, sarebbe stato un peccato non poter assistere al “Giulio Ebagua show” e al tanto rotondo quanto inaspettato successo ai danni della squadra ciociara ottimamente allenata da Roberto Stellone.

Una vittoria per 4-0 non è risultato che si vede molto spesso da queste parti. Roba rarissima. A memoria, l’ultimo è lontano quasi quattro anni, quando si salutava la massima serie in quel di Bologna grazie ad Huseklepp e alla tripletta di Grandolfo, astro nascente rimasto tale e finito troppo presto nel dimenticatoio. In casa invece, una quaterna senza subire reti non la si vedeva dal 1993, primissimo anno di chi vi scrive sulle gradinate del “San Nicola”: la vittima di allora fu pure una squadra gialloblù, il Modena, punito da un’insolita doppietta di Massimiliano Tangorra che mise la sfida in discesa con il gol del vantaggio dopo 120 secondi dal fischio d’inizio.

Il copione viene parzialmente rispettato anche contro il Frosinone. La doppietta porta la firma di Ebagua, finalmente a segno in maglia biancorossa, mentre a sbloccare la partita al 2° minuto ci ha pensato la “zanzara” De Luca, al secondo gol consecutivo (ancora una volta di testa) dopo quello a Perugia di sette giorni fa.

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De Luca sblocca il risultato con il suo sesto gol stagionale © photo LaPresse

Il risultato finale, va detto, punisce oltre modo gli ospiti, autori di una buonissima prestazione mettendo in difficoltà per larghi tratti la formazione barese, soprattutto nel primo tempo. Se qualcuno si limitasse a leggere il risultato, senza aver visto la partita, penserebbe ad un match senza storia, con il Bari padrone del campo per tutta la gara e magari gli ospiti condizionati da un’espulsione. Invece no, nulla di tutto questo. Il Frosinone è si rimasto in inferiorità numerica, ma soltanto al 90° (Dionisi cacciato per proteste) e sul risultato finale ormai acquisito.

Per certi versi, si è verificata la stessa cosa accaduta nell’ultima giornata con lo Spezia, quando il Bari ridotto in dieci ad un minuto dall’intervallo, fu poi condannato troppo severamente con quello 0-3 finale. Partita strana, ma alla fine vinta meritatamente dai ragazzi di Nicola, accompagnati questa volta anche da quella giusta dose di fortuna, come accaduto in occasione del raddoppio nel recupero del primo tempo (autorete dell’ex Zanon) e con il generoso rigore del 3-0 trasformato da Ebagua con un delizioso cucchiaino.

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Il morbidissimo cucchiaino con il quale Ebagua ha realizzato il suo primo gol in maglia Bari © photo LaPresse

L’impronta del tecnico è sempre più radicata nell’indole dei biancorossi, soprattutto quando si tratta di lottare e stringere i denti su tutti i palloni. Il gioco non è ancora così spumeggiante, con la squadra che specie dopo il vantaggio iniziale, tende troppo facilmente ad abbassarsi, lasciandosi schiacciare: normale quando ci si difende con cinque uomini. Ma col tempo arriveranno miglioramenti anche nella velocità di manovra a centrocampo, apparso ancora troppo scollegato con i tre in avanti. E l’arrivo di Bellomo, trovata la condizione necessaria, servirà tantissimo in questo senso.

La nota stonata della serata è rappresentata come al solito da Caputo, nonostante i soli dieci minuti giocati: fischiato sonoramente al suo ingresso in campo (ma anche al cinema, durante l’anteprima del film Una meravigliosa stagione fallimentare), non solo non ha festeggiato coi compagni il gol del 4-0 forse perché deluso dal mancato passaggio di Ebagua, ma al triplice fischio è scappato dritto negli spogliatoi senza fermarsi col gruppo nel consueto discorso finale in cerchio: la frattura con i tifosi è ormai insanabile, Nicola continua a difenderlo ma la fiducia nei suoi confronti non è più quella di una volta, come testimoniano le due panchine consecutive. E’ meglio per tutti che vada via. Anche perché lo zar Protti non può essere superato nella classifica all time dei marcatori biancorossi.

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Ebagua cala il poker in contropiede © photo Giuseppe Corcelli

Gli aspetti positivi invece sono tanti in casa Bari: la porta inviolata per la terza volta nelle ultime quattro uscite casalinghe è indice di un ritrovato ordine difensivo, anche se a tratti ancora troppo “ansioso” e disordinato. De Luca al sesto gol stagionale, è in un momento di forma straordinario e migliora partita dopo partita l’intesa con Galano ed Ebagua, la cui concretezza e lo strapotere fisico fa sognare i tifosi.

Non va dimenticata la costante crescita di Minala e Filippini dal punto di vista tecnico (mandate il DVD della partita a Devis Mangia per favore) e di Galano e Defendi da quello mentale. Ma alla fine, l’unica cosa che conta è la vittoria, la prima del 2015, fondamentale per risalire la classifica e soprattutto per dare continuità ai pareggi con Entella e Perugia.

Già. La continuità. Assolutamente necessaria per sperare in qualcosa di più importante di una semplice salvezza. (Eba)Guai a fermarsi. Uscire indenni da Livorno permetterebbe di affrontare con un altro piglio il successivo doppio turno casalingo con Vicenza e Lanciano. Nel frattempo, il 2 febbraio chiude il mercato di riparazione, con diversi sogni sullo sfondo. Vedremo quale cassetto della scrivania di Paparesta si aprirà: quello di Cassano, di Polenta o di Di Cesare?

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Giulione Ebagua. Il 17 porta bene. © photo Giuseppe Corcelli

N.I.

 

 

 

 

 

È andata come è andata. Curiosità, numeri e statistiche della prima metà di campionato.

PRESENZE

La rosa della Fc Bari 1908 è ufficialmente composta da 26 elementi. Sono scesi in campo almeno una volta in 22. Gli unici a non aver fatto alcuna presenza sono i portieri Guarna e Micai, il difensore Sall ed il giovane centrocampista offensivo Partipilo. Il solo ad aver disputato tutte e 21 le partite è ovviamente Donnarumma. A due lunghezze seguono Caputo, De Luca, Sciaudone e Romizi. Come si evince dal grafico, gli unici ad aver fatto tutte le proprie presenze da titolari sono Donnarumma, Caputo, Defendi e Sabelli. Opposto invece il caso di Rozzi che ha raccolto 10 presenze ma tutte subentrando dalla panchina. Da segnalare anche le presenze di Filippini e Gomelt, raccolte dai due tutte sotto la gestione di mister Nicola.

Presenze

Grafico relativo alla presenze

 SOSTITUZIONI

Per quanto riguarda le sostituzioni, è Romizi il giocatore più sostituito dell’intera rosa con ben 8 uscite dal campo anticipate, mentre come scritto poco sopra il record dei subentri spetta a Rozzi con i suoi 10 ingressi in campo. I soli a non essere mai stati sostituiti (Donnarumma escluso) quando impiegati, sono Contini, Gomelt (nella sua unica da titolare ha giocato tutti e 90 i minuti), Minala e ovviamente Rozzi. Curioso il caso di Stoian: il rumeno non ha mai giocato una partita intera nelle sue 8 presenze, in quanto 3 volte è stato sostituito e 5 è subentrato.

sostituzioni

GOL SUBITI: 29 (13 nel primo tempo e 16 nel secondo tempo) 

GOL FATTI: 21 (8 nel primo tempo e 13 nel secondo tempo)

Sono 9 i marcatori stagionali ad aver segnato almeno una rete in questo campionato. Il capocannoniere è capitan Ciccio Caputo con 7 gol, seguito dalla “zanzara” De Luca a quota 4 (di cui 3 di testa); sono 2 i gol su calcio di rigore, NESSUNO su calcio di punizione diretto e solo 3 da palla inattiva (calci d’angolo o di punizione), ossia quelli di testa di Sciaudone (con il Livorno), De Luca (con il Pescara) e Minala (con il Cittadella).

gol

Grafico relativo alle marcature

 ASSIST

Due terzi (14) sul totale delle reti sono arrivate grazie a passaggi vincenti. Comandano Sciaudone e Stevanovic a quota 4, seguiti dal terzetto Camporese, Calderoni e De Luca fermi a 2 (nel caso di De Luca, è conteggiato anche quello a Minala contro il Latina nonostante la decisiva deviazione finale del portiere)

assist

Grafico degli assist

RISULTATI 

Totale vittorie: 7 

Dei sette successi raccolti, 4 sono arrivati al San Nicola (due con Mangia e due con Nicola) e 3 in trasferta. In quattro occasioni la porta è rimasta inviolata. La serie più lunga di successi consecutivi è di massimo 2 gare, cosa accaduta due volte (Catania/Avellino e Cittadella/Latina). Il dettaglio nel seguente grafico

vittorie

Grafico che riassume le vittorie in campionato

Totale pareggi: 4

Sono solo 4 i pareggi raccolti dai biancorossi equamente divisi tra quelli in casa e trasferta. Sono arrivati con Devis Mangia alla guida e sono terminati curiosamente tutti per 1-1. Perfetta suddivisione relativamente alla modalità del raggiungimento del pareggio: in due casi (Frosinone e Modena) sono stati i biancorossi a passare in vantaggio, mentre De Luca ha tolto le castagne dal fuoco nelle restanti due gare con le abruzzesi Lanciano e Pescara.

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Grafico sulle partite pareggiate

Sconfitte: 10

Quasi il 50% delle partite del girone di andata hanno visto il Bari uscire sconfitto. In 8 occasioni su 10 non è nemmeno riuscito a segnare un gol agli avversari: la differenza tra gol fatti e subiti nelle gare perse vede un -18 con solo due reti fatte (entrambe in trasferta con Varese e Brescia). Quattro i k.o. al “San Nicola” con nessun gol all’attivo. In tre casi è arrivata una sconfitta per 3-0. La serie più lunga di ko consecutivi è di 3 gare (Pro Vercelli, Ternana e Crotone)

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Grafico analitico delle sconfitte

CLASSIFICA AL 90′: 25 PUNTI

CLASSIFICA AL 45′: 22 PUNTI

In ben occasioni la squadra è andata all’intervallo sul punteggio di 0-0 (due con Mangia e quattro con Nicola), pareggio mai mantenuto al risultato finale dove son maturate 3 vittorie (Entella, Cittadella e Latina) e 3 sconfitte (Vicenza, Carpi e Spezia). In totale, sulle 21 gare, 12 volte è stato confermato il risultato del 45′.

risultati

CALENDARIO

Tra anticipi, posticipi e turni infrasettimanali il Bari è sceso in campo in quasi tutti i giorni della settimana. Mancano all’appello il giovedì ed il venerdì, ma in quest’ultimo caso ancora per poco, considerato che la partita con il Frosinone valevole per la 3a giornata di ritorno si giocherà in anticipo proprio di venerdì 30 gennaio.  Da segnalare anche il fatto che i biancorossi dalla 4a  alla 17a giornata non sono mai scesi in campo due volte di fila nello stesso giorno o orario. In totale, quasi la metà (10) delle partite si è giocata di sabato, mentre di domenica si è addirittura giocato in 4 orari differenti.

calendario

Grafico relativo alle gare del calendario

ARBITRI

Sono 16 i direttori di gara che hanno arbitrato le gare del Bari in questo girone d’andata. In cinque hanno fatto la “doppietta”: biancorossi sfortunati con Mariani (2 ko con Bologna e Spezia, entrambe di domenica alle 12.30) e Pasqua (2 sconfitte con Perugia e Brescia). Il portafortuna è Candussio (2 vittorie con Catania e Latina), mentre “pareggio” con Baracani (vittoria con Entella e ko con  Crotone) e Minelli (successo con Livorno e sconfitta con Carpi).

arbitri

Grafico presenze arbitri

RIGORI

9 i rigori totali, 2 a favore e 7 contro. In tutti i casi, la percentuale di realizzazione è del 100%: Caputo infallibile contro Avellino e Trapani, mentre Donnarumma non è riuscito a respingere nessun tiro dagli undici metri. Sciaudone protagonista nel bene e nel male: è lui ad essersi procurato entrambi i calci di rigore a favore, ma ne ha anche causati 3 (il primo col Catania, col Trapani e l’ultimo con lo Spezia)

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Grafico riepilogativo dei rigori

CARTELLINI: AMMONIZIONI ED ESPULSIONI

Dei 22 della rosa impiegati, TUTTI hanno ricevuto un’ammonizione ad eccezione di Gomelt, per un totale di 69. Il leader anche qui è Sciaudone con ben 9 cartellini gialli, seguito a due lunghezze da Romizi e Sabelli, il quale ha a carico anche due espulsioni (3 se si considera quella in Coppa Italia col Savona). Alla ripresa del campionato saranno 6 i diffidati: Romizi, De Luca, Caputo, Stoian, Contini e Calderoni. 5 le espulsioni totali, suddivise in 3 per doppia ammonizione (Defendi col Perugia, Sabelli col Carpi e Minala con lo Spezia) e 2 dirette (Caputo col Perugia e Sabelli col Varese).

cartellini

Grafico delle ammonizioni/espulsioni