Andamento lento. Un punto prezioso, ma per quale obiettivo? Perugia – Bari 1-1

Come è strano il calcio. Da quando siede sulla panchina biancorossa, il tecnico Nicola non aveva mai pareggiato in sette partite. L’anno nuovo e l’inizio del girone di ritorno, registrano invece l’inversione (lenta) di rotta, con i suoi primi personali due pareggi consecutivi: all’immeritata X casalinga di sette giorni fa con l’Entella, ecco arrivare l’importante quanto giusto punticino strappato via dal “Curi” di Perugia.

Di sicuro, c’è del rammarico per non esser riusciti a portare a casa l’intero bottino con un pizzico di cinismo e fortuna in più visto anche il vantaggio iniziale. Ma considerato il momento di “passaggio” dettato dal viavai di mercato, il gol ingiustamente annullato ai padroni di casa e l’inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo, bisogna accontentarsi e cercare di pensare positivamente sul prosieguo della stagione.

image_gallery (1)

La solita riunione di fine gara. Servirà a fare gruppo? © photo Lapresse

La classifica si muove e la si “scala” seppur a passo d’uomo. Il paradiso dei playoff è lontano solo 4 punti, mentre l’inferno dei playout dista addirittura tre lunghezze: la squadra si trova quindi esattamente nel limbo ed è dunque di fondamentale importanza il prossimo mese per capire di per cosa si dovrà lottare, considerate le tre gare al “San Nicola” su quattro.

Vincere a tutti costi il più possibile, a cominciare dall’anticipo di venerdì sera con il Frosinone, soprattutto per dare un senso a questi due pareggi di inizio di ritorno. Questione anche scaramantica, perché nel girone di andata ai due pareggi consecutivi (Lanciano e Modena) arrivarono altrettante vittorie con Catania e Avellino. Chissà che la cosa non si ripeta.

image_gallery (3)

La festa dopo il vantaggio di De Luca su assist al “bacio perugino” di Ebagua © photo Lapresse

I numeri non sono dalla parte del tecnico Nicola. 11 punti in 9 partite sono una miseria. La svolta auguratasi e voluta da tutti, soprattutto a livello di risultati, non è arrivata.  Ma ci sta, perchè prendere una squadra in corsa, da subentrante non è mai facile per un allenatore soprattutto quando si prende in mano un gruppo (non creato da te) allo sbando.

Il gioco purtroppo ancora latita, ma qualcosa di positivo si intravede. Sicuramente sotto l’aspetto mentale, la squadra non appare più smarrita e comincia a crescere anche in personalità, lottando e sapendo soffrire nella gestione del risultato anche nei momenti di difficoltà. Il pareggio di Perugia in inferiorità numerica ne è la dimostrazione: in altre occasioni (vedi Brescia) il rischio di rovinare tutto e tornare a casa a mani vuote era prassi assai diffusa.

Inoltre, alcuni giocatori stanno acquisendo più sicurezza nei propri mezzi (Camporese e Filippini ad esempio) e se associati alla crescita di Minala e De Luca, alla saggezza tattica di Schiattarella ed Ebagua, ecco arrivare i piccoli miglioramenti negli automatismi della squadra. Ma è evidente che non ci si può accontentare e il lavoro da fare è ancora tantissimo.

image_gallery (2)

La zanzara De Luca festeggia il suo 5o centro stagionale © photo Lapresse

Infatti ci sono ancora diversi limiti tecnici e mentali che continuano a presentarsi che pregiudicano i risultati e non agevolano il processo di crescita emotiva della squadra. Prendendo in esame la gara del “Curi”, penso ad esempio all’espulsione del nuovo arrivato Rada (e meno male che doveva portare esperienza… guarda caso stesso numero di maglia e città di nascita del dannoso Stoian finito a Crotone…) o dell’errore sotto porta che sarebbe potuto valere lo 0-2 da parte di un Galano apparso non così voglioso di ripagare la fiducia datagli da Nicola con la maglia da titolare. Da segnalare anche la prima panchina stagionale di Caputo: chissà che non gli faccia bene.

Prendiamoci sto punto e andiamo avanti, sperando arrivi qualche bella notizia in quest’ultima settimana di calcio mercato, perché è evidente che manca ancora qualcosa a questa rosa. Possibilmente gente pronta e che conosce il campionato di serie B…

Per concludere, un’ultima riflessione, prettamente personale: ma tra tanti giocatori (l’eterno Taddei, gli ex Crescenzi, Fossati e Lanzafame, il bomber Falcinelli), doveva pareggiare proprio lui?

image_gallery (4)

Dopo Vucinic, Miccoli, Tiribocchi e Bojinov… mancava solo lui a punirci … © photo Lapresse

N.I.

 

 

 

Lascia un commento