Poche pretese, se si perde a Varese. Lo dice il campo e lo sostiene (Neto) Pereira. Varese – Bari 2-1.

Nulla è perduto. Niente è compromesso. Il primo posto, classifica alla mano, è distante sempre tre punti. I risultati dagli altri campi e in generale la serie B di quest’anno, dimostrano come tutti possano vincere con tutti. Nessuna squadra “materasso”, nessuna squadra “ammazza-campionato”. Eppure quella costruita e messa a disposizione di Mangia è una rosa che potenzialmente, considerato l’organico, avrebbe tutte le carte in regola per dominarlo questo campionato. Ma i troppi errori individuali ed una fase difensiva ancora da registrare, rallentano più del dovuto gli ambiziosi progetti in casa biancorossa.

Alla fine dei conti, il risultato finale è solo un fastidioso passo falso contro un Varese mediocre quasi quanto il direttore di gara Manganiello. Ma molti, dopo la gara dell “Ossola” hanno avuto la sensazione di assistere ad un film già visto. La lezioni di Vicenza e Lanciano non sono servite: contro formazioni con poca qualità tecnica, l’approccio da grande squadra deve essere diverso e sempre di grande intensità. Mai sottovalutare l’avversario ed evitare cali di concentrazione, perché alla fine la beffa è sempre li in agguato pronta a colpire. Questa volta son bastati un rigore assai generoso ed una clamorosa disattenzione difensiva: perdere una partita e tornare a casa a mani vuote, con la prestazione di Donnarumma ai limiti del S.V. fa riflettere e soprattutto rosicare non poco.

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Il rammarico del grande ex di giornata Mangia © Giuseppe Corcelli

Vincere fa morale ma in particolar modo aiuta a vincere. Ci sono cinque diffidati e all’orizzonte il ravvicinato impegno infrasettimanale col Pescara. Turnover? Assolutamente no. L’unica novità è il ritorno di Calderoni nel suo posto a sinistra, mentre il recuperato Donati e lo scalpitante Galano devono accomodarsi ancora una volta in panchina. Le due vittorie consecutive con Catania ed Avellino, spingono dunque il grande ex Mangia (artefice sulla panchina varesina del doppio salto dall’Eccellenza alla vecchia C2), a continuare a puntare sulla formazione tipo per cercare di espugnare il campo del Varese, reduce da una settimana difficile (il ds Ambrosetti aggredito e cacciato dopo la sconfitta di Bologna) ma ancora imbattuto in questo campionato: la squadra di Bettinelli ha infatti conquistato otto dei suoi nove punti tra le mura amiche.

In più è un campo piuttosto fortunato quello di Varese. Dal ritorno in serie B nel 2011, gli ultimi tre precedenti hanno sempre visto il Bari uscire indenne: l’anno scorso il blitz fu firmato Defendi, mentre tre anni fa toccò a Caputo e Stoian decidere la partita. Pareggio quasi come una vittoria invece quello del 2012, con i pugliesi sotto 2-0 a cinque minuti dalla fine, bravi a riagguantare i padroni di casa con Caputo e Borghese, oggi ex di giornata insieme a Rivas e De Luca.

Il primo tempo è piuttosto bloccato e noioso. Il Varese prova a pungere soprattutto in avanti con la coppia Lupoli-Neto Pereira, ma la retroguardia barese sembra riuscire a contenere, nonostante il recente periodo poco brillante dell’intero pacchetto arretrato: due reti subite sia con Avellino, sia con il Catania seppur su calcio di rigore. Ed è di nuovo un penalty poco dopo la mezz’ora a sbloccare il risultato. Mazzone non aveva tutti i torti quando diceva “difensore scivoloso, difensore pericoloso”. L’intervento di Defendi su Falcone è molto simile a quello fatto dallo stesso numero 25 su Escalante in occasione del secondo rigore di Catania: contatto lieve, quasi inesistente, ma scomposto e rischioso, Manganiello è di manica larga e dal dischetto Lupoli non sbaglia.

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Il lieve contatto Defendi-Falcone. © Repubblica Bari

Caputo dà l’impressione di non essere in giornata, sbagliando quasi tutti gli appoggi (complice anche un pessimo terreno di gioco) e soffrendo molto la fisicità dei centrali varesini Borghese e Rea, due non proprio brevilinei. Occorrerebbe quindi allargare il gioco e sfruttare le fasce laterali, ma i due esterni offensivi Stevanovic e l’atteso ex De Luca, non trovano mai lo spunto giusto. La reazione allo svantaggio si materializza infatti solo in un tiro di Sciaudone deviato in angolo da Bastianoni.

Nell’intervallo, Stevanovic resta negli spogliatoi e lascia il posto a Galano. Il numero 10 appare quasi svogliato, non fa molto di più rispetto al serbo e si fa notare solo per un calcio di punizione alto da posizione favorevole. Sabelli soffre tantissimo nel secondo tempo, ma le discese dell’ex leccese Falcone non portano al colpo del k.o. del Varese, che rischia con un episodio molto dubbio nella propria area di rigore per fallo di Rea su De Luca. Dopo pochi minuti ci pensa Sciaudone a pareggiare con un piattone al volo, al termine di una azione molto bella sviluppatasi sulla sinistra con sovrapposizione e assist vincente di Calderoni.

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Il gol del momentaneo pareggio di Sciaudone © photo LaPresse

Donnarumma continua a non fare parate. I ritmi si abbassano, il pareggio sembra scritto, la partita si addormenta e la difesa pugliese pure: il gol vincente di Neto Pereira è imbarazzante, con Ligi che si fa anticipare dal brasiliano sul traversone lentissimo e leggibilissimo dalla destra di Fiamozzi. Anche oggi, due gol subiti “rivedibili”. Ci sarebbe ancora tempo per provare quantomeno a pareggiarla, ma stavolta il miracolo del 2012 non si ripete.

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Dopo Castaldo, Ligi si fa anticipare anche da Neto Pereira. E’ il gol del k.o. © photo LaPresse

Fortunatamente il calendario offre subito la possibilità del riscatto col turno infrasettimanale. Si deve vincere sui resti di un Pescara in piena crisi, sconfitto in casa da una “manita” dal Carpi. Il coro della curva nord dice che noi “c’eravamo, ci siamo e ci saremo”. Speriamo che il riferimento non valga anche per gli svarioni difensivi.

N.I.

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