Bari – Catania 1-1. Tabellino e pagelle

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BARI: Guarna; Sabelli (85′ Caputo), Benedetti, Rada, Calderoni; Donati, Schiattarella, Bellomo; Galano (92′ Salviato), Ebagua, Boateng (57′ De Luca). A disposizione: Donnarumma, Camporese, Filippini, Romizi, Minala, Defendi. All. D.Nicola.

CATANIA: Gillet; Ceccarelli, Sauro, Capuano; Sciaudone, Chrapek (74′ Rossetti), Odjer, Rinaudo, Mazzotta; Rosina (93′ Barisic), Castro. A disposizione: Terracciano, Lovric, Parisi, Del Prete, Di Grazia, Jankovic, Piermarteri. All. D.Marcolin.

Arbitro: Candussio di Cervignano

Marcatori: 83′ Rossetti (C), 90′ De Luca (B)

Ammoniti: Boateng (B), Schiattarella (B), Benedetti (B), Castro (C)

 

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La formazione che ha affrontato il Catania e mancato la terza vittoria di fila

 

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GUARNA 6: Dubbi sul gol subito. Uscito troppo tardi dai pali o non doveva uscire proprio? Per il resto, altra gara da spettatore non pagante. INCOLPEVOLE

SABELLI 5,5: Va poche volte sul fondo, correndo tanto ma quasi sempre in maniera confusionaria. Troppi cross sbagliati, soprattutto inutili se fatti dalla tre quarti di campo.. Cani e Joao Silva non ci sono più… ARRUFFONE

BENEDETTI 6: Ogni due interventi buoni, regala in omaggio un errore. Non il massimo in quanto a sicurezza, tiene a bada Castro con qualche difficoltà e quando superato in velocità se la cava con un fallo d’ammonizione. INSICURO

RADA 5,5: Nel complesso non sfigura, ma è responsabile nelle uniche due occasioni catanesi: è lui infatti a tenere in gioco Rosina nella clamorosa occasione dopo 6 minuti ed è sempre lui ad essere fuori posizione sul gol di Rossetti. DISTRATTO

CALDERONI 5,5: Prezioso soprattutto in copertura. Una sua perfetta diagonale nell’area piccola evita il gol di Rossetti sullo 0-0 ma in fase offensiva deve credere di più nelle proprie qualità e proporsi più spesso. SFIDUCIATO

SCHIATTARELLA 5,5: Buoni i primi venti minuti, poi cala alla distanza. E’ sempre nel vivo dell’azione ma non incide come potrebbe, penalizzato forse dalla posizione dettata dal nuovo modulo. Rimedia come al solito un’ammonizione. Andava cambiato. SOTTOTONO

DONATI 7: Conferma le recenti ottime prestazioni in cabina di regia. Smista palloni di prima facendo sempre la cosa giusta e stavolta non commette i suoi soliti errori da “eccesso di sicurezza”. Intensità e qualità al servizio della squadra: l’assist per De Luca al 90′ ne è la prova. DIRETTORE D’ORCHESTRA

BELLOMO 5,5: Un passo indietro rispetto a Modena. Meno appariscente e poco coinvolto. Sente il peso della maglia che indossa, carica e sgrida i compagni pur essendo l’ultimo arrivato. Un po’ impreciso nella battuta dei calci piazzati. IMPOTENTE

BOATENG 5,5: Non riesce a replicare le ottime partite con Lanciano (assist) e Modena (gol). Qualche buono spunto nel primo tempo, ma soffre la marcatura quasi ad uomo di Sciaudone. Giusto il cambio con De Luca, anche perchè ammonito. VOLENTEROSO

EBAGUA 6: Se non prova una rovesciata a partita non è contento. Lo strapotere fisico e l’impegno non si discutono, ma servirebbero anche i suoi gol e più qualità nelle giocate. Ci prova non appena ha la possibilità, ma è sfortunato nelle due azioni nell’area piccola nel primo tempo. COMBATTENTE

GALANO 5,5: Parte bene ma finisce con l’imbrigliarsi da solo, diventando egoista in alcune occasioni. Prova a sfondare nell’uno contro uno ma la difesa catanese è chiusa a riccio, sempre pronta a raddoppiarlo o triplicarlo in marcatura. OPACO

DE LUCA 6,5: Entra e segna il gol del pareggio al 90′, ripetendo pari pari il copione della gara con il Pescara all’andata. Aiutato da Sciaudone, ma il gol (il terzo al Catania) è di classe: stop d’esterno e finta che manda al bar due difensori. Per il resto non si era visto molto. DECISIVO

CAPUTO SV

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La zanzara punge all’ultimo respiro. De Luca evita la beffa in salsa siciliana. Bari – Catania 1-1

Niente da fare. Queste tre vittorie di fila proprio non vogliono arrivare. Si sperava di dover utilizzare il classico detto “non c’è due senza tre” per indicare appunto il tris di successi consecutivi, ma purtroppo si è qui a raccontare come tre sono le volte in cui è fallita la “tripletta” di vittorie. Provando a vedere il bicchiere mezzo pieno, un piccolo passo in avanti c’è stato, poiché questa volta è arrivato un pareggio ad allungare la mini serie positiva, mentre nelle precedenti due occasioni erano sempre stati due k.o. in terra lombarda a spegnere sul nascere l’idea di un’eventuale inizio di cavalcata trionfale (a Varese post Catania/Avellino e a Brescia post Cittadella/Latina).

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L’esultanza degli ospiti, dopo il gol del vantaggio firmato dal baby Rossetti © photo LaPresse

Un pareggio sicuramente importante per come è maturato e che dà comunque un piccola continuità di risultati, fattore che mai come quest’anno in Serie B è assolutamente necessario per poter cercare di ambire ad un buon piazzamento per i playoff. Ma è normale che alla fine ci sia del rammarico (per dirla alla Ventura) per la ghiotta occasione sprecata, considerato che il Catania (altra grande delusione di campionato) era venuto al San Nicola in piena emergenza e col morale a pezzi, dettato soprattutto dall’ultimo posto in classifica, dalle pesanti assenze di Maniero e Calaiò su tutti e da una striscia di risultati negativa che aveva prodotto un solo punto nelle ultime tre partite.

Non a caso Marcolin aveva preparato la partita dando un’impostazione “operaia” alla squadra ed un atteggiamento prettamente difensivista chiudendosi a riccio in difesa, facendo solo gioco di interdizione e sperare in qualche ripartenza veloce grazie all’abilità della coppia Rosina – Castro: la conferma si è avuta guardando lo schieramento ed il 5-3-2 con il quale gli etnei sono scesi in campo davanti al fischiatissimo ex Gillet (così tanti non ne aveva forse presi nemmeno Miccoli), con l’ altro ex  Sciaudone (lui invece applaudito dalla curva) terzino destro (!) a uomo su Boateng… e poco ci è mancato che il tecnico catanese riuscisse nello sgambetto e nell’impresa di portare via l’intera posta per merito del classe ‘96 della primavera Rossetti, bravo a beffare Guarna a sette minuti dal 90° su splendida verticalizzazione di Rosina.

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Rossetti beffa Guarna al minuto 83

Per fortuna, dopo la doppietta dell’andata, a rovinare i piani dei siciliani e a raddrizzare una partita che si era messa male, ci ha pensato ancora una volta la zanzara De Luca (con la collaborazione di Sciaudone…), con quella che ormai sta diventando la specialità della casa, ossia siglare il gol del pareggio subentrando dalla panchina, meglio se all’ultimo minuto: era infatti già accaduto durante il girone di andata con le abruzzesi Lanciano e Pescara e proprio con i biancazzurri al San Nicola, arrivò il gol del pari ad un minuto dal 90°.

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De Luca con una finta manda al bar Sciaudone e si prepara al destro vincente © photo Giuseppe Corcelli

 

La gara con i catanesi, ha confermato però ancora una volta, come la squadra di Nicola vada in grossa difficoltà quando si trova costretta a dover far la partita, soprattutto con squadre che si difendono in 7-8 dietro la linea della palla. Nonostante un Donati in una splendida condizione fisica e mentale (l’assist per De Luca ma non solo… la fascia sul braccio forse gli sta facendo vivere una seconda giovinezza), si soffre troppo nella costruzione del gioco, lenta e prevedibile e che non può affidarsi solo sulle saltuarie invenzioni di Galano e Boateng, che se non in serata come con i siciliani, finiscono per essere dannosi e sterili per la manovra. In più il lancio lungo per Ebagua non può essere l’unica alternativa. Servirebbe in questi casi ulteriore qualità a centrocampo, che potrebbe arrivare solo con l’utilizzo di Romizi o Minala, tenuti in questo caso inspiegabilmente in panchina per tutta la gara. Soprattutto nel secondo tempo è sembrato di rivivere le serate horror delle partite con Vicenza, Ternana e Pescara: a volte per portare a casa questo tipo di partite, basterebbe un pizzico di cinismo, un classico delle grandi squadre. Ma evidentemente, non lo siamo ancora.

Per come si erano messe le cose, pareggiare alla fine una partita così strana è comunque un segnale positivo e fa ben sperare per il futuro prossimo, anche se, calendario alla mano, paradossalmente potrebbero essere più “facili” le trasferte di Avellino e Pescara piuttosto che le due interne con Varese e Pro Vercelli. Ma è meglio pensare partita dopo partita.

Dopo otto gare, il confronto girone d’andata/ritorno parla di perfetta parità con 12 punti. Al giro di boa si arrivò con altri 13 in 13 partite… stavolta ne serviranno almeno il doppio per sperare in qualcosa che tutti noi vogliamo e MERITIAMO.

N.I.

 

 

 

 

Altra vittoria col 4-3-3. Il Boa colpisce e soffoca i canarini. Modena – Bari 0-1

Quarta vittoria esterna stagionale dopo oltre due mesi dall’ultima affermazione lontano dal San Nicola. Bissato il successo con il Lanciano e nuovamente senza subire reti. Non poteva iniziare nel modo migliore la miniserie di tre partite in sette giorni che vedrà i biancorossi impegnati in casa martedì con il Catania (ultimo!) degli attesissimi ex Gillet e Sciaudone e il lanciatissimo Avellino di Rastelli.

Ma non è ancora il tempo di esaltarsi o entusiasmarsi.  Vero, la classifica comincia ad assumere un aspetto più interessante e dopo un lungo inseguimento finalmente si riesce a leggere “Bari” nella parte sinistra della classifica. Ma è prematuro affermare di aver dato una svolta definitiva al senso di questo campionato. Anche perché due successi consecutivi si erano già registrati sia con Mangia (Catania/Avellino) sia con lo stesso Nicola prima di Natale (Cittadella/Latina) e rappresentano paradossalmente una sorta di tabù negativo da sfatare: mai una vittoria nelle quattro partite successive alle “doppiette”, con un solo punto per l’ex ct dell Under 21 (pareggio interno col Pescara) e due per l’attuale tecnico biancorosso (le X con Entella e Perugia).

Per questo ed altri motivi è importante uscire indenni e con più punti possibili dalla doppia sfida di questo “caldissimo” inizio marzo, prima di parlare di effettiva continuità di risultati raggiunta e soprattutto per capire quale sarà il vero ruolo del Bari in questo campionato.

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La gioia dei biancorossi a fine partita © photo Giuseppe Corcelli

Non tutti credono alle coincidenze, ma i dati parlano chiaro: con l’abbandono della difesa a tre ed il ritorno all’amato 4-3-3, son arrivati due successi con 0 gol al passivo. Sarebbe riduttivo pensare che sia bastato il fatto di esser tornati al vecchio modulo per giustificare questa momentanea solidità difensiva e questi risultati positivi. Ma è evidente come il passaggio della difesa a 4, giovi all’intera squadra.

Per quanto riguarda la difesa, il reintegro di Contini e il ritorno di Guarna tra i pali hanno dato la giusta tranquillità ed esperienza all’intero reparto; gli esterni Sabelli e Calderoni sono molto più a loro agio e si vede; infine nessun componente gioca fuori ruolo (Salviato e Filippini per quanto positivi in alcune apparizioni, non avevano mai giocato in carriera come centrali di una difesa a tre).

Si è dovuto quindi ricredere mister Nicola, che era convinto di non poter applicare la difesa a 4 per mancanza di giocatori adatti… in realtà li ha sempre avuti. Meglio tardi che mai. La prossima gara col Catania sarà importantissima per vedere se anche le alternative agli squalificati Contini e Rinaudo saranno all’altezza della situazione. Fortunatamente non ci saranno i due capocannonieri del campionato Maniero e Calaiò…

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Nicola ed il suo staff esultano a fine gara © photo Giuseppe Corcelli

Al “Braglia”  di Modena sono scesi in campo gli stessi ragazzi che avevano sconfitto senza rischiare il Lanciano, con la sola differenza di Romizi al posto dello squalificato Schiattarella. D’altronde, squadra che vince non si cambia. Alla fine, la vittoria è striminzita solo nel risultato finale, ma per quanto visto in campo, poteva essere molto più netta se Galano e Boateng fossero stati più cattivi e precisi a tu per tu col portiere Pinsoglio. Per fortuna l’espulsione di Nizzetto a metà secondo tempo ha reso ancora più sterile un Modena già di per sè mai pericoloso e scacciato via brutti pensieri, considerato che il minimo vantaggio è sempre un risultato rischioso da difendere e la beffa è sempre dietro l’angolo. Chiedere al Catania ad esempio, sconfitto a Pescara in 11 contro 10…

Non era facile portare via tre punti dall’Emilia, soprattutto da un punto di vista “scaramantico”. Si sa che il Bari è storicamente una squadra che risolve le crisi altrui ed i “canarini” di Novellino, prima di sabato, erano ancora a secco di vittorie nel girone di ritorno, venivano da due sconfitte consecutive con Perugia e Spezia ed inoltre in casa si erano sempre ben comportati, perdendo soltanto una volta… anche per questo motivo il successo acquista maggior valore.

Prestazione convincente, compatta, ordinata e risultato mai in discussione. Le note positive non arrivano solo dalla difesa: Bellomo migliora gara dopo gara (assist decisivo), Boateng (al primo gol tra i professionisti in Italia) si conferma autentica e piacevole scoperta e adesso per De Luca non sarà così facile riprendersi il posto. Galano, infine, sta tornando quello devastante della scorsa stagione.

Le solite certezze son rappresentate al solito da Romizi (giocatore straordinario e l’unico davvero intoccabile di questa rosa) e dagli immensi tifosi biancorossi, che con il loro incessante sostegno per 90 minuti (compreso quello di chi vi scrive) hanno trasformato il Braglia nel San Nicola.

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Boateng brucia Gozzi e firma il suo primo gol in Italia

I primi due indizi, Lanciano e Modena, sono stati raccolti. Manca il terzo per provare definitivamente che questa squadra possa concretamente lottare per un posto nei playoff. Martedi l’esame col Catania in crisi… Occasione ghiotta e che va superata a pieni voti.

N.I.

 

 

 

Perugia – Bari 1-1. Tabellino e pagelle

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PERUGIA: Provedel; Crescenzi, Goldaniga, Giacomazzi, Vinicius (76′ Perea); Taddei (64′ Verre), Fossati, Nicco; Parigini (60′ Lanzafame), Falcinelli, Fabinho. A disposizione: Koprivec, Rossi, Lignani, Zebli, Lo Porto, Mendez. All. A.Camplone

BARI: Donnarumma; Salviato, Camporese, Rada; Schiattarella, Donati, Minala, Defendi; Galano (71′ Rinaudo), De Luca (62′ Filippini), Ebagua. A disposizione: Guarna, Micai, Calderoni, Caputo, Boateng

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Marcatori: 12′ De Luca (B), 69′ Giacomazzi (P)

Ammoniti: Giacomazzi (P), Rada (B), Goldaniga (P), Schiattarella (B), Defendi (B), Fabinho (P)

Espulso : Rada (B) per doppia ammonizione

 

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La formazione scesa in campo al “Renato Curi”

 

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DONNARUMMA 6,5: Straordinario su Lanzafame, non può nulla sul bolide di Giacomazzi. Più convinto in qualche uscita. REATTIVO

SALVIATO 6: Svolge egregiamente il suo compitino senza strafare e senza errori, anche se è lui ad essere anticipato sul gol annullato… Ma quanto è sconcertante vederlo battere le punizioni. VIGILE

CAMPORESE 6,5: Ingaggia un bel duello con Falcinelli, uscendone spesso vincitore. Respinge gli assalti ora di testa, ora immolandosi su conclusioni da fuori. Pericoloso in attacco sui calci d’angolo. SEMPRE SUL PEZZO

RADA 5: E’stato preso per portare un po’ di esperienza in difesa dall’alto dei suoi 32 anni e delle sue presenze europee: giustamente, da ammonito, decide di stoppare con la mano una palla a centrocampo, facendosi cacciare e rovinando una partita discreta sino a quel momento. SCIAGURATO

SCHIATTARELLA 6,5: Esterno nel centrocampo a 4, ma dà l’impressione di essere più terzino per quanto si sacrifica ad aiutare in difesa, soprattutto quando la squadra resta in 10. Tecnicamente non si discute e va via sempre in dribbling quando parte palla al piede. SGUSCIANTE

DONATI 6: Più lento di Romizi, non lo fa rimpiangere dirigendo il centrocampo con intelligenza ed esperienza, non disdegnando mai sventagliate e aperture precise quando possibile. Cala come sempre nella ripresa. RIFERIMENTO

MINALA 6,5: Primo tempo di altissimo livello. Domina a centrocampo, sbeffeggiando quando può gli avversari che non possono fare altro che metterlo giù. Impressiona per la personalità che mette in campo. Nel secondo tempo aiuta in copertura e si vede meno in avanti. TALENTO

DEFENDI 5,5: Ritrova la sua fascia da capitano, ma non basta a farlo tornare quello dell’anno scorso. Sbaglia ancora troppi appoggi facili e dà pochissimo aiuto a De Luca in fase offensiva. SMARRITO

GALANO 5,5: Da avere le valigie in mano, si ritrova addirittura titolare. Il foggiano si impegna e prova a creare qualche pericolo, ma paga sempre la troppa sufficienza. Ha l’occasione buona per raddoppiare, sprecandola con un tiro centrale. INVOLUTO

DE LUCA 6,5: Torna titolare e ripaga la fiducia di Nicola con un gran gol a termine di un taglio centrale da vero attaccante. Semina il panico sulla sinistra facendo soffrire non poco un cliente ostico come Crescenzi. Lascia il campo a causa dell’espulsione di Rada. SPIETATO

EBAGUA 6,5: Si vede che non è al 100% della forma, eppure lotta per tutti e 90′ minuti, facendo a sportellate per far salire la squadra e conquistare punizioni. Ammirabile nella ripresa quando si ritrova solo contro tutta la difesa perugina. L’assist per De Luca è un gioiello “alla Iniesta”. INDOMITO

FILIPPINI 6: Non aveva mai fatto male quando impiegato in difesa, eppure Nicola gli preferisce l’ultimo arrivato Rada. Entra in campo per risistemare la difesa e la squadra rimasta in 10, facendosi trovare pronto. DETERMINATO

RINAUDO 6: Mandato in campo solo a rinfoltire il bunker difensivo per resistere agli assalti perugini e difendere il punto da portare a casa. SOLIDO

 

Andamento lento. Un punto prezioso, ma per quale obiettivo? Perugia – Bari 1-1

Come è strano il calcio. Da quando siede sulla panchina biancorossa, il tecnico Nicola non aveva mai pareggiato in sette partite. L’anno nuovo e l’inizio del girone di ritorno, registrano invece l’inversione (lenta) di rotta, con i suoi primi personali due pareggi consecutivi: all’immeritata X casalinga di sette giorni fa con l’Entella, ecco arrivare l’importante quanto giusto punticino strappato via dal “Curi” di Perugia.

Di sicuro, c’è del rammarico per non esser riusciti a portare a casa l’intero bottino con un pizzico di cinismo e fortuna in più visto anche il vantaggio iniziale. Ma considerato il momento di “passaggio” dettato dal viavai di mercato, il gol ingiustamente annullato ai padroni di casa e l’inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo, bisogna accontentarsi e cercare di pensare positivamente sul prosieguo della stagione.

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La solita riunione di fine gara. Servirà a fare gruppo? © photo Lapresse

La classifica si muove e la si “scala” seppur a passo d’uomo. Il paradiso dei playoff è lontano solo 4 punti, mentre l’inferno dei playout dista addirittura tre lunghezze: la squadra si trova quindi esattamente nel limbo ed è dunque di fondamentale importanza il prossimo mese per capire di per cosa si dovrà lottare, considerate le tre gare al “San Nicola” su quattro.

Vincere a tutti costi il più possibile, a cominciare dall’anticipo di venerdì sera con il Frosinone, soprattutto per dare un senso a questi due pareggi di inizio di ritorno. Questione anche scaramantica, perché nel girone di andata ai due pareggi consecutivi (Lanciano e Modena) arrivarono altrettante vittorie con Catania e Avellino. Chissà che la cosa non si ripeta.

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La festa dopo il vantaggio di De Luca su assist al “bacio perugino” di Ebagua © photo Lapresse

I numeri non sono dalla parte del tecnico Nicola. 11 punti in 9 partite sono una miseria. La svolta auguratasi e voluta da tutti, soprattutto a livello di risultati, non è arrivata.  Ma ci sta, perchè prendere una squadra in corsa, da subentrante non è mai facile per un allenatore soprattutto quando si prende in mano un gruppo (non creato da te) allo sbando.

Il gioco purtroppo ancora latita, ma qualcosa di positivo si intravede. Sicuramente sotto l’aspetto mentale, la squadra non appare più smarrita e comincia a crescere anche in personalità, lottando e sapendo soffrire nella gestione del risultato anche nei momenti di difficoltà. Il pareggio di Perugia in inferiorità numerica ne è la dimostrazione: in altre occasioni (vedi Brescia) il rischio di rovinare tutto e tornare a casa a mani vuote era prassi assai diffusa.

Inoltre, alcuni giocatori stanno acquisendo più sicurezza nei propri mezzi (Camporese e Filippini ad esempio) e se associati alla crescita di Minala e De Luca, alla saggezza tattica di Schiattarella ed Ebagua, ecco arrivare i piccoli miglioramenti negli automatismi della squadra. Ma è evidente che non ci si può accontentare e il lavoro da fare è ancora tantissimo.

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La zanzara De Luca festeggia il suo 5o centro stagionale © photo Lapresse

Infatti ci sono ancora diversi limiti tecnici e mentali che continuano a presentarsi che pregiudicano i risultati e non agevolano il processo di crescita emotiva della squadra. Prendendo in esame la gara del “Curi”, penso ad esempio all’espulsione del nuovo arrivato Rada (e meno male che doveva portare esperienza… guarda caso stesso numero di maglia e città di nascita del dannoso Stoian finito a Crotone…) o dell’errore sotto porta che sarebbe potuto valere lo 0-2 da parte di un Galano apparso non così voglioso di ripagare la fiducia datagli da Nicola con la maglia da titolare. Da segnalare anche la prima panchina stagionale di Caputo: chissà che non gli faccia bene.

Prendiamoci sto punto e andiamo avanti, sperando arrivi qualche bella notizia in quest’ultima settimana di calcio mercato, perché è evidente che manca ancora qualcosa a questa rosa. Possibilmente gente pronta e che conosce il campionato di serie B…

Per concludere, un’ultima riflessione, prettamente personale: ma tra tanti giocatori (l’eterno Taddei, gli ex Crescenzi, Fossati e Lanzafame, il bomber Falcinelli), doveva pareggiare proprio lui?

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Dopo Vucinic, Miccoli, Tiribocchi e Bojinov… mancava solo lui a punirci … © photo Lapresse

N.I.

 

 

 

Bari – Virtus Entella 0-0. Tabellino e pagelle.

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BARI: Donnarumma; Salviato, Camporese, Filippini; Sabelli, Schiattarella, Romizi (46′ Donati), Defendi, Calderoni (65′ Galano); Ebagua, Caputo (77’st De Luca). A disposizione: Guarna, Ligi, Sciaudone, Gomelt, Boateng, Rozzi. All. D.Nicola.

VIRTUS ENTELLA: Paroni; Belli, Cesar, Russo, Iacoponi; Volpe, Botta, Battocchio; Sansovini (65′ Costa Ferreira), Mazzarani, Lanini (84′ Di Tacchio). A disposizione: Ayoub, Latour, Gerli, Keita, Lewandowski. All. R.Prina.

Arbitro: La Penna di Roma

Ammoniti: Romizi (B), Cesar (VE), Russo (VE)

 

La formazione della prima di ritorno

 

 

Pagelle

DONNARUMMA 6: Altro pomeriggio di assoluta tranquillità e ordinaria amministrazione. La pecca di giornata è l’estrema lentezza nei rinvii di inizio azione. INOCCUPATO

SALVIATO 6: Ormai è evidente la sua affidabilità quando gioca nel terzetto di difesa. Qualche piccola sbavatura ma regala le sue solite perle anche oggi: tiro da centrocampo e punizioni, con rincorsa, alla CR7.  SORNIONE

CAMPORESE 6: Mezzo voto in meno per l’opportunità concessa a campo aperto a Lanini che quasi costa lo 0-1. Respinge di testa tutto ciò che arriva dalle sue parti, talvolta con troppa frenesia e sufficienza. DETERMINATO

FILIPPINI 6,5: Attento e concentrato per tutta la partita. Non sfigura in marcatura su Sansovini e si fa apprezzare in fase di disimpegno. Il ragazzo conferma di saperci fare anche in una difesa a 3. SICUREZZA

SABELLI 6: Difficile vedere un Sabelli continuo e concreto per tutti e 90 i minuti. Come al solito inizia come una furia per poi spegnersi e finire in confusione nella ripresa, con troppi falli inutili ed ingenui. PASTICCIONE

SCHIATTARELLA 6,5: Esordio positivo per lui. Pressa, corre, grida e incita i compagni pur essendo l’ultimo arrivato. Cresce col passare del tempo ed infatti è molto più pericoloso nella ripresa quando passa sulla fascia. CARISMATICO

ROMIZI 6: All’intervallo resta negli spogliatoi e non si sa il motivo. Tra i migliori come sempre, manda in porta Defendi con una gran verticalizzazione ma si becca un’ evitabile ammonizione che gli farà saltare Perugia. RAGIONIERE

DEFENDI 5,5: E’ vero che non riesce mai a giocare due partite consecutive nello stesso ruolo, ma anche stavolta sembra più quello del Bari di Torrente che quello dello scorso anno. Tanti, troppi passaggi sbagliati e poche idee. Spreca una buona occasione anche se da posizione defilata. SMARRITO

CALDERONI 5: In leggero sovrappeso e dopo mesi di inattività non ci si poteva aspettare di più. Primo tempo anonimo, qualcosina di più nella ripresa. Ci vorrà del tempo prima di ritrovare la forma migliore. INCONSISTENTE

CAPUTO 5: Prova a duettare con Ebagua con scarsi risultati. Fallisce un’altra comoda palla gol e si procura forse un rigore che però non gli vien concesso. Torna ad essere sostituito dopo un intero girone. Esce lui ed arrivano 4 occasioni da gol. Solo un caso? EVANESCENTE

EBAGUA 6,5: Era da un bel po’ che non si vedeva un armadio simile in attacco. Voglioso di far bene davanti ai nuovi tifosi, lotta su ogni pallone, spizzando di testa e arpionando col mancino tutti i palloni che gli arrivano. Con l’uscita di Caputo, guadagna metri e sfiora il gol tre volte… IMPONENTE

DONATI 6: Ci mette un po’ ad entrare in partita. Qualche passaggio errato, ma smista bene il gioco, anche se ovviamente è meno dinamico di Romizi. Un suo colpo di testa su angolo nel recupero quasi regala i 3 punti. SENATORE

GALANO 6: Ultima in casa con la maglia biancorossa probabilmente. Entra però in campo con l’atteggiamento giusto e porta un pò di vivacità in fase offensiva, impegnando severamente il portiere con un tiro da fuori area. PROFESSIONISTA

DE LUCA 6: Poco più di un quarto d’ora per lui e nonostante il poco tempo, riesca a rendersi pericoloso con alcuni spunti personali, leggasi assist per conclusione al volo di Ebagua. Andava inserito prima. SGUSCIANTE

 

 

Falsa ripartenza. La squadra non s’è desta: dov’è la vittoria? Bari – Virtus Entella 0-0

Niente da fare. Iniziare il nuovo anno con una vittoria non è più cosa per i tifosi baresi. Per il quarto anno consecutivo, i biancorossi non riescono a portare a casa i 3 punti nella “prima” dopo la sosta invernale: l’ultima gioia (e che gioia) fu firmata da Okaka nel vittorioso derby di Lecce, poi ecco i deludenti pareggi con Gubbio e Cittadella prima del ko casalingo dello scorso anno con la Reggina, uno dei momenti più bui della passata stagione.

Anno nuovo, solito e vecchio Bari dunque. Mandata in archivio la disastrosa prima parte di stagione, con dieci sconfitte e cambio della guida tecnica, a quanto pare non sono bastati a dare la scossa l’arrivo di nuovi validi elementi in questo inizio sessione del mercato invernale e i quasi venti giorni avuti a disposizione per riorganizzare le idee. Per ambire a posizioni più importanti di classifica e cercare di raggiungere l’obiettivo minimo stagionale sbandierato sin da subito, si deve puntare ad un girone di ritorno ricco di vittorie e punti. Un po’ come fatto l’anno scorso. Impresa mica facile considerati i noti limiti strutturali e mentali della squadra (molti sono già con la testa altrove…)

Il 2014 é stato salutato nel peggiore dei modi con il pesante tonfo casalingo rimediato dallo Spezia. Il 2015 si apre ancora al “San Nicola” e sempre con una ligure: la modesta Virtus Entella seppur in serie positiva da sette giornate, è la giusta avversaria per ripartire e dare inizio alla lunga scalata della classifica.

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“Caputo pagliaccio” si sente spesso dagli spalti. Sarà per questo motivo? © photo Giuseppe Corcelli

L’ideale sarebbe confermare almeno le stesse vittorie dell’andata ma purtroppo, dopo la prima giornata si deve già registrare un ritardo di due punti: con gli “argentini” della Liguria, arriva solo uno scialbo pareggio senza reti, merito soprattutto delle ottime parate del portiere ospite e della solita indecisione arbitrale a sfavore. Un film già visto quindi.

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Le proteste di Caputo dopo la mancata concessione del rigore © photo LaPresse

Rispetto all’ultima uscita, Mister Nicola stravolge la formazione titolare cambiando ben cinque elementi: Minala è squalificato, Stevanovic è andato via, Contini non convocato per scelta tecnica (ma probabilmente c’è dell’altro dietro a questa esclusione) mentre De Luca e Donati si accomodano in panchina. Le novità più importanti sono rappresentate dagli ultimi arrivati Ebagua e Schiattarella gettati subito nella mischia e dal ritorno in campo dopo quasi tre mesi di Calderoni. Per il terzetto di difesa invece, viene riproposto il pacchetto che tanto fece bene con il Latina, con Salviato e Filippini schierati ai lati di Camporese.

Il primo tempo del Bari è deludente, nulla di cosi diverso rispetto alle recenti esibizioni, indice del valore attuale di questa squadra che al momento non è ancora in grado di impostare la partita da grande squadra. Le uniche fiammate sono dettate più che altro dall’entusiasmo dei tifosi che accompagna le sportellate e le sponde di Ebagua e la grinta ed il carisma di Schiattarella.

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Gli è mancato solo il gol. Molto positivo l’esordio di Giulione Ebagua. © photo Giuseppe Corcelli

La manovra non è ancora rapida, pochi i cambi di ritmo e le iniziative offensive non sono del tutto efficaci, come dimostrano infatti le zero conclusioni verso lo specchio della porta. Caputo (in precario equilibrio) e Defendi (da posizione defilata) sprecano le uniche due occasioni nitide del primo tempo. La difesa tiene a bada senza affanni le iniziative ospiti, ma rischia di rientrare in svantaggio all’intervallo a causa di due indecisioni di Camporese, bruciato da Lanini prima e anticipato da Battocchio poi.

La ripresa inizia sulla stessa onda della prima frazione. L’Entella sembra accontentarsi del punto e lascia piena iniziativa alla squadra barese, ma che per i primi venti minuti continua a non creare seri pericoli alla porta difesa da Paroni. La svolta arriva grazie all’ingresso in campo di Galano e De Luca, non solo perché innalzano il livello della qualità offensiva rispetto a Calderoni e Caputo, ma a giovarne sono soprattutto Ebagua e Schiattarella, dirottati nei ruoli forse più adatti alle loro caratteristiche ossia rispettivamente terminale d’attacco ed esterno di centrocampo.

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Le indicazioni di Mister Nicola al suo pupillo Schiattarella © photo Giuseppe Corcelli

L’ultimo quarto d’ora è infatti un assedio verso la porta ospite. Si contano almeno cinque occasioni nitide da rete che non si concretizzano un po’ per sfortuna (i colpi di testa su calcio d’angolo di Ebagua e Donati nel recupero escono fuori di pochissimo) un po’ per la giornata di grazia del portiere ospite Paroni, miracoloso due volte sul nigeriano ex Spezia.

Primo 0-0 stagionale e primo pareggio per mister Nicola. Peccato, la vittoria sarebbe stata il giusto regalo per festaggiare nel migliore dei modi il 107esimo compleanno biancorosso. Un punto che davvero serve a poco e lascia tanto amaro in bocca. Il mercato è ancora aperto e arriveranno nuovi innesti. Speriamo solo che non ci voglia troppo tempo per farli inserire, altrimenti la A la resterà solo una vocale della parola Bari.

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Applausi comunque meritati a fine gara per i ragazzi © photo Giuseppe Corcelli

 

 

È andata come è andata. Curiosità, numeri e statistiche della prima metà di campionato.

PRESENZE

La rosa della Fc Bari 1908 è ufficialmente composta da 26 elementi. Sono scesi in campo almeno una volta in 22. Gli unici a non aver fatto alcuna presenza sono i portieri Guarna e Micai, il difensore Sall ed il giovane centrocampista offensivo Partipilo. Il solo ad aver disputato tutte e 21 le partite è ovviamente Donnarumma. A due lunghezze seguono Caputo, De Luca, Sciaudone e Romizi. Come si evince dal grafico, gli unici ad aver fatto tutte le proprie presenze da titolari sono Donnarumma, Caputo, Defendi e Sabelli. Opposto invece il caso di Rozzi che ha raccolto 10 presenze ma tutte subentrando dalla panchina. Da segnalare anche le presenze di Filippini e Gomelt, raccolte dai due tutte sotto la gestione di mister Nicola.

Presenze

Grafico relativo alla presenze

 SOSTITUZIONI

Per quanto riguarda le sostituzioni, è Romizi il giocatore più sostituito dell’intera rosa con ben 8 uscite dal campo anticipate, mentre come scritto poco sopra il record dei subentri spetta a Rozzi con i suoi 10 ingressi in campo. I soli a non essere mai stati sostituiti (Donnarumma escluso) quando impiegati, sono Contini, Gomelt (nella sua unica da titolare ha giocato tutti e 90 i minuti), Minala e ovviamente Rozzi. Curioso il caso di Stoian: il rumeno non ha mai giocato una partita intera nelle sue 8 presenze, in quanto 3 volte è stato sostituito e 5 è subentrato.

sostituzioni

GOL SUBITI: 29 (13 nel primo tempo e 16 nel secondo tempo) 

GOL FATTI: 21 (8 nel primo tempo e 13 nel secondo tempo)

Sono 9 i marcatori stagionali ad aver segnato almeno una rete in questo campionato. Il capocannoniere è capitan Ciccio Caputo con 7 gol, seguito dalla “zanzara” De Luca a quota 4 (di cui 3 di testa); sono 2 i gol su calcio di rigore, NESSUNO su calcio di punizione diretto e solo 3 da palla inattiva (calci d’angolo o di punizione), ossia quelli di testa di Sciaudone (con il Livorno), De Luca (con il Pescara) e Minala (con il Cittadella).

gol

Grafico relativo alle marcature

 ASSIST

Due terzi (14) sul totale delle reti sono arrivate grazie a passaggi vincenti. Comandano Sciaudone e Stevanovic a quota 4, seguiti dal terzetto Camporese, Calderoni e De Luca fermi a 2 (nel caso di De Luca, è conteggiato anche quello a Minala contro il Latina nonostante la decisiva deviazione finale del portiere)

assist

Grafico degli assist

RISULTATI 

Totale vittorie: 7 

Dei sette successi raccolti, 4 sono arrivati al San Nicola (due con Mangia e due con Nicola) e 3 in trasferta. In quattro occasioni la porta è rimasta inviolata. La serie più lunga di successi consecutivi è di massimo 2 gare, cosa accaduta due volte (Catania/Avellino e Cittadella/Latina). Il dettaglio nel seguente grafico

vittorie

Grafico che riassume le vittorie in campionato

Totale pareggi: 4

Sono solo 4 i pareggi raccolti dai biancorossi equamente divisi tra quelli in casa e trasferta. Sono arrivati con Devis Mangia alla guida e sono terminati curiosamente tutti per 1-1. Perfetta suddivisione relativamente alla modalità del raggiungimento del pareggio: in due casi (Frosinone e Modena) sono stati i biancorossi a passare in vantaggio, mentre De Luca ha tolto le castagne dal fuoco nelle restanti due gare con le abruzzesi Lanciano e Pescara.

pareggi

Grafico sulle partite pareggiate

Sconfitte: 10

Quasi il 50% delle partite del girone di andata hanno visto il Bari uscire sconfitto. In 8 occasioni su 10 non è nemmeno riuscito a segnare un gol agli avversari: la differenza tra gol fatti e subiti nelle gare perse vede un -18 con solo due reti fatte (entrambe in trasferta con Varese e Brescia). Quattro i k.o. al “San Nicola” con nessun gol all’attivo. In tre casi è arrivata una sconfitta per 3-0. La serie più lunga di ko consecutivi è di 3 gare (Pro Vercelli, Ternana e Crotone)

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Grafico analitico delle sconfitte

CLASSIFICA AL 90′: 25 PUNTI

CLASSIFICA AL 45′: 22 PUNTI

In ben occasioni la squadra è andata all’intervallo sul punteggio di 0-0 (due con Mangia e quattro con Nicola), pareggio mai mantenuto al risultato finale dove son maturate 3 vittorie (Entella, Cittadella e Latina) e 3 sconfitte (Vicenza, Carpi e Spezia). In totale, sulle 21 gare, 12 volte è stato confermato il risultato del 45′.

risultati

CALENDARIO

Tra anticipi, posticipi e turni infrasettimanali il Bari è sceso in campo in quasi tutti i giorni della settimana. Mancano all’appello il giovedì ed il venerdì, ma in quest’ultimo caso ancora per poco, considerato che la partita con il Frosinone valevole per la 3a giornata di ritorno si giocherà in anticipo proprio di venerdì 30 gennaio.  Da segnalare anche il fatto che i biancorossi dalla 4a  alla 17a giornata non sono mai scesi in campo due volte di fila nello stesso giorno o orario. In totale, quasi la metà (10) delle partite si è giocata di sabato, mentre di domenica si è addirittura giocato in 4 orari differenti.

calendario

Grafico relativo alle gare del calendario

ARBITRI

Sono 16 i direttori di gara che hanno arbitrato le gare del Bari in questo girone d’andata. In cinque hanno fatto la “doppietta”: biancorossi sfortunati con Mariani (2 ko con Bologna e Spezia, entrambe di domenica alle 12.30) e Pasqua (2 sconfitte con Perugia e Brescia). Il portafortuna è Candussio (2 vittorie con Catania e Latina), mentre “pareggio” con Baracani (vittoria con Entella e ko con  Crotone) e Minelli (successo con Livorno e sconfitta con Carpi).

arbitri

Grafico presenze arbitri

RIGORI

9 i rigori totali, 2 a favore e 7 contro. In tutti i casi, la percentuale di realizzazione è del 100%: Caputo infallibile contro Avellino e Trapani, mentre Donnarumma non è riuscito a respingere nessun tiro dagli undici metri. Sciaudone protagonista nel bene e nel male: è lui ad essersi procurato entrambi i calci di rigore a favore, ma ne ha anche causati 3 (il primo col Catania, col Trapani e l’ultimo con lo Spezia)

rigori

Grafico riepilogativo dei rigori

CARTELLINI: AMMONIZIONI ED ESPULSIONI

Dei 22 della rosa impiegati, TUTTI hanno ricevuto un’ammonizione ad eccezione di Gomelt, per un totale di 69. Il leader anche qui è Sciaudone con ben 9 cartellini gialli, seguito a due lunghezze da Romizi e Sabelli, il quale ha a carico anche due espulsioni (3 se si considera quella in Coppa Italia col Savona). Alla ripresa del campionato saranno 6 i diffidati: Romizi, De Luca, Caputo, Stoian, Contini e Calderoni. 5 le espulsioni totali, suddivise in 3 per doppia ammonizione (Defendi col Perugia, Sabelli col Carpi e Minala con lo Spezia) e 2 dirette (Caputo col Perugia e Sabelli col Varese).

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Grafico delle ammonizioni/espulsioni

Bari – Spezia 0-3. Tabellino e pagelle

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BARI: Donnarumma; Camporese (83′ Rozzi), Donati, Contini; Sabelli, Minala, Romizi (71′ Galano), Defendi; Stevanovic (46′ Sciaudone), Caputo, De Luca. A disposizione: Guarna, Salviato, Ligi, Calderoni, Gomelt, Stoian. All. D.Nicola

SPEZIA:  Chichizola; Valentini, Ceccarelli, Piccolo; De Col, Sammarco, Canadjija, Bakic (62′ Acampora), Milos; Catellani (83′ Cisotti), Giannetti (67′ Situm).
In panchina: Nocchi, Ceccaroni, Bastoni, Schiattarella, Ardemagni, Umar Sadiq. All. N.Bjelica

Arbitro: Mariani di Aprilia

Marcatori: 56′ Bakic (S), 83′ Catellani rig. (S), Minala (B), 92′ Canadjija (S)

Ammoniti: Minala (B), Ceccarelli (S), Bakic (S), Valentini (S), Sciaudone (B)

Espulsi: Minala (B) e Ceccarelli (S) entrambi per doppia ammonizione

 

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L’ultima formazione del 2014

Pagelle

DONNARUMMA SV: Come spesso accade, a fine gara si ricordano più i palloni recuperati in fondo al sacco che parate fatte. INOPEROSO

CAMPORESE 6: Giannetti lo fa ammattire, ma alla fine è il meno colpevole lì dietro in occasione delle tre reti subite. SOFFERENTE

DONATI 5,5: Primo tempo sontuoso con tanti anticipi e colpi di testa a respingere. Nella ripresa prova ad alzare il suo raggio di azione ma è fuori posizione perdendosi Bakic in occasione del decisivo 0-1. SVAGATO

CONTINI 5,5: Torna dopo le tre giornate di squalifica. Anche lui rovina una buona partita con un secondo tempo troppo distratto: Catellani gli va via sfiorando il gol, mentre nel recupero viene deriso e messo in mezzo al gioco da Cisotti e Canadjija. ARRUGGINITO

SABELLI 6,5: Inizio timido, frenato da Stevanovic al quale lascia più iniziativa in fase offensiva. Uscito il serbo, si scatena nel secondo tempo correndo su e giù per la fascia creando il panico e occasioni pericolose. FURIA

ROMIZI 6,5: Impegno e generosità, tenacia e volontà. Anche oggi tra i migliori. Sempre presente nel vivo del gioco. Ah, se tutti giocassero come lui… SUPERIORE

MINALA 5: Dopo oggi, non ci sono più dubbi sulla sua reale età. L’ingenuità così clamorosa che gli costa l’espulsione può farla solo un diciottenne. Peccato perché rovina la sua buona partita e di conseguenza quella della squadra. POLLO

DEFENDI 5,5: Bruciato da De Col sul cross per lo 0-1. Un tiro pericoloso deviato in angolo e stop. Poco apporto in fase d’attacco e spesso poco lucido in difesa. L’assenza della fascia sul braccio sembra averlo indebolito mentalmente e tecnicamente. CONDIZIONATO

STEVANOVIC 5,5: Ritrova il campo dopo tante giornate, addirittura da titolare. Il primo tempo che disputa non è malvagio. Dà l’impressione di poter incidere in ogni momento ma non riesce mai effettivamente ad affondare la giocata decisiva.  INSIPIDO

DE LUCA 7: Il migliore in campo. Conferma gli ottimi livelli mostrati nella gara col Latina di 7 giorni fa. Una spina nel fianco nella difesa degli ospiti, serve tre palle d’oro al suo compagno d’attacco che però non è più Denis ma Caputo… SGUSCIANTE

CAPUTO 4: Viene da Altamura e molti presenti sugli spalti si chiedono come mai non sia in un panificio anzichè essere il capitano e “bomber” di una squadra ambiziosa. Sbaglia due gol fatti. La chicca? Un efficace velo che regala palla agli ospiti. Fa impressione leggere che è a soli 2 gol da un certo Igor Protti… INDIFENDIBILE.

SCIAUDONE 4,5: Inizia giustamente in panchina per le recenti prestazioni deludenti. Entra in campo per sopperire all’espulsione di Minala e riesce a sbagliare tutto, causando stupidamente anche il rigore dello 0-2 che chiude il match. DANNOSO

GALANO 6: Entra forse troppo tardi. Calcia da fermo un missile che poteva valere il pareggio, ma viene fermato dalla traversa. SFORTUNATO

ROZZI SV

Niente botti di fine anno. Mezzo campionato è già in archivio. Bari – Spezia 0-3

Anche quest’anno, per l’ultima uscita casalinga del girone d’andata, è di nuovo lo Spezia a farci visita durante le feste natalizie. Lo scorso pranzo di Santo Stefano non fu dei migliori visto che la passata stagione, i liguri guidati dall’amato Devis Mangia vinsero 2-1 davanti a pochi e coraggiosi tifosi, infreddoliti dal vento gelido e dalla pioggia scesa copiosa per tutta la gara. Questa volta ad andare di traverso è il pranzo domenicale, cosa tra l’altro già accaduta un mese fa nella sconfitta di Bologna. Non c’è più l’ex ct dell Under 21 né sulla panchina barese né tantomeno su quella spezzina, ma purtroppo il risultato finale non cambia e vede i biancorossi perdere in malo modo per la terza volta in questa stagione: altro 0-3 che segue quelli di Vercelli e Crotone. Ma stavolta tra le mura amiche e un tonfo così pesante non accadeva in serie B, dalla sconfitta col Sassuolo di sei anni fa.  Il 2014 non poteva finire in modo peggiore.

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La delusione dei giocatori biancorossi © photo Lapresse

Va detto però che il risultato finale è bugiardo e fin troppo rotondo nella forma e nella sostanza. Questa volta non si può rimproverare davvero nulla alla squadra, soprattutto sotto il profilo dell’impegno. Se si analizzano le occasioni di gioco, si possono contare 4-5 potenziali azioni pericolose per tempo contro le sole due totali degli ospiti sino al rigore del raddoppio. Ancora una volta, a fine partita, si contano più reti subite che parate fatte da Donnarumma. I ragazzi di Nicola gioca un buon calcio, concede poco e crea tanto, ma se alla fine perdi 0-3 vuol dire che ci sono ancora tante cose da registrare e sulle quali lavorare e che solo il mercato di gennaio può aiutare a sistemare.

La squadra è ancora troppo discontinua nei risultati e da un punto di vista numerico, si può sostenere che la scossa con Nicola non è arrivata, considerato che la media punti è rimasta praticamente la stessa di Mangia. Da quando l’ex allenatore del Livorno si è seduto sulla panchina biancorossa, non sono arrivati pareggi, dato interessante e sintomo di come manchi un certo equilibrio nel saper gestire i momenti chiave della partita e magari accontentarsi quando si deve anche di un solo punto (come a Brescia).

Se proprio bisogna trovare un aspetto positivo della parentesi “nicolaiana” sicuramente sta nel fatto di aver sistemato mentalmente una squadra spenta e allo sbando. Inoltre, anche nelle partite perse, non si sono mai subito troppo le iniziative avversarie, essendo spesso padroni del campo e  avendo quasi sempre il pallino del gioco in mano.

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Mister Nicola a testa bassa dopo l’ennesima occasione sciupata © photo Lapresse

Il ko con lo Spezia dell’ex Angelozzi, è figlio di tanti fattori: ingenuità, con l’espulsione di Minala ad un minuto dall’intervallo e il rigore che chiude la partita regalato da un pessimo Sciaudone; sfortuna, quando la palla del pareggio di Galano va a stamparsi sulla traversa; distrazione o poca attenzione, nell’azione del vantaggio dello Spezia con gli errori di Defendi prima e poi, di posizionamento da parte di Donati e Camporese; infine la solita mancanza di precisione e concretezza in zona gol e non sempre per merito del portiere avversario. Le due clamorose occasioni sprecate da Caputo gridano ancora vendetta. Si sperava che il gol di Brescia avesse potuto risvegliare l’altamurano e invece no. Son tornati i cari vecchi tempi del vecchio “Ciuccio” Caputo? Speriamo proprio di no.

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E’ tornato “Ciuccio” Caputo? Il capitano amareggiato a fine partita © photo Lapresse

 

Dieci sconfitte su ventuno partite per un totale di venticinque punti. Addirittura uno in meno dell’inizio disastrato della scorsa stagione. Le responsabilità non possono e non devono essere solamente addossate agli attaccanti e alla loro incapacità realizzativa. Ci sono tanti limiti strutturali di fondo, in primis una rosa allestita pensando solo ai nomi e non davvero sulla reale utilità al progetto tecnico.

La pesante sconfitta interna a chiudere il girone di andata è la giusta conclusione per un progetto confuso, creato su basi incerte e realizzato attraverso scelte sbagliate. Innanzitutto quella di distruggere un giocattolo perfetto: bastava veramente poco per migliorare la squadra dell’anno scorso ed invece è stato prodotto un ibrido dannoso, dettato (vogliamo sperare) quasi sicuramente dalla inesperienza… e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Il campionato (nonostante tutto, i playoff sono distanti solo 5 punti) e il mercato di gennaio, sono due ottime opportunità da dover sfruttare per dare un senso a questa stagione e rimediare agli errori estivi. Cerchiamo di non sprecarle. E se il ds preferisce andarsene in vacanza piuttosto che pensare a dove intervenire sul mercato, forse è meglio non farlo tornare.

Buon anno

Forza Bari

Sempre

 

N.I.