È andata come è andata. Curiosità, numeri e statistiche della prima metà di campionato.

PRESENZE

La rosa della Fc Bari 1908 è ufficialmente composta da 26 elementi. Sono scesi in campo almeno una volta in 22. Gli unici a non aver fatto alcuna presenza sono i portieri Guarna e Micai, il difensore Sall ed il giovane centrocampista offensivo Partipilo. Il solo ad aver disputato tutte e 21 le partite è ovviamente Donnarumma. A due lunghezze seguono Caputo, De Luca, Sciaudone e Romizi. Come si evince dal grafico, gli unici ad aver fatto tutte le proprie presenze da titolari sono Donnarumma, Caputo, Defendi e Sabelli. Opposto invece il caso di Rozzi che ha raccolto 10 presenze ma tutte subentrando dalla panchina. Da segnalare anche le presenze di Filippini e Gomelt, raccolte dai due tutte sotto la gestione di mister Nicola.

Presenze

Grafico relativo alla presenze

 SOSTITUZIONI

Per quanto riguarda le sostituzioni, è Romizi il giocatore più sostituito dell’intera rosa con ben 8 uscite dal campo anticipate, mentre come scritto poco sopra il record dei subentri spetta a Rozzi con i suoi 10 ingressi in campo. I soli a non essere mai stati sostituiti (Donnarumma escluso) quando impiegati, sono Contini, Gomelt (nella sua unica da titolare ha giocato tutti e 90 i minuti), Minala e ovviamente Rozzi. Curioso il caso di Stoian: il rumeno non ha mai giocato una partita intera nelle sue 8 presenze, in quanto 3 volte è stato sostituito e 5 è subentrato.

sostituzioni

GOL SUBITI: 29 (13 nel primo tempo e 16 nel secondo tempo) 

GOL FATTI: 21 (8 nel primo tempo e 13 nel secondo tempo)

Sono 9 i marcatori stagionali ad aver segnato almeno una rete in questo campionato. Il capocannoniere è capitan Ciccio Caputo con 7 gol, seguito dalla “zanzara” De Luca a quota 4 (di cui 3 di testa); sono 2 i gol su calcio di rigore, NESSUNO su calcio di punizione diretto e solo 3 da palla inattiva (calci d’angolo o di punizione), ossia quelli di testa di Sciaudone (con il Livorno), De Luca (con il Pescara) e Minala (con il Cittadella).

gol

Grafico relativo alle marcature

 ASSIST

Due terzi (14) sul totale delle reti sono arrivate grazie a passaggi vincenti. Comandano Sciaudone e Stevanovic a quota 4, seguiti dal terzetto Camporese, Calderoni e De Luca fermi a 2 (nel caso di De Luca, è conteggiato anche quello a Minala contro il Latina nonostante la decisiva deviazione finale del portiere)

assist

Grafico degli assist

RISULTATI 

Totale vittorie: 7 

Dei sette successi raccolti, 4 sono arrivati al San Nicola (due con Mangia e due con Nicola) e 3 in trasferta. In quattro occasioni la porta è rimasta inviolata. La serie più lunga di successi consecutivi è di massimo 2 gare, cosa accaduta due volte (Catania/Avellino e Cittadella/Latina). Il dettaglio nel seguente grafico

vittorie

Grafico che riassume le vittorie in campionato

Totale pareggi: 4

Sono solo 4 i pareggi raccolti dai biancorossi equamente divisi tra quelli in casa e trasferta. Sono arrivati con Devis Mangia alla guida e sono terminati curiosamente tutti per 1-1. Perfetta suddivisione relativamente alla modalità del raggiungimento del pareggio: in due casi (Frosinone e Modena) sono stati i biancorossi a passare in vantaggio, mentre De Luca ha tolto le castagne dal fuoco nelle restanti due gare con le abruzzesi Lanciano e Pescara.

pareggi

Grafico sulle partite pareggiate

Sconfitte: 10

Quasi il 50% delle partite del girone di andata hanno visto il Bari uscire sconfitto. In 8 occasioni su 10 non è nemmeno riuscito a segnare un gol agli avversari: la differenza tra gol fatti e subiti nelle gare perse vede un -18 con solo due reti fatte (entrambe in trasferta con Varese e Brescia). Quattro i k.o. al “San Nicola” con nessun gol all’attivo. In tre casi è arrivata una sconfitta per 3-0. La serie più lunga di ko consecutivi è di 3 gare (Pro Vercelli, Ternana e Crotone)

ko

Grafico analitico delle sconfitte

CLASSIFICA AL 90′: 25 PUNTI

CLASSIFICA AL 45′: 22 PUNTI

In ben occasioni la squadra è andata all’intervallo sul punteggio di 0-0 (due con Mangia e quattro con Nicola), pareggio mai mantenuto al risultato finale dove son maturate 3 vittorie (Entella, Cittadella e Latina) e 3 sconfitte (Vicenza, Carpi e Spezia). In totale, sulle 21 gare, 12 volte è stato confermato il risultato del 45′.

risultati

CALENDARIO

Tra anticipi, posticipi e turni infrasettimanali il Bari è sceso in campo in quasi tutti i giorni della settimana. Mancano all’appello il giovedì ed il venerdì, ma in quest’ultimo caso ancora per poco, considerato che la partita con il Frosinone valevole per la 3a giornata di ritorno si giocherà in anticipo proprio di venerdì 30 gennaio.  Da segnalare anche il fatto che i biancorossi dalla 4a  alla 17a giornata non sono mai scesi in campo due volte di fila nello stesso giorno o orario. In totale, quasi la metà (10) delle partite si è giocata di sabato, mentre di domenica si è addirittura giocato in 4 orari differenti.

calendario

Grafico relativo alle gare del calendario

ARBITRI

Sono 16 i direttori di gara che hanno arbitrato le gare del Bari in questo girone d’andata. In cinque hanno fatto la “doppietta”: biancorossi sfortunati con Mariani (2 ko con Bologna e Spezia, entrambe di domenica alle 12.30) e Pasqua (2 sconfitte con Perugia e Brescia). Il portafortuna è Candussio (2 vittorie con Catania e Latina), mentre “pareggio” con Baracani (vittoria con Entella e ko con  Crotone) e Minelli (successo con Livorno e sconfitta con Carpi).

arbitri

Grafico presenze arbitri

RIGORI

9 i rigori totali, 2 a favore e 7 contro. In tutti i casi, la percentuale di realizzazione è del 100%: Caputo infallibile contro Avellino e Trapani, mentre Donnarumma non è riuscito a respingere nessun tiro dagli undici metri. Sciaudone protagonista nel bene e nel male: è lui ad essersi procurato entrambi i calci di rigore a favore, ma ne ha anche causati 3 (il primo col Catania, col Trapani e l’ultimo con lo Spezia)

rigori

Grafico riepilogativo dei rigori

CARTELLINI: AMMONIZIONI ED ESPULSIONI

Dei 22 della rosa impiegati, TUTTI hanno ricevuto un’ammonizione ad eccezione di Gomelt, per un totale di 69. Il leader anche qui è Sciaudone con ben 9 cartellini gialli, seguito a due lunghezze da Romizi e Sabelli, il quale ha a carico anche due espulsioni (3 se si considera quella in Coppa Italia col Savona). Alla ripresa del campionato saranno 6 i diffidati: Romizi, De Luca, Caputo, Stoian, Contini e Calderoni. 5 le espulsioni totali, suddivise in 3 per doppia ammonizione (Defendi col Perugia, Sabelli col Carpi e Minala con lo Spezia) e 2 dirette (Caputo col Perugia e Sabelli col Varese).

cartellini

Grafico delle ammonizioni/espulsioni

Primi tre chiodi “trapanati”. Inizia la scalata, ma c’è tanto da lavorare. Bari – Trapani 2-1

“Quando un alpinista decide di scalare una montagna si mette li a contemplare la vetta? Se la guardasse, rischierebbe di perdere l’equilibrio e cadere. Noi siamo nelle stesse condizioni. Dobbiamo guardare metro dopo metro, chiodo dopo chiodo, con l’idea ed il sogno di raggiungere la nostra, di vetta… la serie A.”

Durante la conferenza stampa di presentazione, mister Nicola ha utilizzato questa espressione per rappresentare al meglio la situazione in cui si trova la squadra, sia dal punto di vista mentale che da quello realmente concreto riguardante la posizione di classifica. Non era facile in soli quattro giorni riuscire a dare una scossa ad un gruppo fragile ed insicuro, quasi allo sbando e più vicino alla zona retrocessione anziché quella dei playoff. Ma evidentemente quelle parole sono servite ai calciatori, i quali hanno accettato la sfida e “improvvisamente” ritrovato la convinzione necessaria a riprendere quel discorso interrotto nella maniera più indegna poco più di un mese fa dopo la vittoria con l’Avellino.

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Gruppo unito a fine partita… Immagine che fa riflettere. Davvero è tutto merito di Nicola?

Visti anche i risultati degli altri campi (ben sei pareggi), questi tre punti sono estremamente fondamentali per smuovere la classifica in maniera vistosa. La reazione sul campo c’è stata e si è vista, ma il merito non può essere giustificato solo dall’arrivo di una nuova guida tecnica in panchina… Eppure, c’è tanto di Nicola in questa partita. Soprattutto a livello umorale, elemento essenziale e che ci si augurava di vedere modificato sin da subito: raduno di gruppo al fischio di inizio e a quello finale, abbraccio con tutta la panchina al gol del raddoppio, approccio grintoso alla partita, ritmi, intensità di gioco e pressing alti per quasi un’ora. Crotone sembra un lontano ricordo.

A livello tattico, invece, sono due le novità più importanti apportate dal nuovo mister biancorosso. La prima è l’utilizzo della difesa a 3: ci aveva provato a tratti anche Mangia nella gara con la Ternana, ma gli interpreti erano ben altri. La retroguardia barese composta dal trio Camporese, Contini e Ligi, dimostra di trovarsi a proprio agio con questa nuova disposizione, soprattutto perché in fase difensiva arrivano ad aiutare in copertura anche gli esterni di centrocampo Sabelli e Defendi.

L’altro elemento nuovo in formazione, è l’inserimento del trequartista dietro le due punte. Il prescelto a svolgere tale ruolo è Daniele Sciaudone: l’obiettivo di Nicola è quello di sfruttare al meglio l’abilità e la facilità negli inserimenti del numero 8. Non a caso nei primi dieci minuti il portiere ospite Gomis deve superarsi su due potenti conclusioni dello stesso Sciaudone e di Romizi, a termine di due penetrazioni in area del “selfie man”. Ma l’ex tecnico del Livorno, forse vede in lui anche la giusta qualità per innescare gli attaccanti. E ha ragione: l’assist per il gol di Galano che sblocca la partita è frutto di una grande intuizione di Sciaudone, abile a lanciarlo nello spazio nonostante il pressing di due avversari. E se Galano dice che questa è una giocata provata in settimana, in soli tre giorni di allenamento, vuol dire che il lavoro di Nicola potrà portare solo buone cose.

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Galano, di destro, sblocca il risultato. Non segnava dalla prima giornata a Chiavari © photo Repubblica Bari

Encomiabile la prova offerta da Sciaudone, bravo a rispondere sul campo, alla settimana complicata vissuta nel peggiore dei modi con l’aggressione subita a fine allenamento ad inizio settimana. Entra praticamente in quasi tutte le azioni più pericolose e riesce ad aggiornare di una unità il personale score in quanto a rigori procurati e causati: due in entrambi i casi (i precedenti erano con l’Avellino a favore, e col Catania a sfavore). Si becca anche il settimo cartellino giallo stagionale, entrando dunque nuovamente in diffida. Poco male.

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Caputo trasforma freddamente il rigore del 2-0 © photo Repubblica Bari

Un altro segnale dato da mister Nicola e da non sottovalutare, è stato l’ingresso in campo dei due ragazzi dell’ex primavera laziale, Filippini e Minala, due che sotto la precedente gestione Mangia non avevano mai visto il campo o quasi. I loro spezzoni di gara non sono giudicabili in alcun modo, soprattutto quella del “giovane” nigeriano entrato nel recupero, ma solo il fatto di esser stati chiamati in causa, dimostra di come l’allenatore voglia fare affidamento anche su di loro (certo, le alternative non sono molte…), confermando di fatto la possibilità che chiunque avrà modo di mostrare il proprio valore. In attesa del mercato di gennaio… Quando si parla di lavorare soprattutto sull’aspetto mentale di una squadra, si intende anche questo.

Attenzione, la gara con il Trapani va in archivio positivamente grazie al risultato finale acquisito. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Sia a livello fisico-atletico (la benzina finisce troppo presto) che a livello tattico (troppi lanci lunghi dalla difesa): dopo il 2-0, son venuti fuori i fantasmi del recente passato e i limiti caratteriali della squadra che hanno permesso al Trapani di rientrare in partita dopo un’ora di gioco sino a quel momento deludente ed inefficace, rischiando di compromettere una meritata vittoria. Questa volta ci hanno pensato a salvarla, Donnarumma con i suoi interventi e l’arbitro Aureliano con il giusto annullamento di ben due reti.

Il Bari non è guarito e ci vorrà ancora del tempo. L’importante era vincere e lo si è fatto. I giocatori ora devono capire che sono tutti alpinisti: la scalata può cominciare. La vettA è li ad aspettarci. Chiodo dopo chiodo. Punto dopo punto. Andiamola a prendere e piantiamo la nostra bandiera.  

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Mister Nicola con la sciarpa donata dalla Curva Nord © photo Repubblica Bari

N.I.

 

 

Crotone – Bari 3-0. Tabellino e pagelle

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CROTONE: Bajza; Zampano, Claiton, Ferrari, Martella (80′ Gigli); Salzano (83′ Suciu), Minotti, Maiello; Ciano (88′ Ricci), Torregrossa, De Giorgio. A disposizione: Concetti, Sprocati, Padovan, Berardocco, Beleck, Oduamadi. All. M.Drago

BARI: Donnarumma; Camporese, Contini, Ligi, Salviato; Donati, Defendi, Sciaudone (72′ De Luca); Galano (83′ Rozzi), Caputo, Stevanovic (64′ Wolski). A disposizione: Guarna, Sall, Filippini, Gomelt, Minala, Stoian. All. D.Mangia.

Arbitro: Baracani di Firenze

Marcatori: 20′ Ciano (C), 67′ De Giorgio (C), 93′ Maiello (C)

Ammoniti: Minotti (C), Defendi (B), Salviato (B)

 

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L’ultima formazione di Mangia

 

Pagelle

DONNARUMMA 5,5: Poco reattivo sul primo gol, prende il raddoppio sul suo palo. Con questa difesa, non può fare molto di più. ULTIMO DEI COLPEVOLI

CAMPORESE 4,5: Al rientro dopo un mese, viene schierato a destra. Primo tempo timido e confuso, mentre nella ripresa viene travolto da De Giorgio. SCOMBUSSOLATO

CONTINI 5,5: Come sempre è l’ultimo dei “meno peggio” lì dietro. Tiene a bada Torregrossa con le buone e con esperienza. Impreciso in impostazione. ATTENTO

LIGI 4,5: Ritrova la maglia da titolare proprio nel suo ex stadio. Dimostra di essere ancora una volta il lontano parente del giocatore che aveva mostrato margini interessanti ad inizio anno. Legnoso e poco efficace in marcatura. ARRUGGINITO

SALVIATO 3,5: Mezzo voto in più solo per l’ammonizione presa sul finale di partita e che gli farà saltare la prossima gara. Responsabile in diversi modi, di tutte e tre le reti subite. SALVIATECI DA SALVIATO

DONATI 5: Troppo lento e macchinoso nel far partire l’azione. Inizio promettente in quanto a grinta, poi scompare dal campo come tutti diventando fin troppo prevedibile. SCARICO

DEFENDI 4,5: Tre passaggi orizzontali a centrocampo: tutti e tre regalati agli avversari. Non era al meglio fisicamente ma non può essere un alibi. Ad oggi, sembra più il Defendi di Torrente che quello di Alberti-Zavattieri. Colpa dell’assenza della fascia dal braccio? SPARITO 

SCIAUDONE 5,5: Nonostante le dichiarazioni in conferenza stampa, in campo dimostra più di tutti di credere nella svolta e di onorare la maglia. Ma viene lasciato da solo dai compagni. Corre e si sbatte inutilmente, sbaglia la possibile palla del pari. ULTIMO A MOLLARE

STEVANOVIC 4,5: A sinistra diventa prevedibile in quanto costretto a rientrare sul piede destro. Non dà mai però l’impressione di voler puntare seriamente l’uomo nell’uno contro uno. STERILE

CAPUTO 4: Nel riscaldamento dimostra di avere il piede caldo con conclusioni forti e imparabili. In partita riesce a sbagliare clamorosamente l’unica occasione avuta nelle ultime 4 partite, facendo svoltare sì la partita, ma in modo negativo. COLPEVOLE

GALANO 4: Ad inizio anno giocava male perchè troppo lontano dalla porta. Ora è indifendibile. Molle nei contrasti e nei passaggi. Personalità ai minimi storici. Ha la testa altrove forse. BRUCIATO

WOLSKI 5: Entra e perde subito un pallone. Dopo pochi minuti il Crotone raddoppia. Successe anche a Vicenza…TENDA GNORA

DE LUCA SV

ROZZI SV

Mangia pane… e tradimento. Cronaca di una disfatta annunciata. Crotone – Bari 3-0

Da giugno a novembre. Da Crotone a Crotone. Il cerchio si chiude. Stessi protagonisti ma sceneggiatura ed esiti finali completamente diversi. Quante cose possono cambiare in così breve tempo: neanche cinque mesi fa, la sfida tra Crotone e Bari valeva l’accesso alla semifinale playoff per la promozione in serie A, ora invece solo tre punti, miseri, ma pesantissimi e fondamentali ai fini della classifica, con i calabresi ultimi e i biancorossi in piena caduta libera con un punto conquistato nelle ultime quattro giornate.

E’ vero, sono cambiati parecchi elementi in entrambe le formazioni rispetto alla gara dei playoff (Del Prete, Crisetig e Bernardeschi, Cani, Joao Silva, Polenta e Ceppitelli) ma nessuno si sarebbe mai aspettato di assistere ad una sfida di bassa classifica. Soprattutto il presidente Paparesta: ad inizio estate si partiva per Crotone ancora inebriati dalle emozioni dell’ultima giornata di campionato, stavolta si va allo “Scida” reduci da due settimane complicate passate tra un ritiro punitivo e la pesante contestazione dei tifosi all’antistadio.

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“Crotone – Bari. Spareggio Playoff.” Olio su tela, giugno 2014.

Chi di 3-0 ferisce, di 3-0 perisce. I crotonesi restituiscono quanto dovuto senza alcuna sofferenza. Risultato pesantissimo e meritato. Partita senza storia, ma a differenza della Pro Vercelli, il Crotone dimostra di essere una squadra in grado di saper giocare un buon calcio, sbugiardando di fatto l’immeritato ultimo posto in classifica.

Crotone - Bari

La festa dei Crotonesi © photo Lapresse

La prestazione dei ragazzi di Mangia è al solito disastrosa e indecorosa sotto tutti i punti di vista: pochezza offensiva (clamorosi gli errori di Caputo e Sciaudone), fragilità difensiva, squadra sfilacciata nei reparti, poche idee, orgoglio e aggressività pari a zero… Ulteriore prova di come in realtà, l’attaccamento della squadra nei confronti dell’allenatore è sempre stato a parole e mai concretamente nei fatti. Ma alla fine l’obiettivo è raggiunto: Mangia esonerato. Per la gioia di molti: giocatori, tifosi e addetti ai lavori. I problemi però sono anche altri.

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Uno sconsolato Mangia assiste per l’ultima volta alla disfatta dei “suoi” ragazzi. © Giuseppe Corcelli

La decisione di sollevare dall’incarico l’ ex ct dell’Under 21, probabilmente andava presa un po’ prima. Ragionando in maniera “Whatsappiana”, diciamo che un primo messaggio era stato inviato al presidente già dopo il ko di Varese. Con la sconfitta di Vercelli era arrivata la doppia spunta grigia, diventata successivamente blu con la debacle interna con la Ternana. Nonostante le visualizzazioni di tutti questi messaggi e segnali, Paparesta, continua a dare fiducia all’allenatore e comincia anche a guardarsi attorno, ottenendo la disponibilità dell’ex allenatore del Livorno, Nicola. Ma a Crotone manda ugualmente Mangia… decisione discutibile: con quale spirito giocatori ed allenatore si presentano in campo, sapendo che c’è già pronto a subentrare un altro tecnico? 

Per questo, sostengo che la sconfitta di Crotone era a mio modo di vedere annunciata e scritta, infatti non a caso lo avevo anticipato in chiusura di analisi della partita con la Ternana.  Eppure, nonostante tutto, decido di seguire i ragazzi in terra calabrese.

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L’elegante ingresso del settore ospiti dello stadio Scida

Tre sconfitte consecutive, sette gol subiti e nessuno all’attivo. Un punto nelle ultime cinque giornate. Comprese le due gare di coppa Italia, i ko sono sette su sedici gare ufficiali: quasi il 50%. Numeri impietosi. Esonerare Mangia era l’unico modo per provare a dare una scossa ad un gruppo che a quanto pare non lo ha mai seguito e non ha mai assimilato (anche per volontà propria) gli schemi e le direttive del tecnico di Cernusco sul Naviglio, incapace di riuscire a dare un’identità ed un’anima a questa squadra. Tante le scelte sbagliate ed i capi di imputazione attribuibili a Mangia: la fascia da capitano tolta a Defendi, l’accantonamento di Guarna, la non conferma del “non professionista e non idoneo” Polenta (oggi miglior difensore e campione d’Uruguay col suo Nacional), le cessioni di Cani e Joao Silva ritenuti inutili ai fini del suo gioco. Non vanno dimenticate anche le sue incoerenti dichiarazioni come “mai il 4-3-3” o “Donati centrale di difesa non riesco a vederlo o ultima quella su Minala, che nel giro di un giorno è passato da “sta finalmente rispondendo bene in allenamento. Potrebbe essere in campo” a “non merita di giocare, non si allena con serietà”. Ripensandoci, durante gli allenamenti di ferragosto all’antistadio, all’esclamazione “Mister siamo nelle sue mani”, Mangia disse “più che nelle mie mani, siamo nei loro piedi” riferendosi ai giocatori. Stava per caso già mettendo “le mani avanti”?

Ma non tutte le colpe sono sue. La squadra non è esente, anzi è fin troppo complice. In conferenza stampa, tutti dichiarano di non giocare mai per perdere o per far fuori l’allenatore: ovvio, non possono mai dire il contrario. Ma l’atteggiamento mostrato in campo nelle ultime tre partite vale più di mille parole. E’ indubbio che lo spogliatoio sia tutt’altro che unito e compatto. Rapporti tesi non solo tra giocatori, ma anche tra una parte degli stessi e la proprietà a quanto dicono. Il morale è ai minimi storici e sicuramente la coscienza di alcuni non è così pulita. Ora però non hanno più alibi. Si assumano le proprie responsabilità e dimostrino di essere uomini e professionisti e non ragazzetti viziati.

In conclusione, un grosso in bocca al lupo al nuovo allenatore Nicola. Con quel nome, dire che sia un predestinato non è del tutto errato. Non sarà facile per lui risollevare un ambiente così ferito, in una piazza come quella barese. Non chiediamo un miracolo. Quello lo lasciamo a quello “famoso”… Ci basta una magia, così in caso di serie A, sarà ricordato lui come il vero “mago Nicola” di Bari e non quello delle centomila lira false.

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Buon lavoro, mister Colino

Forza Bari. Sempre.

N.I.

Bari – Ternana 0-1. Tabellino e pagelle

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BARI: Donnarumma; Salviato, Contini, Donati, Sabelli; Romizi (75′ Galano), Sciaudone, Defendi (46′ Stoian); Stevanovic, Caputo, De Luca. A disposizione: Guarna, Camporese, Filippini, Ligi, Minala, Wolski, Castrovilli. All. D.Mangia.

TERNANA:  Brignoli; Valjent, Bastrini, Popescu; Fazio, Gavazzi, Viola, Crecco (81′ Janse), Vitale; Avenatti, Ceravolo (59′ Bojinov, 75′ Russo). A disposizione: Sala, Gagliardini, Palumbo, Falletti,  Russini, Diop. All. A.Tesser

Arbitro: Pairetto di Nichelino

Marcatori: 5′ Avenatti (T)

Ammoniti: Popescu (T), Fazio (T), Vitale (T), Romizi (B), Avenatti (T), Sciaudone (B), Sabelli (B)

Espulso: Popescu (T)

 

BARITERNANA

 

DONNARUMMA 6: Mantiene il Bari in partita evitando lo 0-2 con un’uscita bassa provvidenziale. INNOCENTE

SALVIATO 3: Si perde Avenatti sul gol. Con quei piedi, si permette il lusso di battere punizioni e i calci d’angolo… prova pure due conclusioni dai 30 metri… e domenica sarà ancora titolare… Zanon dove sei? NON ALL’ALTEZZA

CONTINI 5,5: in fase difensiva fa il suo solito compitino con il giusto impegno. Ma quando prova ad impostare l’azione… SEMPRE PRESENTE

DONATI 5: A furor di popolo, viene schierato centrale di difesa come a Palermo e Verona. Concorso di colpa con Salviato sul gol subito. Qualche intervento da brivido ma efficace. IMPRECISO

SABELLI 5,5: Prima a sinistra in una difesa a quattro, poi esterno a destra in un centrocampo a 5, infine di nuovo terzino ma a destra. Encomiabile il suo impegno e la sua corsa, però è poco lucido nelle discese palla al piede. SPAESATO

ROMIZI 6: Non fa mai mancare grinta e lotta al servizio della squadra. Lui la gamba non la toglierà mai. Tant’è che rischia anche l’espulsione. Molti prendessero nota su come si onora la maglia. BALUARDO

DEFENDI 5: Torna nel suo ruolo di centrocampo, accompagnando in alcuni casi l’azione offensiva ma con scarsi risultati. Inoltre concede troppo libertà in occasione del cross decisivo per Avenatti. Sostituito nell’intervallo.  FRASTORNATO

SCIAUDONE 5,5: Corre e si sbatte, spinto più che altro dalla generosità. Ammonito anche oggi quasi per frustrazione. Momento delicato per lui. YELLOW MAN

DE LUCA 4,5: Quasi bissa il gol al Pescara, la traversa da un metro è più sfortuna che imprecisione. Ha un’occasione ghiotta nel finale ma tira la solita palla senza la giusta rabbia. E quei capelli… HAIR STYLIST

STEVANOVIC 5: Primo tempo positivo. Dà sempre l’impressione di poter far male nell’uno contro uno. Nella ripresa sparisce dal campo, sbagliando quasi tutto e limitandosi a crossare in area palle a caso. SFIDUCIATO

CAPUTO 5: Anche oggi non la vede quasi mai. Ci prova con qualche iniziativa personale e diverse sponde per i crossatori, ma non riesce a pungere. Qualche volta sarebbe anche da sostituire, ma se l’unico ricambio di ruolo viene spedito in tribuna… LOTTATORE E STOP.

STOIAN 4: Ha l’alibi di giocare in un ruolo non suo. Ma l’atteggiamento con il quale si muove in campo è al limite della sopportazione. IRRITANTE

GALANO SV: Venti minuti senza incidere. Gioca con poca voglia, ma per certi versi lo si capisce. MALINCONICO

Figli di…Ternana! Caro Devis: Mangia, ché devi essere cacciato. Bari – Ternana 0-1

Forse il titolo di oggi è fin troppo pesante. Ricorda quasi lo stile utilizzato da quel famoso quotidiano torinese. Ma questa volta, credo sia più che giustificato esternare in questo modo il dissenso nei confronti della squadra e soprattutto di chi li guida. Si dice che al peggio non c’è mai fine. Quanto è vero. Credevamo che con la debacle di Vercelli si fosse toccato il fondo. Il punto più basso della gestione Mangia qui a Bari. E invece no. Non avevamo ancora fatto i conti con il posticipo casalingo con la Ternana: si quella stessa Ternana terz’ultima in classifica, in emergenza totale e senza difesa, in piena crisi di risultati e che non vede i tre punti dalla 3a giornata di campionato.

La settimana di ritiro (punitivo?) in quel di Castel di Sangro è servita poco o nulla. Non lo dice solo il risultato finale della gara con gli umbri, ma a quanto pare anche gli stessi giocatori e l’allenatore quando dichiara di aver sempre perso le partite subito successive ad un ritiro… alla luce di queste parole, viene quindi da pensare all’effettivo lavoro svolto durante la settimana di allenamenti. Sino ad ora il piccolo comune abruzzese ha sempre evocato splendidi ricordi per la famosa partita giocata davanti a 60.000 tifosi e la festa per la promozione in serie A nel 1997… adesso rischia di essere ricordato come sede di un ritiro inutile, ma non del tutto: è servito forse a confondere ulteriormente le già poche e sterili idee di gioco.

La soluzione potrebbe essere un’altra a questo punto. Provare a ricoprire il terreno di gioco con tanti fogli verdi in formato A4, magari marchiati con il logo FC BARI 1908 per la solita questione di merchandising. Il motivo? Perché il Bari, è una grande squadra… ma solo sulla carta! Battute a parte, dopo l’indecente gara di Vercelli, è logico aspettarsi quanto meno una reazione di orgoglio. Non tanto per la classifica, perché la vittoria farebbe guadagnare una sola posizione, ma almeno per il morale e per dimostrare davvero di avere le carte in regola per uscire definitivamente da questo periodo buio di gioco e risultati.

Torna Sabelli titolare e va a sinistra come contro l’Avellino, ma la novità di formazione più importante è l’inserimento di Donati centrale di difesa insieme a Contini. In rosa, i biancorossi dispongono di quattro centrali di ruolo: Contini, Rossini, Ligi e Camporese. Sono possibili sei combinazioni. Bene, nelle prime dodici giornate di campionato ne sono state scelte cinque, solo la coppia Rossini-Camporese non è mai scesa in campo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e confermano la grande confusione nella mente di Mangia. Gli uomini cambiano ma gli errori restano: non è questione di chi gioca…. è proprio la fase difensiva che fa ridere….

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Avenatti svetta di testa in mezzo a Donati e Salviato e firma lo 0-1 © photo LaPresse

Anche con la nuova coppia di centrali, nemmeno cinque minuti di gioco, si è già sotto di un gol, esatta fotocopia della rete del 2-0 della settimana scorsa a Vercelli: cross dalla fascia e Avenatti liberissimo di colpire di testa tra Salviato e Donati. Fortunatamente non assisto all’ennesimo disastro difensivo. Il perché va chiesto alla società, che inspiegabilmente chiude una porta d’ingresso della tribuna, proprio nella partita in cui sono stati regalati i biglietti per quello stesso settore, creando una fila chilometrica al tornello “riservato” agli abbonati e facendomi entrare con quindici minuti di ritardo. Che geni!

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Il gol di Avenatti da un’altra prospettiva… Donati e Salviato belle statuine a guardarlo…

Tornando alla partita, dopo lo svantaggio, si ripresenta la stessa situazione della gara col Pescara. Gli ospiti si chiudono a riccio e Bari all’arrembaggio, ma sempre e solo in maniera confusionaria e per nulla ragionata. Mangia, alterna continuamente il modulo di gioco insistendo con un inedito 3-5-2. Entra un’irritante Stoian ma come mezz’ala di centrocampo… dovrebbe portare qualità, invece crea ancora più disordine scodellando palle a casaccio a centro area.

Questo “gioco” porta solo ad una traversa di De Luca da un metro dalla linea di porta nel primo tempo e un’autentica collezione di calci d’angolo e punizioni che non portano a nulla, soprattutto perché a calciare in occasione di oltre la metà dei piazzati, è Salviato. Solitamente è il mister che dà le indicazioni su chi deve battere i calci piazzati: altro grave errore dell’allenatore quindi…

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La traversa di De Luca © photo Giuseppe Corcelli

La ciliegina (amara) sulla torta è rappresentata dall’orrenda gestione dei 25 minuti finali giocati in superiorità numerica a causa dell’espulsione di Popescu: un uomo in più, cinque giocatori offensivi contemporaneamente in campo, ma Ternana mai in difficoltà se non in una mezza occasione di De Luca che come al solito tira caramelle anziché sassate… Poi, solo innumerevoli cross da ogni zona del campo facilmente respinti dalla difesa umbra. Ovvio. Le “torri”, ritenute inutili in sede di mercato, Cani e Joao Silva adesso sono in Sicilia…

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La zanzara De Luca: con quella di stasera, il numero di capigliature realizzate è maggiore dei gol fatti. © photo LaPresse

Fischio finale. Tesser salva la panchina. Per Mangia ed i suoi, pioggia di fischi ed insulti più che meritati e questa volta anche da parte della Curva Nord. Un segnale eloquente. Un punto in quattro partite ed un gioco tanto inesistente quanto disordinato che nemmeno Tardelli, Carboni o il duo Alberti-Zavattieri all’inizio dello scorso campionato sono stati capaci di proporlo…

La società deve intervenire in qualche modo, soprattutto perché così facendo, nella tifoseria, rischia di esaurirsi il bonus simpatia creatosi dopo la “remuntada” dello scorso anno. Perché a Bari, si sa, sono i risultati che contano. Ho letto su un forum una mezza verità su come ragionano i tifosi (gli occasionali in particolar modo): “Noi abbiamo vinto. Noi abbiam pareggiato. Il Bari ha perso”. La sconfitta crea distanza dal tifoso, a Bari più che mai.

Domenica altro capitolo da scrivere. Voltare pagina? No, non è ancora il momento. Bisogna prima regalare i tre punti anche al Crotone ultimo in classifica…

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La delusione di Romizi, Salviato e Contini © photo LaPresse

 

Pro Vercelli – Bari 3-0. Tabellino e pagelle

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PRO VERCELLI: Russo; Germano, Bani, Cosenza, Scaglia; Emmanuello (61′ Ardizzone), Scavone, Ronaldo; Di Roberto (73′ Statella), Marchi, Belloni (78′ Liviero). A disposizione: Anacoura, Milesi, Gomes de Pina, Castiglia, Bunino, Ferri. All. C.Scazzola.

BARI: Donnarumma; Salviato, Contini, Rossini (46′ Stevanovic), Defendi; Donati, Romizi, Sciaudone; Galano (53′ Stoian) , Caputo, De Luca. A disposizione: Guarna, Filippini, Ligi, Minala, Partipilo, Wolski, Rozzi. All. D.Mangia.

Arbitro: Abisso di Palermo

Marcatori: 20′ Marchi rig. (PV), 31′ Marchi rig. (PV), 85′ Marchi rig. (PV)

Ammoniti: Bani (PV), Galano (B), Scaglia (PV), Scavone (PV), Sciaudone (B), Ronaldo (PV), Stoian (B), Statella (PV)

 

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I protagonisti della disfatta di Vercelli

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DONNARUMMA 6: Da solo contro tutti. Se il primo tempo non finisce 4-0 è merito suo. INCOLPEVOLE

SALVIATO 3: Come il suo numero di maglia. Arranca nella corsa, sbaglia tutti i passaggi e si fa sovrastare dal ragazzino 37enne Scaglia. IMBARAZZANTE

ROSSINI 3: Come difensore centrale in marcatura fa quasi rimpiangere Borghese o Samnick. L’errore sul raddoppio di Marchi è roba da oratorio. FILM HORROR

CONTINI 4,5: Con due compagni di reparto non all’altezza ed un altro fuori ruolo, è normale che venga travolto anche lui.  SOLITARIO

DEFENDI 4: Ancora un retropassaggio sciagurato all’indietro. Ma stavolta Contini non fa il miracolo e arriva il 3-0. Giocando terzino rischia di bruciarsi. Mangia gli ha tolto ruolo e fascia da capitano… DEPRESSO

DONATI 4: In queste condizioni rischia di fare solo danni. Passaggi e appoggi sbagliati (come sul 2-0) e in più condiziona Romizi. Spostato centrale di difesa, soffre in un paio di circostanze. INUTILE

ROMIZI 4,5: Si pesta i piedi con Donati in diverse occasioni. Nella ripresa torna nel suo ruolo e ci mette la solita grinta ma purtroppo non è supportato dai restanti 10 compagni. PREDICATORE NEL DESERTO

SCIAUDONE 4: Torna dalla squalifica e si fa di nuovo ammonire. E’ nervoso e soffre più di tutti l’atteggiamento svogliato e gli errori di tutta la squadra. Ma non si vive di ricordi…. NOSTALGICO

DE LUCA 4: Non la vede mai e di conseguenza non si vede mai. Pomeriggio di vacanza per lui. Sarebbe da sv. TURISTA

CAPUTO 4: Deve capire che dopo un tot. numero di simulazioni o tuffi in area non si ha un rigore in omaggio. Non riesce nemmeno a proteggere palla, quelle poche volte che gli arriva. TANIA CAGNOTTO

GALANO 3:  Sbaglia tutto quello che poteva sbagliare. Distratto e ingenuo su Scaglia in occasione del rigore. Proprio davanti all’arbitro. Svogliato, abulico, dannoso. Non rende onore alla 10 sulle spalle. DANNOSO

STEVANOVIC e STOIAN 4: Con la squadra sotto di due gol ed il loro ingresso, ci si aspetta la svolta o la reazione. Nulla di tutto ciò. Partecipano anche loro all’allegra scampagnata piemontese. IN FERIE

 

Squadra senz’anima e senza gioco. Il giocattolo si è rotto. Pro Vercelli – Bari 3-0

Weekend intenso di ricorrenze questo a cavallo tra ottobre e novembre. E la prestazione offerta dalla squadra scesa in campo oggi a Vercelli, è in qualche modo collegabile a tutte e tre le festività. Halloween viene celebrato nel migliore dei modi con undici titolari nelle sembianze di zombie vestiti di rosso. Invece tutti i Santi e i Morti da festeggiare e commemorare tra sabato e domenica, sono stati chiamati in causa dai tifosi biancorossi più che altro nelle diverse bestemmie scaturite a causa della partita e dell’atteggiamento assunto dai ragazzi di Mangia in questa disastrosa trasferta piemontese.

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Il minuto di silenzio in ricordo di Klas Ingesson © photo La Presse

Non poteva essere onorato nella maniera peggiore il compianto Klas Ingesson, uno che in campo ha sempre dato tutto per quella maglia. Dopo Ravenna definì tutti una squadra di ragazzini che pensavano al voto in pagella… ecco, chissà cosa avrebbe fatto nello spogliatoio oggi. Indecorosa la gara disputata da Caputo e compagni. Travolti da una tripletta di Marchi, nuovo capocannoniere della serie B: solito rigore regalato agli avversari per sbloccare il risultato, solite ingenuità difensive che oramai non fanno più notizia, nessuna reazione ai gol subiti e atteggiamento molle e senza carattere al ritorno in campo dall’intervallo, con la squadra sotto 2-0. E’ innegabile che in casa Bari regni la confusione totale e che non ci sono né l’armonia di gruppo né tanto meno quell’umiltà che contraddistingueva molti elementi dell’anno scorso, e che adesso son rimaste chissà dove.

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La delusione di Sciaudone, De Luca e Caputo

Va detto però che un bagno di umiltà, dovrebbe farlo anche il caro allenatore Devis Mangia. Con le sue minacce fisiche ai propri giocatori dopo un errore, anche se grave, non aiuta i ragazzi, anzi alimenta le tensioni ed il nervosismo. Un conto è motivarli e caricarli per farli svegliare, un conto è intimidirli.

A Catania, Stevanovic (dopo l’assist del gol, tra l’altro) si sente dire con aria tutt’altro che amichevole che «deve fare quello che gli diceva lui»; sette giorni fa a Varese, tocca a Ligi e probabilmente Calderoni, meritarsi un «Se vi prendo a tutti e due vi sbatto testa e testa». Il colpevole di oggi invece è Rossini, inguardabile sì in marcatura da essere platealmente apostrofato dall’ex ct dell’Under 21 con un tenero «Ti spacco la testa » subito dopo il gol del raddoppio.

Pro Vercelli-Bari serie B

Ottima scelta di tempo di Rossini e Marchi di testa fa 2-0

E’ vero, lo faceva anche Cosmi con Liverani ed altri ai tempi dei suoi esordi di Perugia… Ma in questo modo Mangia rischia di perdere ancor di più il polso di uno spogliatoio già non così compatto di suo, e inimicarsi diversi elementi della rosa… Ecco, diciamo che se ci fosse un esame di “Gestione applicata dello spogliatoio”, il mister difficilmente sarebbe promosso. E le belle parole dal maestro Sacchi o una finale europea persa con la nazionale U21 non possono valere in eterno come crediti positivi da spendere.

Che una parte della squadra stia remando contro l’allenatore? Difficile da dire, ma è altamente probabile. Ma almeno in parte solo così si giustificherebbe la bruttissima partita fatta sul sintetico di Vercelli: squadra in confusione, sulle gambe, senza orgoglio. L’ingenuità di Galano sul rigore causato è lo specchio di tutto. L’atteggiamento di diversi giocatori, pure. Un solo punto (raggiunto tra l’altro praticamente al 90′) nella settimana che ti offre il tris di gare con Varese, Pescara e Pro Vercelli… Che sia un mezzo fallimento è sotto gli occhi di tutti.

Non si può subire una lezione di calcio e perdere 3-0 contro la Pro Vercelli, formazione di una pochezza assoluta in termini di qualità, senza la minima reazione o il minimo accenno di tentare di riaprire la partita. Fase offensiva totalmente inesistente: che giochino Stevanovic o Galano, De Luca o Caputo, Stoian o Rozzi, cambia veramente poco. Un tiro centrale di Galano in 90’ minuti e stop. Il doppio play con Romizi e Donati non funziona. Stendiamo invece un velo pietoso sulla difesa: Rossini e Salviato sono inadeguati per la categoria e Defendi non è un terzino. Ma davvero Polenta e Zanon non servivano a questa squadra? E poi… Sarà un caso ma le vittorie con Avellino e Catania son arrivate col centrocampo titolare Sciaudone, Defendi e Romizi, collaudato dall’anno scorso. Perchè rovinare tutto mettendo Defendi terzino e Romizi interno di centrocampo? Filippini è davvero così scarso? Donati DEVE giocare?

C’è poco da raccontare di calcio giocato in questa partita. La delusione è troppa. Se proprio si vuol trovare qualcosa di positivo, credo sia il fatto di aver concluso la gara in 11 uomini. In queste occasioni è facile che a qualcuno possano saltare i nervi, come già successo in altre occasioni.

Pro Vercelli - Bari

I festeggiamenti a Marchi, nuovo capocannoniere della B con 8 reti.

E’ evidente come il campo di Vercelli non porti fortuna al Bari. Due anni fa, con una sconfitta in rimonta, si toccò il punto più basso della gestione Torrente. Oggi probabilmente è accaduta la stessa cosa con Mangia. La società torni a non pagare gli stipendi. Chissà che non si ricrei la “fame” dell’anno scorso. Occorre reagire subito. Soprattutto perchè quel Carpi in testa alla classifica davvero non si può proprio vedere.

N.I.

Bari – Pescara 1-1. Tabellino e pagelle

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BARI: Donnarumma; Salviato, Contini, Rossini, Defendi; Romizi, Donati, Wolski (60′ De Luca); Galano, Caputo, Stevanovic. A disposizione: Guarna, Micai, Filippini, Ligi, Minala, Stoian, Partipilo, Rozzi. All. D.Mangia.

PESCARA:  Fiorillo (28′ Aldegani); Pucino, Cosic, Zuparic, Grillo; Nielsen (71′ Bjarnason), Selasi (78′ Appelt Pires), Memushaj; Politano, Melchiorri, Sowe. A disposizione: Salamon, Pesoli, Torreira, Pasquato, Pogba, Maniero. All. M.Baroni.

Arbitro: Chiffi di Padova

Marcatori: 31′ Memushaj rig. (P), 88′ De Luca (B)

Ammoniti: Rossini (B), Salviato (B), Donnarumma (B), Memushaj (P), Zuparic (P), Grillo (P), Melchiorri (P)

Espulso: Pesoli (P) dalla panchina

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La formazione rivoluzionata che ha affrontato il Pescara

 

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DONNARUMMA S.V.: Ci era andato vicino a Varese. Questa volta ce la fa a non prendere voto. Spettatore non pagante, deve arrendersi al solito rigore. Comprensibile lo scatto d’ira che gli costa l’ammonizione. INOPEROSO

SALVIATO 5,5: L’impegno non si discute, la tecnica si. Nel primo tempo mette una bella palla che Wolski spreca, ma nella ripresa solo corsa fine a se stessa e palle buttate a caso in area. INADEGUATO 

CONTINI 7: Questo punto è tutto suo. L’intervento su Politano a fine partita vale quello fatto a Catania su Rosina. Nessuno lo avrebbe detto ad inizio stagione, ma per fortuna che c’è lui li dietro… THE WALL

ROSSINI 4,5: Ributtato nella mischia solo perché Camporese è infortunato e Ligi in crisi di identità. Goffo, scoordinato e insicuro anche nei colpi di testa. L’ingenuità sul rigore causato è a dir poco clamorosa. IMPACCIATO

DEFENDI 6: Dove lo metti sta. Questa volte sostituisce Calderoni e viene preferito a Filippini come terzino sinistro. E come sempre non si fa dispiacere. Ma è da brividi quel retropassaggio che lancia Politano a rete al 90’… LIBRO CUORE

DONATI 6: Viene fuori soprattutto nella ripresa, guidando in più occasioni gli assalti offensivi della squadra, ma a volte rallenta un po’ troppo il gioco colpa anche la scarsa brillantezza. Pericoloso da fuori area. Un assist al bacio per Stevanovic. CONCRETO

ROMIZI 7: E’ l’anima di questo Bari. Molti compagni dovrebbero solo imparare da lui in quanto a generosità, grinta e dedizione per tutti i 90 minuti. Quando sradica i palloni in tackle è uno spettacolo per gli occhi. GLADIATORE

WOLSKI 4,5: Si conferma autentico oggetto misterioso. Mangia gli dà un’altra chance e lui la spreca. Vaga per il campo non dando riferimenti agli avversari, ai tifosi e forse a lui stesso. Ah, sbaglia anche un gol a porta vuota. BOCCIATO

GALANO 5,5: Dov’è finito il Galano che puntava e saltava tutto e tutti? Correva su e giù per la fascia e tirava da ogni posizione? Forse non è ancora al top della condizione, ma da lui ci si aspetta altro. INTRISTITO

CAPUTO 5,5: La sua partita è racchiusa nelle due ammonizioni procurate nella ripresa e in un colpo di testa alto sprecato da buona posizione nel finale del primo tempo. Prestazione al di sotto delle aspettative anche oggi. IMPALPABILE

STEVANOVIC 6,5: Tra i migliori in campo per distacco. Dribbling, giocate, un palo, quantità, e sempre qualità nei calci piazzati. Un assist anche oggi.  Ma mezzo voto in meno per quel gol sbagliato su “cioccolatino” di Donati. FONDAMENTALE

DE LUCA 6,5: Quarto gol stagionale. Il terzo di testa. Sta diventando una specialità della casa. Il suo ingresso si rivela essenziale per assaltare il bunker abruzzese. Altro gol “pesante”: sono 5 i punti portati a casa grazie a lui. RE MIDA

 

 

 

Cuore e tenacia non bastano. Solo un punto e tanta delusione. Bari – Pescara 1-1

Quando si pareggia una partita a due minuti dal 90° verrebbe facile da dire che quello guadagnato è un punto d’oro. Ed invece no. Anche in questo quarto pareggio stagionale, si ha la percezione di aver buttato via altri due punti preziosi: a Frosinone svanirono all’ultimo secondo, con il Modena si era in superiorità numerica per quasi un tempo, mentre a Lanciano si regalò l’intera prima frazione di gioco.

Col Pescara, un predominio territoriale per tutti e 90 i minuti agevolato anche dall’atteggiamento degli ospiti, 70% di possesso palla, oltre dieci occasioni da rete create e 14 calci d’angolo. Ma la vittoria è rimandata. C’è tanto rammarico per questa occasione sprecata, ma a pochi giorni da Halloween non poteva che venir fuori una partita stregata. E la conferma che dopo la sconfitta a Vicenza, i turni infrasettimanali risultano piuttosto indigesti ai ragazzi di Mangia.

Poco meno di un secolo fa, la famosa “rivoluzione d’ottobre” russa, portò alla caduta del regime zarista. Tra turnover, squalificati e infortunati dell’ultimo minuto, mister Mangia stravolge la formazione titolare e mette in atto la sua personalissima rivoluzione di (fine) ottobre non solo per riscattare il k.o. di Varese, ma anche per far cadere  e condannare ad un esonero quasi certo, il “simpatico” allenatore del Pescara Baroni. Nessuno ha dimenticato il suo sfogo dello scorso anno quando era sulla panchina del Lanciano, impegnato nella corsa playoff insieme ai biancorossi: «Quando vedi Bari – Cittadella con 35.000 presenti capisci tante cose. E capisci che molti arbitri hanno sudditanza psicologica verso il Bari. Certe squadre dovrebbero stare in posizioni di classifica più consone ai propri meriti».

Sul discorso arbitrale, tralasciamo. Anzi, alla fine il rigore (seppur netto) lo ha avuto proprio lui ed uno altrettanto netto non se lo è visto assegnare contro. Ma sulla seconda parte gli si potrebbe dare pienamente ragione. Se guardiamo alla partita fatta dal suo Pescara, vien difficile da credere che non siano ultimi in classifica, posizione più che adeguata per i propri meriti e per quanto fatto “vedere” qui a Bari. Lo 0-5 casalingo col Carpi di sabato scorso pesa ancora sul morale e sulle spalle degli abruzzesi, presentatisi al “San Nicola” come vittima sacrificale con undici giocatori dietro la linea della palla e pronti ad ogni sceneggiata al minimo contatto, e quelli più importanti quali l’ex Maniero, Pasquato o Bjarnason lasciati addirittura in panchina.

Nel Bari, ben 5/11 di formazione cambiano rispetto alla deludente trasferta di Varese di sabato scorso. Difesa completamente inedita: Salviato sostituisce lo squalificato Sabelli, Rossini al posto dello spaesato Ligi dell’ultimo periodo mentre tocca a Defendi rimpiazzare Calderoni infortunatosi nella rifinitura. Insieme per la prima volta da titolari anche Donati e Romizi, mentre ritrovano una maglia da titolare sia Galano sia Wolski. Indefinibile la posizione in campo del polacco, anche se per larghi tratti è sembrato non tanto mezz’ala di centrocampo, ma più trequartista con Stevanovic e Galano alle spalle di Caputo in un 4-2-3-1.

Giocare e sbloccare una partita con chi si barrica in difesa è di per sé molto complicato. La prima mezz’ora va via infatti senza molti sussulti. Ma se poi permetti agli ospiti di passare anche in vantaggio con il solito rigore sciocco regalato, tutto diventa più difficile: minuto 32 (proprio come a Varese), Rossini sostituisce degnamente Ligi e la combina grossa affossando stupidamente Melchiorri in area. Dagli undici metri l’ex leccese Memushaj non sbaglia.

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Memushaj spiazza Donnarumma dagli undici metri © photo La Presse

Come già accaduto in altre occasioni, serve sempre lo schiaffo per vedere la reazione barese. Prima del riposo arrivano ben quattro occasioni clamorose per pareggiare: l’ex Aldegani (molti non lo ricordano, ma era il vice di Gillet nel Bari di Maran 2006-07) subentrato a Fiorillo, si supera su un tiro di Donati e viene poi salvato dal palo sulla conclusione a botta sicura di Stevanovic, mentre Caputo e Wolski sbagliano di testa nell’area piccola mancando addirittura lo specchio della porta.

Compreso il recupero, il secondo tempo è un assedio biancorosso di 50 minuti, interrotto solo dalle tante messinscene abruzzesi.

Bari - Pescara serie B

Donnarumma, esasperato, prova ad alzare di peso Selasa © photo Arcieri

Entra anche la zanzara De Luca al posto del deludente Wolski per un 4-2-4 ultra offensivo. Stevanovic non è supportato al meglio da Galano e Caputo, ma è proprio il serbo a sprecare una facile occasione sparando in curva un assist di Donati. Il Bari ci prova in tutti i modi: conclusioni dalla distanza e spunti personali accompagnati più dal cuore e dalla voglia di cercare un pareggio sacrosanto. Il risultato è una serie infinita di tiri dalla bandierina. E proprio su uno di questi, a due minuti dal novantesimo, il piccoletto De Luca “svetta” e trafigge Aldegani con la palla che bacia il palo prima di insaccarsi in rete.

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Il gol del pareggio di De Luca, ancora una volta di testa. © photo Arcieri

C’è ancora tempo per provare a vincerla la partita. Eppure se questo brutto punticino viene portato a casa, il merito è tutto di Contini, bravo ad immolarsi in pieno recupero su Politano lanciato a rete da uno sciagurato retropassaggio di Defendi.

Fischio finale ed altra occasione persa. Mangia non ha nulla da rimproverare ai suoi ragazzi. Non potevano fare molto di più. E’ un pareggio diverso rispetto ad esempio quello col Modena: allora arrivarono fischi, stavolta solo applausi.

Il primo quarto di campionato è andato. Siamo al giro di boa del girone di andata. Sicuramente ci si aspettava un inizio diverso, condizionati anche dal finale dello scorso campionato. Ma per ora dobbiamo accontentarci di questo Bari. Un Bari pazzo, capace di vincere con Avellino, Catania e Livorno ma anche di perdere con Varese, Vicenza e pareggiare alla fine col Pescara. Non ci resta che aspettare.

ps durante la stesura di questo pezzo, apprendo della morte del mitico guerriero Klas Ingesson. Questo articolo lo dedico tutto per lui. Me lo immagino così, di nuovo insieme a Franco.

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Franco e Klas. Di nuovo insieme.

N.I.